157. Cincilla

13 1 1
                                    

157.

Era il compleanno di Núha.
Rúnhr, James, Lànghrian e Kristall, Sven, Núha, erano arrivati sull'isola di Lix, ed erano tutti di buon umore. Gli altri invitati erano in arrivo.

"Venite con me, prima vi presento il re dell'isola."
Núha si avviò con Lànghrian e Kristall lungo la spiaggia. Camminarono un poco in acqua e i due sposini, freschi freschi, cominciarono a spruzzarsi acqua, poi si voltarono verso Núha, che scappò a perdifiato.

"Vi aspetto laggiù, delinquenti."
Era in forma. Aveva perso l'aria pallida e tirata. L'emicrania era effettivamente passata, da un anno, gradualmente il dolore era scomparso.
Le dissero che probabilmente il suo organismo aveva uno scompenso, chissà quale, ma che, il bilanciamento della dopamina..che agisce su molti ambiti..era riuscito a scovare e normalizzare.
Il risultato era incredibile.

Dopo un mese che prendeva la sua pastiglia per la dopamina, un mattino, mentre aspettava il caffè, ebbe una sensazione di aumento di luce, di presenza di se stessa nella stanza, di sentirsi materialmente viva, lì, leggera.

Sbottò.."Ma allora, il mondo esiste!" disse d'acchito, senza pensare.

"Eh? Cosa intendi?" chiese Rúnhr.

"Improvvisamente, tutto è nitido, sento l'aria, la luce, la carezza dell'ambiente.

È difficile da spiegare.
Sento, fisicamente, di essere viva. Non ho mai provato questo. Sono sempre stata lontano. Adesso sono qui, nel mondo..il mondo esiste..finalmente."

Aveva addirittura acquistato due diottrie.
L'oculista era rimasto stupito "Ma come mai? Aveva qualche problema agli occhi?"

Parlando con lei, chiedendo della sua salute in generale, aveva concluso "È evidente che l'emicrania le aveva abbassato la vista.
Il recupero delle diottrie, vuol dire che, probabilmente, questo tremendo dolore è scomparso per sempre."
Le era preso un colpo di euforia 'Bene, almeno quella tortura è finita'

Al Cadasil, tendeva a non volerci pensare, l'ombra in realtà era sempre con lei, ma sapendo che non si poteva farci niente, cercava di vivere serena.
'In fondo, se me ne andrò all'improvviso, non sarà diverso, da quello che succede a molti altri'.

Non era proprio così spensierata, ma non focalizzava la sua vita sulla paura.
Comunque non avere piú mal di testa, la faceva sentire una privilegiata.

Si guardò intorno, cercava Cincilla, il piccolo uccellino rosso che aveva conosciuto. Si era portata qualche omaggio per lei, o lui. Ma non si vedeva "Traditore, dove sei andato?"
Chiamò. Niente.

Si accostò alla macchia di alberi, vedeva altri pennuti, ma non la piccolina simpatica.

Andò sulla sabbia, in attesa dei due innamorati.

Tirò fuori un biscotto e lo mangiò. Di colpo il familiare "Pin, pin" arrivò da poco lontano.
Con lo sguardo, lei seguì il suono. Un gruppetto di cosini rossi svolazzava sotto le foglie. Ma tutto lì.

Tornò verso i ragazzi 'Peccato, era simpatica da fargli vedere. Va bene, non ho fatto colazione, i biscotti me li mangio io'.
Sgranocchiando era quasi tornata da Lànghrian, quando la cosina rossa 'Pin, pin, pin', le girò attorno alla testa e si posò su un tavolino.

"Ah, ci sei, piccolo mostro!"
Si accomodò meglio sulla sabbia, sistemò un fazzoletto sul suolo, poi ci sbriciolò un poco di biscotto e lei le arrivò sulla mano, facendo un concerto e saltellandole sul braccio, senza mangiare 'Pin..ciú ciú..Pin ciù..Cci..cciú ccciú..ciú.ciú.ciú..'.

"Hei, che benvenuto, grazie! Ciao piccinina, dai, mangia il biscotto!"

"Pin..pin..ciù..Pin..pin..ciù...Grrrrr...." fece puntando gli occhi più in là.
Una nuvoletta rossa arrivò sul suo braccio, accanto a Cincilla. Quattro, piccoli bottoncini, colorati come lei, occuparono il resto del braccio.

Helòr - l'Oro di Hellok Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora