26. Senza compromessi

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26.

Claude andò a prendere Núha in ospedale. Era piena di ematomi, ma aveva preteso di tornare a casa per le verifiche scolastiche.

Parlò a sua figlia, cercando di consolarla e farle capire, in parte, cosa succedeva a Lirl.

Le accennò al collegio, dove sua mamma era vissuta tanti anni. Núha non ne sapeva niente. Le chiese di essere gentile con la mamma, di perdonarla.

E aggiunse che avrebbero dovuto dare via Wib.

Lei gli disse "Sarò educata con lei. Forse col tempo la perdonerò. Ma non posso più fidarmi di lei. È troppo imprevedibile. Voglio Wib sempre con me. Se mi togli Wib scappo di casa."

Quanto aveva visto lontano Donald de Véremond!

"Non è bello da parte tua essere così inclemente" disse scuro Claude.
"Ti ho spiegato un po' cosa succede alla mamma. Devi sforzarti di capire. Daremo Wib a qualcuno che conosciamo e potrai vederla quando vuoi"

L'animo di Núha era già in un pozzo nero, solo al pensiero di un distacco da Wib.

E si sentì fulminata da tanta indifferenza.

'Tutto qui?' La superficialità di suo padre la stupì.

'E a me allora, non è successo niente?' pensò
Sono obbligata a perdonare, e la mia Wib, che mi ha salvato..Via!!! Buttata via, come una bestia pericolosa.

Tutti i diritti alla mamma. Piccoli avanzi, a noi due.
Dove stanno riguardo, giustizia, gratitudine?
Wib ha salvato anche lei...dal diventare un'assassina.

Quindi, sarò costretta a rischiare di soccombere all'orrendo demone, che abitava in mia madre, senza Wib.

Tutto bene. Perfetto, meraviglioso. Sono questo gli adulti?

Non ci fossero stati Wib e Nin e Rodrik, non ci sarei più.
Ho visto lo sguardo nero e profondo e l'espressione di trionfo, di mia madre, mentre mi colpiva.'

Ma prima, quando era tornata a casa e salutato la mamma, entrando in salotto, fu lo sguardo liquido a spaventarla.

Qualcosa dentro lei, lo aveva riconosciuto. Le era preso il terrore.

Era corsa via, aveva lasciato che la mamma la offendesse, le aveva voltato le spalle e si era rifugiata in camera da Wib.
Lirl l'aveva raggiunta e aveva colpito da dietro, la sua testa, col candeliere e poi ancora da qualche parte, mentre scappava sul letto.

Wib aveva fermato Lirl, prima ferendola involontariamente, per toglierle il portacandele, poi piazzandosi davanti a Núha, a sbarrare il passaggio, 'denti armati'.

Era stato allora che erano arrivati dal giardino Nin e Rodrik, richiamati dall'abbaiata di Wib.

Pensò, 'Non conto niente neanche per te, papà.
Non ci sei mai, non parli mai con me. E adesso nemmeno pensi, con serietà, alla mia incolumità.
Conta solo la mamma. Va bene, è amore.
Ma chi mi difenderà quando sarò da sola con lei e quegli occhi liquidi rispunteranno ancora?

Mi ucciderà prima o poi'.

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