8. Casa Maggiore

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8.

Madre Cherubina, mentre Leandra raccontava, man mano, si era fatta sempre più affranta.

"Oh, Dottore! Quanto male è stato fatto in questo luogo, guarire tutto questo sarà duro.
Bisogna proteggere degli innocenti, suor Diletta va fermata, subito e punita duramente.
E c'è dell'altro, ho appena scoperto illeciti amministrativi, imbrogli. Non è più degna dell'abito che porta, dovrà rispondere anche alla giustizia dell'uomo. Provvederò subito."

E si allontanò spedita.

Suor Diletta, nell'ala nobile del palazzo, dormiva, non si accorse di nulla.

Era troppo impegnata.

>>...Nel suo letto, sognava: freneticamente cercava di spazzare via la sporcizia che si accumulava, si accumulava, e stava soffocando il suo prezioso buco in paradiso.

Con una grossa scopa stava grattando il pavimento, finché lo lucidò.

D'improvviso una forte vibrazione, sempre più minacciosa, scosse tutto. Una grossa crepa si espandeva, sotto di lei.

[[ Stai precipitando all'inferno? ]] le chiese la sua anima nera, ghignando.

...Una voce autoritaria, baritonale, la terrorizzò.."Diletta, ora sarai punita per le tue crudeltà."

Il pavimento si aprì e con un urlo lei precipitò...<<

.... nel suo letto....

.... Che il direttore disciplinare stava scuotendo violentemente.

"Si svegli Diletta, cosa diamine ha preso per dormire? Avanti! Si sbrighi! Una cella l'aspetta, nella casa maggiore, la commissione disciplinare farà giustizia di lei.

E non mi guardi con quegli occhi minacciosi, non si illuda di far paura a qualcuno, ormai per quel che già sappiamo delle sue azioni, non uscirà mai più di là..Avanti, si muova!"

La santa vivente si sentì furibonda, con l'Altissimo, che lasciava cadere in disgrazia proprio lei, la sua serva devota, che lo aveva riempito di regali, "Demonio traditore senza gratitudine", sussurro' isterica.

Fu così che Diletta fu messa a scopare le celle delle suore della Casa Maggiore, per molto tempo. Poi, anche la giustizia dell'uomo la chiamò a sé e consacrando la sua devozione alle tenebre, la punì duramente. Alla fine fu riportata alla Casa Maggiore, chiusa in una cella minuscola, in clausura per sempre.

Forse laggiù, nella sua cella, riuscì a scontare i suoi peccati.
L'altissimo perdona anche i peccati più gravi, davanti al pentimento.

Forse Diletta trovò un vero pentimento. E sanò la sua anima.
Perdonare i peccatori del resto è una prerogativa dell'altissimo. E così deve essere.

Le anime ripulite, di assassini, e ogni sorta di sordidi figuri, riconquisteranno il paradiso, dopo il pentimento.
Forse anche Diletta.
È questa la misericordia divina.

Ma non ci sono miracoli, per 'le vittime' delle nere pecorelle tornate all'ovile.
Per le povere persone, distrutte dalle cattiverie del nero gregge, solo un'astratta celeste compassione, ma nessuna vera, 'concreta terrena giustizia'.

Molte di loro destinate a divenire personalità deformate, dalla rabbia e dal dolore.
Mai più le buone anime che erano, ma persone disturbate, ad allevare figli disturbati.
Frutti deturpati dalle cattiverie altrui.

Il peso del castigo sembra riversarsi sempre sulle vittime, anziché sui torturatori, sbagliando indirizzo.

Anche Lirl fu alterata dagli effetti di colpe non sue.
La sua essenza fu distorta dai peccati degli altri.

Helòr - l'Oro di Hellok Where stories live. Discover now