50. La verità o il buio

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50.

Mentre era a casa di Hanjé, pronta per andare a ballare alla rotonda sul lago, Lirl rammentò quelle parole, che aveva detto a Brian 'Solo una carezza di Claude.. solo una sua carezza..puó salvarmi'.

Era stato il discorso con l'affascinante ambasciatore, a rendere chiara questa realtà, che percepiva, ma non con quella chiarezza...Senza Claude era perduta. Per questo era appena tornata da lui.

Era scappata appena scoperto il torto che aveva fatto a John.
Avrebbe voluto punirlo, ma solo lui dava equilibrio alla sua anima. Il loro amore era gioia plasmata dalle sue mani. E la sua esistenza dipendeva solo dal tocco di quelle mani.

Eppure aveva fatto del male a John. Doveva parlargli. Senza un chiarimento sincero con lui, non c'era futuro per loro. Sarebbe precipitata nel buio. Probabilmente nella follia.

Lui entrò in camera e lei si sentì già il fiato corto. Era un uomo bello, forte, energico e la sua energia la stava già scuotendo.
'Un elettroshock ogni volta', pensò, e si mise a ridere.

"Che c'è? Ho la camicia a rovescio? Vieni qui, dammi un bacio" disse lui contento.

Lirl si rabbuiò subito "Non è così facile."

"Bene..non così facile, dici..quindi, non impossibile?" E sorrise con un'aria seria e furba.

"Non ci sarà niente di possibile, se non mi racconterai la verità. Sei un uomo buono, perché hai fatto tutto questo a John?"

"Non sono certo nemmeno io del perché. Ero cosciente di quel che facevo, non cerco scuse. Meno lo ero delle conseguenze.

Vedi, io adesso sono qui, dopo tre mesi senza di te..e sono terrorizzato"

"Non mi sembra"

"Già, non sembra. Anche in guerra, davanti ai cannoni, non sembra. Si impara a dominarsi, bisogna combattere, o morire.
Difatti mi sto domandando se perirò, qui, adesso. Eppure scherzo con te.

Tre mesi sono stati una punizione disumana. Vuoi una spiegazione? Va bene, è giusto, ma quello che saprai è duro e io non posso cambiare quel che ho fatto, sono solo minimamente giustificabile.
Forse non ti basterà.
Quindi, almeno ascoltami con comprensione.

Tua sorella mi ha già ridotto a pezzettini. Mi ha ben torturato. Sono consapevole del male che ho fatto e vorrei scomparire"

"Va bene, spiegati, non mi arrabbierò, ma bada, solo se sarai sincero"

"Va bene. Allora, è andata così...

Quando, durante la guerra, ci siamo riuniti e poi sposati, ero terrorizzato, nel rendermi conto che al nostro bambino non piacevo e mi sentivo un verme, perché non riuscivo ad affezionarmi. Temevo che tutto questo ti avrebbe allontanato da me, di nuovo e per sempre.

John ha reagito male all'inizio, anche lui non mi amava. Ero sconvolto, disturbato da varie cose.
La pressione di tutti, che si aspettavano da me un grande amore per John.
Dalla mia coscienza, per avervi abbandonato e per non riuscire a ingranare con lui.
Temevo che questa mia incapacità ti avrebbe disgustato e che avresti finito per rinunciare a me. Perciò ho fatto in modo che sembrasse colpa del suo carattere, se io e John non ci amavamo molto. Questo avresti potuto accettarlo. E speravo, nel frattempo, di provare per lui ciò che doveva essere.

Forse incontrare mio figlio a tre anni è stato troppo tardi, Comunque, nonostante io ci provassi, non mi sono mai affezionato a John.

Sono oppresso da questa cosa, che mi rende anche sgarbato con lui. Vorrei amarlo e non ci riesco. È frustrante, perché mi sento un padre snaturato, ma non posso farci niente, l'amore che dovrebbe esserci non c'è.

È una realtà che ormai voglio che tu sappia. Mi hai chiesto di essere sincero. Sono qui a dirtelo, anche se so che magari non mi perdonerai. Ma spero che non mi lascerai, potrei morire.

Non so spiegare perché sia così.
Tom e Núha li ho cresciuti da piccoli e quel che provo è diverso.
Non è giusto, ma è cosí.
Questa mancanza, di partecipe paternità, scuote molto la mia autostima e mi rende sempre infastidito da John, perché mi sento colpevole.
Da parte mia è orribile, ma non posso farci niente. Non so se puoi capirlo"

"Capisco. Anch'io so fare cose orribili e non capisco perché. E come mai non gli hai detto che Nin aveva trovato i soldi?"

"Stupido orgoglio, lo avevo trattato davvero male, e non era colpa sua, ma mia. Mi vergognavo. Avevo bisogno di un poco di tempo e coraggio, per parlargliene.

Non riuscivo a sbloccarmi, avevo paura di sentirmi dire delle brutte cose da lui e questo, di nuovo, mi rendeva sgarbato e ingiusto con John"

"Ma non vuoi proprio bene a John?"

Non lo so nemmeno io.
Mi preoccupo per lui, seguo quel che fa, ma credo che non sia come dovrebbe essere, o come intendi tu.
Mi sembra che, per chiamarlo amore, ci voglia di più..Però, è meglio di quando era piccolo.

È un bravo ragazzo, in gamba, molto più di Tom. Adesso, dopo tutto questo trambusto, riesco finalmente ad ammetterlo, con me stesso.

Lo apprezzo, ha un'intelligenza preziosa. Cerco di fare il mio dovere, di coinvolgermi, ma il mio senso di colpa mi fa brutti scherzi. Mi chiudo, faccio molta fatica, emotivamente.

Comunque capisco e vedo che ne soffre, eppure a volte mi comporto anche peggio.

E mi sento anche un mostro."

Lirl stette in silenzio per un po', riflettendo, mentre lui temeva il peggio. Aveva svelato le proprie meschinità. Il rischio era alto

"Dunque" disse lei "apprezzo la sincerità e voglio rinunciare a fare polemiche, non servono. Hai già capito da solo, anche grazie a mia sorella, che quel che è accaduto è sbagliato.

Inutile recriminare. Bisogna guardare avanti. Quel che è fatto è fatto. Adesso bisogna subito rimediare.
Andremo da John, insieme e cercheremo di spiegargli e di farlo sentire meglio. Entrambi abbiamo delle colpe. È ora di dargli sollievo e di scusarci"

"Va bene, insieme sarà più facile.

E noi due, piccola mia? Cosa succederà adesso? Vuoi lasciarmi? Mi ucciderai.
So che me lo merito. Vuoi prendere tempo, pensarci su? Mi terrai lontano di nuovo? Ancora quanti mesi dovrò aspettare?"

Lirl aveva tenuto bene fino a quel momento, ma non riusciva a parlare. Si alzò, trattenendo il fiato, solo l'idea di non vederlo per un poco, la destabilizzava. Però adesso bisognava andare per gradi. Ci voleva tempo.

Disse "Andiamo, ci aspettano."

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