81. Balia per cucciolo

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81.

Un giorno le telefonò Donyll, ma lei disse che non voleva più incontrarlo.
Poi, un po' di tempo dopo, la chiamò di nuovo, concitata, un mattino.

"Núha, ho bisogno urgente di te. Abbiamo preso un cagnolino, ma è appena nato, gli è morta la mamma, va allattato.

Ieri ci sono riuscita, ma oggi non ne vuol sapere.
Puoi venire a insegnarmi, oppure a portarlo a casa tu, che sei brava?
Mi ha detto il veterinario che deve essere allattato, col biberon per un bel po', poi comincerà, un poco, a mangiare da solo. Per piacere, puoi?"

"Va bene, arrivo subito."
Fece alla svelta e raggiunse Donyll. C'era anche Mark.
"Grazie Núha" disse lui "il piccolino è di là, vieni."
Era un puffettino stupendo e vivace.

Lei chiese "Il veterinario ti ha spiegato che non sa scaricarsi da solo? Bisogna stimolarlo a fare i suoi bisognini, almeno dopo ogni poppata. Forse è per questo che non mangia.

È vivace, secondo me è solo questo. Difatti vedi? Da segni di male al pancino. Ci penso subito io"
"Non lo sapevamo" disse Mark.
"Allora vi insegno, ma se vuoi lo porto a casa io, intanto"
"No, vorremmo imparare, ma devo accompagnare Donyll a prendere Anyll da mia mamma. Torniamo subito"

"Va bene, ma il piccolino intanto deve mangiare, lo allatto adesso. Poi, come tornate, vi faccio vedere e provate. Ok?"
"Sì grazie. Il necessario è lì. Guarda se va bene"
"Benissimo, ho già visto. Andate pure, ci penso io."

Se ne andarono.
Núha era felicissima di avere in mano un piccolo pupettino.
Lo annusò, lo baciò sul pancino. Il profumo dei cuccioli era delizioso.
Gli fece fare i bisognini. Poi preparò tutto, si mise sul divano prese il biberon e cominciò ad allattarlo.
Era bravissimo, meno male, era come pensava lei. Il veterinario aveva dimenticato di spiegare.
Si sentiva in paradiso, mentre il piccolino poppava e lei gli parlava.

"Sei cosi radiosa!" Disse una voce.

Núha fece un salto per aria.
Rúnhr era sulla porta e la guardava incantato.
"Hanno ragione, sei speciale con i cucciolini"

"Ma, da dove spunti?" disse, sentendo già la sua energia trapassarla.

"Mi hanno dato la chiave, per incontrarti.
Fino a tutto dopodomani, sei mia prigioniera."

"Me la pagherete!"

Núha era arrabbiata, non poteva muoversi..

il piccolino doveva finire di mangiare,
poi bisognava fargli fare il ruttino,
poi fargli fare i suoi bisognini,
poi lavargli il culetto delicatamente,
e poi andava addormentato,
non era così facile, a modo loro giocavano un attimo, anche così mini, volevano contatto, ti mordicchiavano il naso, un dito, leccavano e annusavano in giro, poi di botto crollavano, e andavano messi a nanna,
con una boule leggermente calda,
avvolti in una copertina.
Poi bisognava sterilizzare biberon ecc.,
poi preparare il latte per la poppata seguente,
metterlo nello scalda biberon,
e poi, di nuovo bisognava preparare tutto per , il pasto successivo, che era dopo 1 ora, 1 ora e mezza circa.

'Accidenti!!!.. Accidenti, accidenti accidentiii' pensò Núha, e come faccio a scappare, adesso? Era impossibilitata ad abbandonare il piccolino e sparire.

"È un agguato" disse Rúnhr, divertito dalla sua espressione.

Aveva pianificato tutto, insieme ai due sposini.
Donyll al mattino, presto, aveva ricevuto una telefonata disperata, da sua mamma. La era agitata, le era appena morta la sua cagnolina, ed era rimasto solo un cucciolo, vivo, ma da allattare. Non sapeva cosa fare con quell'esserino piccolissimo.

Donyll aveva subito pensato a Núha.
"Solo lei può farcela, è bravissima a tirarli su, già appena nati. È molto pratica.
Non preoccuparti" aveva detto a sua madre.

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