107. In barca

8 1 0
                                    

107.

Lui aveva affittato una barca con motore, da un pescatore. Era contentissimo.
"È spartana, ma comoda e va via come una freccia, ti piacerà. Possiamo andare ad esplorare la costa. Sono riuscito a ritagliarmi un po' di ferie in più, rimango con te"

"Stupendo!"
Il primo giorno fu divertente. Verso sera, tornando alla loro spiaggia Rúnhr le chiese di sedersi al centro, in punta alla barca, perchè il peso di entrambi, tutto vicino al motore, dietro, rallentava la corsa. Fu soddisfatto, andava molto meglio.

Il giorno dopo, aveva in mente un posticino carino. Portarono, panini, bibite e frutta.
"Oggi si che ci divertiamo. Ci sono anche grotte in acqua, bellissime da visitare."

Lanciò più forte la barca, ma ogni volta che attraversava un'onda, la chiglia saltava in aria e poi sbatteva violentemente in basso.

Il risultato fu che lei, accucciata davanti, in punta, aveva un contraccolpo nel bacino. Sentiva fastidio.
Glielo disse. Lui rallentò per un poco, ma poi riprese.
Rideva contento.
Núha si trasferì dietro. Quei colpi, le provocavano una strana, sgradevole sensazione nel bacino, che le faceva male, ma non voleva fare la piaga. Gli chiese di andare più piano.

Lui rallentò, ma si innervosì. "Ho preso la barca per andare veloce, ma se dobbiamo andare come tartarughe e non possiamo vedere la costa, buttiamo via i soldi. Hai così paura?"

Núha scese, si sentiva distrutta. Non volle uscire a fare un giro, la sera, non ce la faceva, ma non glielo disse, perché lui era un po' rabbuiato. Andò solo, con gli amici.

Il giorno dopo uscirono al mattino presto, in tre barche, per andare in un bel golfo vicino.
Lei non stava benissimo, niente di preciso, un malessere generale, ma non disse niente.

Come il solito, a quell'orario, le onde erano più fitte e un po' più gonfie.
Rúnhr diede subito gas a tutta birra. Lei ricevette una raffica di sobbalzi successivi tremenda.
Sentì una fitta nel ventre. Si mise in ginocchio, per evitare i colpi.
"Rúnhr, rallenta, rallenta... "

"Rilassati, è divertente"
"Rúnhr, piantala per piacere, non voglio che tu vada forte, te l'ho detto"

Lui si mise a ridere, rallentò "Ma sei una pizza..Dai! Andare a cavallo è peggio, ci siamo andati fino a ieri.."

"Non è lo stesso"
Dì la verità, hai fifa della velocità. Dai, piaga, almeno abortisci e la smetti di frignare. Rilassati fifona, o domani ti lascio in spiaggia, se fai così, mi rovini la vacanza. Guarda che meraviglia queste onde!"

Lei non fiatò, era troppo spaventata. Ma lui proseguiva nello stesso modo.
Non ce la faceva più. Per evitare i colpi, nel bacino, d'istinto, si mise in piedi barcollando, poi ricadde. Lui rallentò, fermandosi di colpo. "Cosa combini? È pericoloso!"

Lei scattò e si tuffò in acqua, nuotando a più non posso, verso la riva.
Gli amici di Rúnhr dissero "Caspita, come nuota veloce! Non viene con noi?"

Rúnhr rimase molto stupito da quanto filava via come un delfino. Non l'aveva mai vista nuotare veramente.
A bocca aperta, la osservava. La vide toccare riva e correre via.

"Tu che fai Rúnhr. Vieni?"
"Sì, sì, certo"
"E tua moglie?"
"Ah, non voleva fare la gita, solo una lunga nuotata."

Verso sera Rúnhr tornò.
Núha gli telefonò "Sono via. Ci vediamo fra una settimana"
"Dove sei?"

"In giro, mi riposo, così non ti rovino la vacanza. Ti chiamerò."
Riappese e non si fece più sentire.

Poi, una sera, tornando dalla spiaggia, Rúnhr la trovò nella Hall, sul divano
Era arrabbiato.

"Cosa ti è saltato in mente? Cerco di farti divertire e ti comporti così?"
"Ricordi male, l'ultima volta hai detto 'abortire', non divertire".

Lui si mise istintivamente a ridere "Ma scherzavo..stupidina.."
"Complimenti per il cattivo gusto.Hai qualche problema, non credi?"

"Ma sei matta? Su, non farne una tragedia, bimba. È per questo che sei sparita? Ti sei offesa?
Volevo solo che ci divertissimo. Se non ti andava la barca, potevi dirlo" disse innervosito.
"Te l'ho detto, ma te ne sei infischiato...comunque hai ragione, se ti piace andare in barca, va bene così."

Lo osservò seria, per un istante. "Vai a cambiarti, fra un attimo si mangia"

Lui corse in camera. Tornò indietro rapidamente, in sala da pranzo.
Non vide Núha e nemmeno nella Hall.

"Signor Kyn, cerca sua moglie?" chiese il portiere.
"Sì"
"È appena partita. Questa è per lei " disse, dandogli una busta." Il taxi è già arrivato. Aveva dimenticato di consegnarle questa busta. Ecco qua. Buon appetito"

"È andata via?"
"Sì, ce l'ha fatta. Nonostante l'avesse prenotato, il taxi era in ritardo, ma non si preoccupi, riuscirà lo stesso a prendere l'aereo."
Lui impallidì. Aprì la busta. Al momento non ci capì niente. Poi cominciò a leggere con attenzione.

Era un referto di ricovero. Núha era stata in ospedale dieci giorni, per un principio di aborto, provocato da una caduta violenta.
Dentro c'era anche un piccolissimo biglietto.

--.. Non cercarmi, non torno più a casa. Non preoccuparti. Grazie per gli anni insieme..è stato bello. Sii felice. -

Rimase immobile.
"Signor Kyn , tutto bene?"
"Sì, grazie"
"Sono contento di aver visto di nuovo sua moglie in salute. Quando è crollata a terra e abbiamo chiamato l'ambulanza, ci siamo spaventati.
È fortunato, è molto bella e gentile."

Helòr - l'Oro di Hellok Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora