22. De Veremond

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22.

Valja aveva appuntamento quel mattino. Voleva parlare alla sua ex allieva, Hanjé. Molti anni prima era stata sua insegnante. C'era stima fra loro. Voleva esporle un problema.
La cameriera la fece accomodare in salotto.

"Salve Valja, come sta? Venga ho preparato il caffè, mi ha detto che vuole parlarmi di una cosa che le sta a cuore? Bene, si accomodi qui."

Hanjé la accolse con simpatia.

"E' una questione delicata, riguarda Núha" disse Valja, "Non so se lei sa, che è mia allieva.
Le farò perdere pochi minuti. Sono preoccupata per la ragazza. È un problema che investe il suo futuro.
Non volevo disturbarla, ma ha bisogno dell'attenzione di un parente. Sono l'insegnante di lettere."

"Mm..la ascolto. Dica pure"

"Dunque, Núha è una ragazzina bravissima, ma ci sono segnali che fanno pensare e che vanno considerati seriamente. Sarò veloce. Le spiego.

Ho intuito che ha dei turbamenti, in rapido incremento e vorrei che lei ne fosse al corrente.

Ho chiesto consiglio ad un esperto, che ne sa più di me. Il professor De Veremond, il migliore. È un caro amico, non tema, non costerà nulla.
Gli ho già procurato le informazioni richieste."

Hanjé sapeva già che Núha aveva dei grossi problemi. Ma avrebbe voluto evitare di sentirselo dire. Tuttavia De Veremond era un luminare, le interessava il suo responso.

Valja aveva notato il suo nervosismo, era già pentita di averle parlato. D'altronde doveva fare qualcosa per quella ragazzina, a cui si era affezionata.
Disse "Ho qui un breve resoconto, sintetico, sulle cose più rilevanti e qualche consiglio del professore, se vuole

"Va bene, De Veremond è stato così gentile da dare il suo parere, quindi vediamo cosa scrive."
Prese la busta e lesse.

--...'Cara Valja, la ragazza è ingenua, intelligente e intraprendente, ma ha dei problemi con i familiari.

Non ha una vita serena. Atteggiamenti aggressivi in famiglia, sicuramente un abuso di mezzi punitivi, psicologici, o botte, da parte dei genitori, la mettono in crisi.

E lo è, nota bene, perché è chiaro, che questi comportamenti sbagliati durano da molto, molto tempo.

Ormai si sente in un incubo e sta arrivando al limite della sopportazione.

È in una trappola psicologica, che la sta consumando. Cerca una soluzione dall'incubo, ma non è in grado di trovarla. Il suo spirito sta sbattendo disperato contro una gabbia.

Per questo il periodo della classica crisi adolescenziale, in lei, è in anticipo.

È molto più consapevole della situazione che vive, di quanto ci si aspetterebbe.

In sostanza, è molto più matura della sua età e quindi anche più decisa.

È pericoloso, perché ha generato segni di una ribellione imminente.

Per essere a questo punto, l'aggressività familiare è ancora attiva.

La ragazza è ingenua, ma anche intelligente e intraprendente. Quindi è il candidato ideale per un colpo di testa, il più probabile dei quali, è una fuga da casa.

È esposta a un rischio, queste vicende non si sa mai come vanno a finire.
È importante che sia aiutata, se possibile.

Cerca parenti, o persone fidate, che possano starle vicino, o difenderla.
Ti ha mandato segnali di aiuto, criptati, ma chiari nel significato.

Non farle pressione, non chiedere. Potresti fare peggio. È totalmente esausta e in balía dei genitori...
Potrebbe essere pericoloso, se si rendessero conto delle intenzioni ribelli della figlia.

Falle capire e sentire che ci sei. Puoi aiutarla sostenendola con dolcezza e partecipazione. Il tuo sarà un diverso modello a cui guardare, lo sei già in parte.

Però tu, personalmente, hai ormai poco tempo, cambierà scuola, mi hai detto, il prossimo anno. Potrebbe essere meglio, o peggio. Contatta qualche parente in grado di seguirla.

Da ultimo, tieni presente che sarà una mamma domani. Cerca di parlare con lei, se ci riesci, di rispetto e amore, finché potrai, perché sappia che quel che le succede è ingiusto, che la rabbia che prova è 'giusta', ma va incanalata positivamente e non sfogata in rivolta e fuga.

È importante che lo sappia, affinché non la scarichi in futuro sui propri figli. Purtroppo, potrebbe fare a loro ciò che è stato fatto a lei.

E soprattutto, falle sentire che la apprezzi come persona. Cosa che non fanno i genitori. Ne ha bisogno, anche se si nota che è una bella persona, che nonostante tutto, fa sforzi di riflessione positivi, intelligenti, costruttivi. Ma quando è troppo, è troppo.

È essenziale che un adulto, influente, le dia appoggio e possa contrastare, in qualche modo i genitori. Tenta di trovarlo, altrimenti la ragazza potrebbe finire nei guai, o avere forti ripercussioni psicologiche, se non riuscirà ad avere respiro.
- Donald. -

Hanjé rimase lì, fissando il foglio, per qualche momento.
Non era stupita. Solo avvilita, che i suoi timori fossero così autorevolmente confermati.

La cameriera entrò di corsa, agitata "Signora Hanjé, venga subito al telefono, è urgente"

Hanjé chiese alla cameriera Belle "Chi c'e al telefono?"

"La tata Nin. È agitatissima, dice che lei deve correre a casa di Claude, subito"

"Va bene. Scusi Valja, proseguiremo in un altro momento, corse al telefono e l'insegnante la sentì parlare concitata...
.
-- "Non si avvicini Nin...arrivo subito..Chiami Claude e lo.. avverta....E Núha?.... Oddio!..Chiami subito il dottore!"..--
Scaraventò la cornetta sul gancio è filò via.

Valja si agitò e superò la sua discrezione, aveva sentito parlare di Núha, era preoccupata.

"Scusi Belle, sono indiscreta, ma ho sentito Hanjé. Ha parlato della mia allieva Núha. È successo qualcosa di grave?"

"Sì, era Nin al telefono, disperata. La signora Lirl sta picchiando Núha..l'ha ferita.. "

"Santo cielo, povera bambina, allora è proprio vero, Donald aveva ragione... "

Helòr - l'Oro di Hellok Where stories live. Discover now