143. A piedi nudi

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143.

Rúnhr tentò, di nuovo, prima di coricarsi, di parlarle, ma tutto era buio in mansarda, da lei. La chiamò e bussò, ma solo i cani risposero. Quindi, stanco, se ne andò a dormire.

Più tardi, sentì Dark piangere e raspargli il letto. "Che c'è piccolino?"

Se c'era lui, c'era anche Núha, guardò di fianco a sé, nel letto. Niente, solo la rete spoglia.

Dark si mise ad abbaiargli. Rúnhr indossò qualcosa e lo seguì.

Il cane corse giù dalle scale e si infilò nel bosco. Lo guidò non molto lontano, ma in una zona che non conosceva affatto. Si infilò in un punto molto buio, non lo vide più e lo chiamò.
Lui arrivò e lo precedette piano.

Si trovò in una radura, bellissima, c'era un enorme albero.
Un po' più in là, i contadini avevano costruito tre piccoli rifugi, o legnaie, appoggiandosi a due massi erratici, aggiungendo grossi sassi travi in legno e qualche tronco.

La luna illuminava quasi a giorno quel prato, che sembrava fatato.
Dark si accucciò di fianco al grande albero. Rúnhr si guardò attorno, non capiva. Camminò un po' in giro, esplorando. Non c'era niente di speciale.

'Che ci fa il cane qui? Cacciava? O ha spaventato un malintenzionato, a casa, che poi è fuggito di qui?

Evidentemente, Núha ha aperto a Dark, per lasciarlo scendere, forse solo per una pipí, ma perché non lo richiama? E se lo sconosciuto l'ha assalita? Dov'è?

Che stupido! Forse è semplicemente ancora in mansarda, addormentata. E aspetta che Dark torni, dopo fatta la pipì'.
Corse a casa, salì in mansarda.

Nessuno. Tutto era normale, ma non c'erano nemmeno mamma Joy e la sorella di Dark, Queen. Cominciò ad agitarsi, che cosa era successo?

Chiamò Joy e Queen con un fischio. Niente. Invece arrivò Dark, che non era tornato a casa, insieme a lui.

Obbediente, aveva sentito il suo fischio ed era accorso. Lo fissava, in attesa di un comando.

Rúnhr era perplesso.

'Dove sono gli altri? La macchina di Núha è in cortile. Se ne è andata via con la macchina di qualcuno? Ma perché lasciare qui Dark, lo ha allevato col biberon, è il suo piccolino'.

Lui gli abbaiò e di nuovo gli fece capire di seguirlo.
"Ancora?"

Lo seguì, e di nuovo, lo condusse nello stesso posto e si accucciò vicino all'albero.

"A cosa stai facendo la guardia Dark? Cosa c'è qui? Fammi vedere, cerca."

Lui si alzò in all'erta. "Dove? Dove sono le pupette?"

Lui gli abbaiò e fece un cerchio su se stesso. "Va bene, sono nel bosco? Con la mamma?"

Dark si sedette davanti a lui, teso. "Sono nel bosco con la mamma, ho capito. Dove? Mamma, mamma, vai dalla mamma. Vai!"

Lui corse verso gli strani capanni legnaia. Era buio pesto, dentro. Rúnhr entrò in quello più vicino, si sforzò di guardare, ma non vide niente.

Dark lo precedeva e si infilò in fondo.
Rúnhr seguì la sua direzione. Poi una macchia bianca lo attirò. Spostò qualche legno, di lato, e fece entrare la luce della luna. Poco più in là, vide due piedi nudi.

"Oddio!"

Si spaventò. Si avvicinò piano, vide Núha sdraiata a terra, in pigiama, con addosso Joy e Queen. Probabilmente cercavano di scaldarla e proteggerla.

Con dolcezza chiamò le bimbe, le fece spostare e la toccò.

"Sei calda, grazie al cielo."
La prese e la tirò a sé, sembrava dormisse profondamente. La scosse e tenendola stretta, la chiamò più volte.

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