54. La fonte

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54.

Claude aveva spalancato gli occhi, nel sentire la minaccia fatta da Lirl, si aspettava la risposta di Núha. Non poteva essere che quella.
Era stata veramente massacrata da Lirl..

Stavolta non pensò di difendere la moglie. Aveva imparato la lezione, conoscendo, attraverso il dottore, i disastri che la violenza di Lirl aveva causato nella psiche di sua figlia.

Núha, nonostante il tempo, l'amore di Kaèl e le cure, soffriva ancora, per l'ultima aggressione di Lirl, non ne era ancora uscita.

E in più Kaèl ormai era partito.

Claude si era accorto che lei faticava ad articolare le parole, era smunta, pallida, su una china discendente.
Come diceva il medico, forse non ne sarebbe uscita mai. Era troppo tardi.

Il dottore aveva scoperto, durante la terapia di supporto psicologico, che c'erano segni di shock post traumatico, precedenti, generati molto lontano nel tempo.
Aveva cercato di aiutarla e aprire la porta segreta che conduceva al nocciolo della sua condizione emotiva, lontana, ermetica forse impossibile a svelarsi.

Perché, anche se lei cercava di essere collaborativa, un meccanismo profondo rigettava qualunque approccio, innescando una nuova crisi post traumatica e trasformando la collaboratività di lei, in fumosa confusione ed elusiva reticenza della sua memoria. C'era qualcosa, che traspariva, ma non si svelava, mai. Il suo inconscio opponeva disperata resistenza.
Si poteva aiutarla solo parzialmente.

"Basta, non litigate" disse Claude, autoritario.
Le fece salire in macchina.

"Lirl, non fare più così. Niente più minacce, e offese, 'per nessun motivo'.
E ricordati, se avessero voluto fare i fatti loro, Núha e Kaèl non avrebbero chiesto il nostro consenso.
È stato un amore pulito. Hanno fatto né più né meno quello che fanno tutti gli innamorati di buon senso. Discorso chiuso.

Per la scuola, Núha ci ha preso di sorpresa, ma ha fatto un progetto ragionevole e responsabile. Se, diventata adulta, cambierà idea, so che, gli studi di architettura che avrà fatto, le consentiranno anche di occuparsi di un'azienda. Vai pure avanti con il tuo liceo."

Claude non avrebbe mai ceduto, in altre circostanze, ma le condizioni fisiche e psichiche di sua figlia non permettevano di fare altro, ormai.

Il dottore lo aveva avvertito "È sul filo del rasoio. La tenga lontana da sua moglie, cerchi di farle fare qualcosa che le piace.
Attento, potrebbe fare un colpo di testa. Ha perso buona parte della voglia di vivere, dopo l'aggressione di Lirl.
Il flirt con Kaèl l'ha rinnovata, ma ora deve superare il distacco. Senza scosse, mi raccomando.

Nella freddezza, ma tutto si calmò.
Iniziò l'estate, la figlia di un dirigente di Claude, poco più grande di Núha, la invitò ad andare insieme, da sole, in un luogo di mare, che Claude conosceva bene.

Lui pensò che era una buona idea, un cambio d'ambiente ci stava bene. Da militare, e poi sposato, aveva fatto alcune vacanze in quella zona. Ci erano andati, diverse volte, in villeggiatura, con Lirl, Nin e tutti i bambini.

Le due ragazze sarebbero state sole, quindi le mandarono in una colonia albergo, di suore, dove le ospiti più grandi erano controllate, ma avevano libertà nell'edificio, e potevano uscire in gruppo, senza le suore.

Partirono. Ma dopo una settimana, dalla colonia, chiamarono Claude, per andare a prendere sua figlia, era in ospedale.

Il dottore lo ricevette "È successa una cosa molto strana. Mi dica, signor Maver, vostra figlia ha problemi psichici?"
"No"

"Mm..Dunque questa è la situazione.
È successo che la ragazza stava benissimo, poi un pomeriggio, prima della passeggiata con le amiche, si è sdraiata, e non si è svegliata per tre giorni.

Helòr - l'Oro di Hellok Where stories live. Discover now