64. Lettere

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64.

Núha e Kaèl erano costantemente in contatto.
Però lei non gli raccontava tutto, solo della scuola, delle amicizie, dei cani.

Di quanto fosse complicata la sua vita, no.

Un suo amico però lo avvisò, che lei era in ospedale e che non era in condizione di scrivergli. Gli disse anche che c'erano sospetti su John.

Kaèl gli mandò una lettera, da consegnarle, quando si fosse ripresa.

--.. Bellezza mia, le mie spie mi hanno detto che John ti ha fatto finire in ospedale. Non riesco a capire. John? È così cambiato?

Non me ne hai mai scritto. Mi nascondi un sacco di cose. E mi preoccupa di più non saperle. Vorrei tu fossi meno misteriosa. Riprenditi e poi voglio conoscere tutto e basta misteri. Con affetto. --

Lei finalmente, dopo un po' che era uscita dall'ospedale, la lesse e rispose.

--...Caro Kaèl, la tua lettera comincia con 'bellezza mia'. Ecco perché sono misteriosa. Tu hai una ragazza sul serio, nuovamente. È meraviglioso, sono contenta per te, ma chiama solo lei bellezza, ora.

Rendi forti i legami con lei, o con chi sceglierai. Sarebbe un dispiacere per la tua ragazza, anche solo sospettare che sei particolarmente gentile con me. Noi siamo due amici, ma niente di più. Non dobbiamo fare del male agli altri.

Non ti racconto tante cose, perché non sono importanti. La mia famiglia è un po'..'così', niente di nuovo.

Ti prego, lascia sfumare il mio ricordo, sarai più felice. D'accordo?
Un abbraccio --

La lettera di Kaèl non si fece attendere

'Mai...
Il tuo ricordo non sfumerà mai. Rispetteró quel che dici, è giusto, ma sono innamoratissimo di Laura, non le sto togliendo niente. Il centro ora è lei. Ma non chiedermi una cosa impossibile. Non posso sfumarti. Sei una persona intensa. Che ti si ami, oppure no.

Ma non temere, la mia battuta era spiritosa. Sto andando verso il mio futuro, come ci eravamo promessi. Tu piuttosto, perché non hai ancora nessuno?

Comunque, farò la mia vita, darò rispetto, amore, dedizione a chi sceglierò.
Ma sei stata troppo importante.
A parte l'amore, come persona, hai lasciato una forte impronta nella mia personalità. Non vedo perché sfumarti. E cancellare una parte di me. Perciò rassegnati, non sto facendo niente di male...--

Núha mise la lettera di Kaèl nel cassetto. Si chiudeva la sua prima storia d'amore. Che non avrebbe voluto perdere, era stato importante, per entrambi.

Ma Kaèl, dopo tanto tempo, aveva scelto la sua strada.

Ora toccava a lei.
Andare in cerca della felicità..ma per farlo, doveva prima sciogliere il legame con i suoi.

La ricerca dell'autonomia era il primo obiettivo. Far espandere il suo io, lontano da quella famiglia ritrosa all'amore.

Doveva rinunciare all'agiatezza, certo, accontentarsi di poco, ma c'era tanto di bello, di nuovo, da vivere.
Non si sarebbe fatta mettere in gabbia anche lei. Voleva di meglio.

Sapeva che non avrebbe avuto vita facile, ma era una tenace, nella banda aveva imparato a stringere i denti, tirar pugni, usare trucchi.
Così doveva continuare, con pazienza e metodo, resistere, colpire e fuggire, proteggersi anche con la menzogna, ma andarsene, volare fuori da quell'assurdo nido avvelenato.
"Giuro. Ci riuscirò!" disse al vento.

Dunque, dopo tanti stravolgimenti, la vita della famiglia pareva aver preso un andamento più tranquillo, ordinato.

I figli di Claude e Lirl stavano, veramente, diventando artefici del proprio destino.
Era stato un periodo duro, per tutti, pieno di sentimenti disordinati. Molto era stato distrutto, ma c'era il futuro da costruire.
Tanti compromessi da affrontare, nel mare in tempesta dell'esistenza.

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