21. Sciupafemmine

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21.

Tom, parlando da solo, arrivò al tiro a segno. Era furibondo con John e Kaèl.

Scaricò un po' di rabbia sul bersaglio circolare. "Maledizione, proprio adesso che cominciavo a divertirmi" bofonchiò di nuovo.

"Che c'è? Stai facendo un centro via l'altro. Perché brontoli? Sei bravo" disse Steve.

"Quel fesso di mio fratello non vuole fare più squadra con me"
"Come mai?"

"Che ne so, sta diventando sempre più strano. Una volta sembra che stia vedendo la madonna, un'altra picchia da matti"

"Non gli hai fatto qualcosa?"
"No"
"Andiamo, Tom! Tutti sappiamo come sono le cose. Lui ti ha difeso come sempre, e tu non lo hai difeso, davanti a tua madre"

"Questo l'ha detto poco fa lui, quando litigavamo. E tu credi a uno strano come lui?"

"Attento, per fare i tuoi soliti giochini, sei un po' troppo grande. Comunque credo a John, a Kaèl, a Jan.
Non ti ricordi che Jan era a casa tua con il dottore, suo padre? Quando hanno tentato di strangolare John?"

Tom scaraventò in terra la carabina.Tutte panzane, non capisci niente"

"Dai! C'era anche suo padre! Senti, non mi sei né simpatico, né antipatico, ma guarda che di te, non si parla bene.
È l'inizio di una pessima carriera, che ti costerà tutte le amicizie.
Io penso invece che, forse, sei in un periodo di passaggio, come quasi tutti noi. Datti una mossa, pensaci un po'. Mi spiacerebbe vederti tagliato fuori"

"Vai al diavolo, chi ti credi di essere? Siete tutti cretini, è tutto falso e poi non capite niente."
Piantò in asso Steve. Andò sulle gabbie a dondolo, era rilassante.

Finiti i giri e un po' più tranquillo, si prese un gelato e si avvicinò a un gruppo di ragazzi e ragazze che giocavano in cerchio, passandosi velocemente uno zoccolo, cantando una filastrocca.

Si accoccolò di fianco ad alcune ragazze. Alla sua destra vide le varie giostre. Disse sottovoce "Ti ho visto lassù"

"Anch'io ti ho visto" rispose una vocetta dolce, dolce.
"E tu chi sei?" disse Tom fissando la bella biondina di fianco a lui.
"Spiritoso!"
"Perché?"
"Hai fifa di qualche altra ragazza ti veda con me?"
"Ma dai! Quale altra ragazza?"
"E allora perché fai finta di non conoscermi?"

"Ho il gelato in mano"

"Ah! Con il gelato in mano diventi orbo. Ma sarà peggio quando Silvia, che è là, mi vedrà"

"Non sto facendo niente di male"
"Adesso sì" disse lei, baciandolo sulla bocca.
"Diana sei matta? Se mi vede quella pazza"

"Oh..adesso mi riconosci. Anch'io ti ho visto lassù. Andiamo a fare un giro insieme?"
Tom sorrise radioso. "Ma sì, e sai che facciamo? Passiamo sotto il naso della pazza, così si convince che non è il mio tipo e mi lascia in pace. Che buona acqua di colonia hai!"
"Anche tu."

Corsero via per mano, erano una bella coppia e un po' di sguardi invidiosi li seguirono.
Tom del resto era un gran bel ragazzo, come John suo fratello. Giovani e rampanti.

"Silvia, sta passando il tuo sciupafemmine, non te ne sei accorta? Non sei gelosa?" disse Jean, accucciata a terra, nel gruppo.

Lei si girò. Tom si accorse di essere guardato, le fece ciao, con la mano e poi mise il braccio sulle spalle di Diana e le diede un bacio sulla guancia.
Lei gli schioccò un bacio volante sulle labbra, ma si accorse di Silvia. Tirò Tom verso il gruppetto di amiche.

"Ciao ragazze, cosa fate? Noi andiamo sull'ottovolante, voi venite?"
"Perché? Non siete capaci di andarci da soli?" disse Silvia.

"Certo, meglio soli che con te" rispose calmo Tom, "che maniere, perché sei così sgarbata?"

Silvia non rispose e alzò le spalle, ma poi..
"Gira sull'ottovolante e stringitelo bene, Diana.
Appena scenderete, sarai già stantia per lui. Non vale la pena che tu ti rovini la reputazione, con uno che sembra sbarcato in pasticceria e assaggia tutti i pasticcini"

"Ah sì? Ha fatto così con te?" rispose Diana.
"No,avrebbe voluto, ma mi hanno avvertito, come io sto facendo con te.
Siccome non ci sono cascata, è andato in giro a raccontare che mi aveva baciato, che non gli era piaciuto e non usciva più con me.
E che, da quel momento, lo tormentavo per uscire insieme. Mi chiami la pazza, credi che non lo sappia, Tom?"

Diana, con un'aria arrabbiata lo guardò con durezza.
Lui scattò "Lo sapevo che andava così, andiamo allora? Chi viene?" borbottò Tom.

"Tutte, vero ragazze?" disse Silvia, "gruppo di rinforzo per la nostra amica Diana.

Caro Tom..stasera non riuscirai a fare lo scemo con lei, per poi mollarla e raccontare che è una facile. È già successo troppe volte. Stai diventando una star, dei bugiardi.
Ti va Diana? o no?"

"Benissimo, anche per Tom, vero Tom?"
"Oh..santo cielo, con un gruppo di sbarbine svitate? Anche no!"

Diana si staccò da Tom, "Va bene, vai da solo, io ho il mio gruppo che mi fa compagnia" battè il cinque a Silvia.

Che aggiunse "Visto cosa succede a sputtanare le ragazze, come hai fatto con me? Vai pure da solo!

Sei in terapia playboy. Hai appena fatto la prima seduta.
Sappi, che tutte quante le ragazze del quartiere si sono unite, per farti guarire dalla stupidera.

Da oggi inizia la cura. A digiuno di ragazze, per almeno un mese. Non troverai nemmeno un'anima pietosa che esca con te, per un gelato.

Impara a comportarti e poi ricomincerai, in prova.
È un patto solenne delle ragazze di qui."

Tom era un po' allibito.
"E chi vi fila più, vipere? Ci sono anche gli altri quartieri"

"Sapevamo che facevi lo sbruffone, quindi..patto Globale, terra bruciata, il passa-parola è già arrivato in Amazzonia."

Tom stava per ribattere di nuovo, ma tutta la questione aveva un risvolto esilarante, anche se diabolico. Cominciò a venirgli da ridere involontariamente.

"Non sei convinto? Chiedi a Núha, anche lei è nel nostro gruppo, contro tutti i maschietti presuntuosi, ha firmato proprio stasera" disse Silvia.

Tom aggrottò la fronte "Anche Núha? Contro di me?
"Contro tutti i ragazzi che si comportano male"

"Già."
Tom smise di ridere per un attimo, poi si riprese.
"Va bene, va bene, Silvia, ti credo, ho capito..

Oddio! Un po' vero lo è, mi sono fatto prendere dalla stupidera, dovrò chiedere scusa a un centinaio di ragazze, tutte quelle che ho baciato..Ahh..ahh."

"Fai pure lo scemo, non ti lasceremo ossigeno" disse Silvia.
"Lo so, lo so, ho capito. Ho capito, mi dispiace..Suffragette!!

Sono ancora un playboy apprendista, voi ragazze mi avete dato alla testa.
È stato stupido da parte mia..un po' sì..e un po' no.."
Rise.
Difatti adesso sono nei guai. Ma è divertente, carognette, rido perché siete state troppo forti, mi avete messo nel sacco.

Però! Fino in Amazzonia!!!
Adesso sì che sarò davvero famoso. Un esercito di ragazze, per difendersi dal mio fascino..waw!"

"Non hai capito niente" disse seria Diana "hai fatto del male a delle brave ragazze. Per fortuna i ragazzi del gruppo, non ti credono e ci hanno avvertito.

Capito? È una cosa seria Tom. Cosa farai?"

"Un passo indietro. Ok, Ok, non va bene così, avete ragione.
E sinceramente, a parte gli scherzi, nemmeno mi piaceva. Ma l'ho fatto, non so perché"

"Perché siamo troppo giovani e ancora un po' fessi. Fai giudizio Tom, e la passerai liscia" disse Diana."
Però adesso io sono stufa di cose serie, andiamo tutti a ballare?"
"Siiiii"

"Non illuderti Tom, ti credo, ma sarai in prova, capito?"

"Capito, soffrirò un po' senza di te, ma..."
"Ma non fare quella faccia da pesce lesso, non attacca."

Helòr - l'Oro di Hellok Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora