11. In funivia

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11.

"Oggi andiamo tutti sul Kalòk, con la funivia, vieni anche tu Lirl?" chiese Beth.
"Ma, non ci sono mai stata. Cos'è?"

"Quella gabbia sospesa in aria che va in cima alla montagna, l'hai vista ieri" rispose Beth. "Qui nel Maiúl ci si va spesso"

"Ci penso. Mi ha detto mia sorella Hanjé, che forse soffro di vertigini, di non andare in alto"

"Vertigini? Non importa, basta stare attaccata a qualcuno e chiudere gli occhi"

"Ah, va bene allora. Mia sorella vuole che io faccia più esperienze nuove possibili.
Ok, vada per la funivia"

"Ti piacerà. Siamo in tanti. Tutti quelli che hai appena conosciuto. E lassù, ci sono prati bellissimi, un posto dove si balla all'aria aperta e buona cucina. Vale la pena, credimi."

La famiglia l'aveva mandata da un'amica, quando era uscita definitivamente dal collegio. I mesi di adattamento erano andati bene. Aveva imparato tante cose, soprattutto a ballare. Andava spessissimo, con i fratelli. Non era ancora granché come ballerina, ma non pestava più i piedi al cavaliere.

La zona Maiùl era un posto sicuro, nessun passaggio di aerei militari. Zona multietnica, ricca di panorami, laghi, montagne e zone di vacanza. Luogo bellissimo, circolavano molti militari, in licenza. Per un patto non scritto, era una località da non toccare, con la guerra.

L'indomani Lirl si trovò davanti al nemico..la cabina della funivia.

Bisognava pur entrarci!!..ma aveva fifa.
"Coraggio Lirl, un passo avanti e sei in cabina" disse Beth.
"Ho le gambe di pietra, non si muovono"

"Guarda solo me, in faccia, e vieni dentro piano..bene, così"
"Mica tanto bene, sono terrorizzata" disse Lirl.

"Adesso appoggiati qui, tienti forte a me, quando partiamo chiudi gli occhi e stai tranquilla. E' come andare sull'ottovolante, ma non aprire gli occhi, per questa volta"
'Mammamia, ce la farò?' pensò dubbiosa.

Non voleva creare problemi, erano tutti così gentili con lei. Hanjé aveva scelto bene gli amici a cui affidarla.

Non erano ancora partiti, ma chiuse lo stesso gli occhi, il dondolio della cabina le dava il mal di mare e le mancava l'aria. Sentì altra gente che saliva e i saluti, le risate. Tutto era pieno di allegria.

Partirono e fu subito in crisi, il movimento la disorientava. Artigliò il braccio di Beth.

"Hey! Questa è fifa vera" fece lei.

"Vieni qui per favore" disse a qualcuno, "meglio metterla in mezzo a noi due, per quando arriva il primo pilone."

Poi girò piano Lirl, che non apriva gli occhi, senza fiato, e le appoggiò le mani sulle braccia di un uomo, che la stabilizzò e la tenne per i gomiti.

"Così sei a posto, ti teniamo in due, lui è mio fratello, stai ben attaccata a lui, mentre io ti tengo dietro. Adesso facciamo una specie di salto, c'è un pilone, ma non aver paura, è normale. Sei ben attaccata?...om.Ok, respira, adesso si salta..Via..!"

Lirl, che aveva la gola chiusa e non riusciva a parlare, cacciò lo stesso un urlo e sbattè contro l'uomo, che l'acchiappò, tenendola stretta.

Lo sentì dire "Lasciala Beth, la reggo solo io, o cadiamo tutt'e tre, al prossimo pilone. Spostati là, lasciami libero il corrimano, così mi ci attacco con le due mani e la tengo ferma contro di me e la parete esterna.

Lei si regga bene a me. Capito? E non apra gli occhi" disse a Lirl.

Lirl cercò di far uscire la voce, ma arrivò all'altro pilone, senza preavviso. Si avvinghiò all'uomo, senza nemmeno urlare, la lingua non rispondeva.

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