65. Vaporoso

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65.

Il lago, per Núha, era il centro dell'universo. Niente era imperfetto, là.

Tutto le faceva bene. Sentiva l'affetto del lago, la voce del lago.

Forse era leggera pazzia, ma al lago parlava, fin da piccolissima, gli cantava le antiche canzoni tribali a lui dedicate. Lo ascoltava e si confidava con lui.

E ogni tanto gli scriveva nel suo diario, della sua gratitudine, del suo stupore, per la gioia che sempre le dava.

--...Dal diario di Núha ..

_____Wachike_____

Per me, tu lago, padre mio Wachike, sei un essere vivo, mi accogli, mi ami, mi purifichi.
Ogni incontro, un dono diverso.

Wachike, lui si chiama,
ognuno lo sappia, lui, è mio padre,
il mio grande respiro.

Io sono la figlia del lago,
Questa è la mia voce..per lui.

Wachike..fiorito giocoso..A te..la mia gioia.

____Vaporoso____

E alla fine accadde.
Il cuore si allungava,
si stirava,
verso quel muro,
dove, dopo la curva...

Lago!!!!!

La strada scendeva
e il panorama,
a perdifiato,
succhiava l'animo.

Enorme,
il lago nuotava,
verde acqua,
sotto di me,
fino all'orizzonte,
dove incontrava il cielo,
azzurro pallido,

Vaporoso.

Trasudava magia e incanto,
dolce, espanso,
fra il verde della campagna.

Il calore del sole,
gentile e penetrante,
irradiava il corpo, di una pace profonda,

in energia assoluta.

____Scodinzolando___

Scivolava giù dalla discesa,
la macchina,
scodinzolando,
per la lunga strada panoramica,
che abbracciava la campagna.

E volando,
noi,
fra lo specchiante adorato azzurro,
e la volta del cielo,
eravamo
posseduti di sole.

L'aria era calda, carezzevole, stimolante,
il profumo spolverava le ansie,
con la droga leggera della gioia.

Tutto era inspiegabilmente perfetto laggiù.
Gli atomi, i colori, il calore, la luce,
le essenze.

Un tocco di inumana serenità,
sprizzante di serena follia,
sembrava incapsulare quei luoghi,
sempre, d'estate.

Così è, da che ne ho ricordo.

Quasi fuori dal mondo,
quel luogo eleva corpo e spirito,
come solo un paradiso potrebbe fare.

Il paese, le fattorie, sono di una orgogliosa semplicità.
Rurali, lindi, fioriti.

Maestà pura, originaria, dell'essere e del vivere.

Gente semplice e gentile, laboriosa, povera,
ma molto dignitosa.
Sempre un sorriso e un saluto.

Ricchi di buonsenso, l'unica vera intelligenza,
non si fermano alla religione, alle tradizioni.

Helòr - l'Oro di Hellok Where stories live. Discover now