62. In gabbia

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62.

"Rodrik, al solito ho bisogno di lei. Ma lasci dietro la porta Rudolf.
Prima vedo Tom, poi John."
Claude era seduto alla scrivania, aveva ospiti.

"Rudolf sa già tutto vero? Lo avvisi che Tom tende ad alzare le mani."

Rodrik fece un gesto di assenso. "Già fatto. Sa quello che so io"

"Bene. Poi, domani sera, li vedrò insieme.
Non sarò tenero, se vogliono andarsene, che facciano pure, non ostacolateli.
Peró penso proprio che tenteranno di azzuffarsi. O di aggredirmi insieme. Se succede coadiuvatemi.

E voglio Shrill e Bangòr dietro la porta"

"Ma.."

"Conosco il vostro segreto! So benissimo che Núha le ha fatte addestrare alla difesa, come so che mia figlia ha insegnato loro a obbedirle, in caso di bisogno, e che ha insegnato a lei come comandarle.
Saranno di aiuto, se i due bisonti esagerano"

"Va bene"
"Faccia entrare Tom."

Tom entró, baldanzoso.

"Ciao figliolo" disse Claude.

"Altro che figliolo! Questo è un sequestro di persona. Io sono maggiorenne. Potrei denunciarti"

"Che ridere..Ormai ti sei laureato delinquente! Fai pure, nessuno ti trattiene."

Tom gli scaraventò contro la scrivania e cercò di saltargli addosso, ma Claude se lo aspettava. Lo immobilizzò con una mossa da esperto soldato.

"Oh Tom! Io sono un ex ufficiale, non ti ricordi che ho fatto la guerra? E la guerriglia. Con me non ce la farai mai"

"Non ne posso più di te, sei un padre odioso, ti ammazzerò prima o poi"
"Ottimo argomento, proprio di questo volevo parlarti, in un secondo momento."

Rodrik lo prese per la collottola e lo fece sedere.

"Se vuoi, alzati e vattene" disse Claude.
Sicuramente hai già in mente tutto il tuo futuro. Libero di metterti nei guai di nuovo, o diventare una persona splendida.
Il futuro è tuo.
Adesso non voglio parlarti di quello che hai fatto, o farti la paternale.

Sono tuo padre, è stato mio dovere aiutarti a cambiare.
Ma non più.
Hai fatto peggio. D'ora in poi, deciderai solo tu. Vai pure, sei libero.

Io non mi riterrò più responsabile di aiutarti, guidarti, correggerti, darti il mio appoggio economico, la mia protezione. Pagare i tuoi divertimenti, gli avvocati di cui avrai bisogno. O addolcire i poveretti che danneggi.

E dovrai provvedere tu a pagarti questi mesi di studi, per arrivare a fine corso. E a rimborsare i danni a Brimian.

E dovrei anche chiederti i soldi spesi per la scuola privata del diploma di John.
Poi auguriamoci che, tua sorella e tuo fratello non ti chiedano i danni, per quel che gli hai fatto.
Forse anche la mamma.
E magari anche qualcun altro che non so.

"Mi stai ricattando? Non mi fai paura" disse di nuovo ringhioso Tom.

"Nemmeno tu. Ti apro solo gli occhi. So che hai un tuo piccolo giro di affarucci sporchi. Collabori con ladruncoli, ricettatori.

Proprio il fior-fiore della fogna.

Bene, affar tuo.
Sei maggiorenne. I tuoi affari dovranno sostentarti. Non più io. Il mio aiuto sembra controproducente, quindi basta.
Sei autonomo, scegli il tuo avvenire"

"Mi vuoi mandare via?"

"Lo farei volentieri.
'Spero', vivamente, che tu voglia andartene.

Ne ho piene le scatole di te. Quasi mi manca l'aria per respirare, quando penso a te. Fai quello che vuoi. Me ne infischio"

Helòr - l'Oro di Hellok Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora