C412:Da mi basia mille,deinde centum,dein mille altera,dein secunda centum...

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Chiese aiuto a Dio, che lo accompagnasse in quel viaggio e che gli desse la forza, soprattutto, di ritrovare suo fratello. La distanza che si era creata tra loro, senza che, almeno all'inizio, il Popolano se ne rendesse conto, lo spaventava.

Finite le sue orazioni, fattosi il segno della croce, il fiorentino camminò lentamente e claudicante lungo tutto il perimetro della chiesa, fino ad arrivare alla cappella Feo.

Si trovò quasi senza accorgersene a fissare la lapide di Giacomo. Fece un sospiro profondo e provò pietà, per quel ragazzo morto a ventiquattro anni, per mano di persone di cui, bene o male, avrebbe dovuto potersi fidare.

Quando decise che s'era fatto tempo d'andare, lo saluto con un cenno, come se l'avesse davvero davanti, e gli sussurrò: "Ci ho pensato io a lei, in questi ultimi tempi. E anche a tuo figlio. Non preoccuparti."

Con una strana sensazione di freddo nelle ossa, in netto contrasto con il venticello più che tiepido che spirava su Forlì, Giovanni uscì dalla chiesa di San Girolamo e tornò alla rocca.

Andò nella stanza di Ludovico. La balia che era rimasta con lui per la notte dormiva, ma si svegliò subito, quando sentì qualcuno avvicinarsi alla culla. Visto che si trattava del Medici, gli sorrise e, quando lui le chiese di lasciarlo solo con il piccolo, annuì subito e si dileguò, dicendo che sarebbe rimasta nei paraggi, nel caso avesse avuto bisogno.

Il fiorentino prese tra le braccia Ludovico che, benché fosse stato strappato al sonno in modo improvviso, non accennava a piangere o a dare segni di insofferenza.

Felice di vedere come suo figlio amasse il contatto con lui, il Popolano se lo strinse al petto e si andò a mettere sulla poltrona, alla luce del candelabro.

Sentendosi come se non avesse abbastanza occhi per guardarlo tutto, Giovanni passò una buona mezz'ora a rimirarlo, cercando di capire in cosa somigliasse a lui e in cosa a Caterina. Ludovico, di contro, si lasciava osservare e faceva altrettanto con il padre.

Dandogli un leggero bacio sulla testa – che nelle ultime settimane si stava pian piano coprendo sempre di più di capelli castani e ricci – il Medici sentì il bisogno di colmare il vuoto che, forse, suo figlio avrebbe avuto.

Era un tentativo futile e quasi ridicolo, ma, come se volesse condensare anni in poche ore, il fiorentino iniziò a parlargli della città da cui veniva, della sua famiglia d'origine, della sua infanzia tra i campi e della sua adolescenza immersa nell'arte e nella cultura della corte del Magnifico. Gli raccontò aneddoti e impressioni, gli riferì, trattenendosi nelle parole, di come fosse cominciata la storia d'amore tra lui e sua madre Caterina e gli ripeté decine di volte che lui era stato un figlio desiderato e amato ancor prima che nascesse.

Ludovico ascoltava, rapito dal tono basso e dolce del tono del padre e, anche se probabilmente non stava capendo nulla di quel lungo discorso, a Giovanni diede la dolce illusione che fosse l'esatto contrario e che ogni frase gli si stesse scolpendo nell'anima, indelebile e sempre a disposizione, per lenire, un giorno, i momenti tristi e solitari che, come tutti, avrebbe dovuto affrontare.

Quando non seppe più che dirgli e avvertì il morso della tristezza avvicinarsi, il Medici lo baciò di nuovo e lo rimise nella culla. Lo accarezzò lievemente sulla fronte con l'indice finché non lo vide riaddormentarsi, placido e pacifico come non era con nessun altro, e poi andò a chiamare la balia, affinché tornasse a vegliare su di lui.

Ritornò con passo lento fino alla stanza che condivideva con la moglie. Ormai era quasi l'alba e la rocca cominciava a risvegliarsi.

Incrociò il Capitano Mongardini, mattiniero come sempre e lo salutò volentieri. Solo quando l'ebbe sorpassato, come spesso gli succedeva, si ricordò che quell'uomo aveva ucciso un neonato, per seguire gli ordini di Caterina, quando era stata iniziata la repressione contro gli assassini di Giacomo Feo.

Se io potessi scrivere tutto, farei stupire il mondo. (parte III)Where stories live. Discover now