33. A casa di Hanjé

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33.

Baer era atteso a casa di Hanjé. Dove abitava anche Lirl.
Ma voleva parlare senza che lei ci fosse, per il momento.

Hanjé aveva sistemato i suoi impegni, per avere un po' di tempo. Non sapeva cosa voleva e chi era Baer. Ma Beth, sorella di Claude, che era stata informata del grave pasticcio da risolvere, le aveva chiesto di riceverla, insieme all'ufficiale, per comunicazioni importanti
Avrebbe fatto da tramite, accompagnando l'ospite, limando gli spigoli, che sarebbero stati senz'altro diversi.

Hanjé stava riemergendo da anni terribili. La guerra le aveva portato via il marito.

Il padre Giacomo era un contenitore vuoto, dopo la morte della moglie...E i fratelli tutti in guerra.

Lei era senza qualcuno che la sostentasse e in casa c'erano due figli suoi, il bambino senza padre, di Lirl, e Lirl stessa. Un sacco di bocche da sfamare.
La guerra e la miseria attorno. Era riuscita a cavarsela, per fortuna.

Intanto che attendeva gli ospiti, si sedette un po' e guardò con un sorriso la foto di suo marito, giovane, bellissimo. I ricordi riemersero.

~~....Il dolore per la perdita di quell'uomo, che le nutriva il cuore, allora, la fece impazzire. Un giorno un'amica le disse "Devi scuoterti, vieni con me, ti porto in un posto".

La condusse in un bell'appartamento. Si trovò nel bel mezzo di una seduta spiritica. Era la moda di quegli anni. Da tempo era scoppiata la mania dello spiritismo.

La stupiva che la gente credesse a quelle cose, ma capiva la disperazione, che affliggeva le tante persone, che avevano parenti morti in guerra.

Il giorno dopo, ebbe un momento di grave sconforto.

Guardò una foto del marito. Si sentì in colpa.
Lui era un uomo che non meritava di annegare nella tristezza del suo cuore, che si stava inaridendo..
Manuel era stato vita, ottimismo, energia, si sarebbe arrabbiato vedendola lì, arenata nel lutto

Una notte lo sognò, severo la rimproverava ..
"Non continuare così Hanjé, non diventare una grigia vedova ebete dal dolore.Tu devi portami sempre con te, se vuoi, ma a ballare!!.
Non farmi diventare un pesante sasso nel tuo cuore. Ti ho amato per farti felice...Felice!!!..sì e pretendo che tu lo sia.
Sii felice, gioca con la vita, vivi anche per me. Ridi, ama, hai il dono della vita, non sprecarlo.
Io sono e sarò sempre con te, ma pretendo di essere un fantasma felice. Portami a ballare...altrimenti vengo di notte a tirarti i piedi'...~~
Si svegliò di soprassalto.

Il giorno dopo, un'amica, e Nin, entrambe appena rimaste vedove, le parlarono della loro angoscia di perdita.

Hanjé ricordò il sogno del giorno prima e mise su un disco di musica da ballo, mentre parlavano dei mariti.

La guardarono stupite. "Perché mi guardate cosi? Ieri mio marito mi ha detto, portami sempre con te, ma a ballare, ridi, ama, altrimenti vengo a tirarti i piedi.

E allora ballo e vivo anche per lui."

Loro ci hanno dato tutti se stessi e sono morti per difenderci. Gli dobbiamo rispetto, non dobbiamo buttare via la nostra esistenza crogiolandoci nel dolore. O butteremo via anche la loro. Sono dentro di noi. Viviamo pienamente la vita che ci hanno regalato, a costo della propria, ne hanno diritto. Sciogliersi nella malinconia è egoismo, da parte nostra.
Portiamogli il sole e la gioia, ci sentiranno. Coraggio, facciamoli ballare con noi, gli farà bene!".

Era uno strano modo di pensare. Ma ci provarono e ne parlarono alle amiche delle amiche.

Nacque un simpatico gruppo di sostegno reciproco. La cosa si allargò spontaneamente. Hanjé ne era il cuore pulsante, empatica saggia, allegra.

Si creò un movimento, ricco di vitalità, consigli assistenza. E in un mondo pieno di gente colpita dal dolore c'e n'era proprio bisogno. Hanjé, ne venne assorbita, finché ne fece una professione
Diventò nota. La gente voleva i suoi consigli, la sua positività e umanità. Non ebbe più problemi economici. Sopravvisse alle difficoltà e alla guerra.

In attesa degli ospiti, baciò la foto di lui.
Il suo amore, suo marito, l'aveva aiutata, salvata dalla guerra e dalla miseria.

Helòr - l'Oro di Hellok Where stories live. Discover now