138. Ristorante

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138.

Erano passati una decina di giorni. Nùha filò via spedita per un giro di informazioni. Banca, corsi vari, architetto, dottore.

A mezzogiorno, mentre bevevano il caffè, osservò suo marito, era abbastanza di buon umore.
Gli disse "Ho deciso di aprire un ristorante di 60, 70 posti. Lo avvierò stando io in cucina, finchè si sará creata una clientela sufficiente, per prendere un aiuto cuoco, così potrai..."

Sentì lui ridere..
"..Così potrò vomitare in compagnia?" Rideva senza smettere.

"Ti stai divertendo?"

"Oddio, sei fantastica, non potevi raccontarmi una barzelletta migliore..Oh, mamma..oh mamma, mi fa male la pancia..stasera devi fare lo stesso scherzo a Lànghrian.."

Stava letteralmente piangendo dal ridere, disse "...Specialità pasta al sugo di pomodori 'saltati' sul soffitto,..ah..ah..poi gallina imbottita agli odori rustici 'di stalla', e anguilla in carpione fantasia 'di fogna'.."Si alzò di colpo "...scusi chef, devo andare in bagno, o me la faccio addosso a forza di ridere."

Anche lei aveva attaccato a ridere. Preparò un bicchierino di vino passito per entrambi e attese il suo allegrone.

Tornato al tavolo, lui aggiunse "E come lo chiamiamo il ristorante? 'Scappa via che è meglio?"

"No, forse potrebbe andare..La Locanda nel bosco..La Foresta..o visto che è pieno di predatori..Il Falco reale..o qualcosa a proposito di cavalli. Ti viene in mente qualcosa?"

Lui la scrutò due secondi "Che fai? Stai vaneggiando..o stai parlando sul serio?"

"Sì, certo. Non ce la faccio a proseguire coi giornali. Non sono quasi mai a casa, troppe cose tutte sulle mie spalle. Così non posso continuare, o mi ammalerò. Purtroppo nessuno sa fare tutto quel che so io, o una parte, per aiutarmi.

E mi preoccupi tu, sei esaurito, sei sempre all'estero, o in gara. Ci vediamo poco, tu soffri della distanza, io anche. È ora che stiamo più vicini e più sereni. Trasformiamo una parte della cascina, in ristorante.

Con tutto il verde attorno, sarà magnifico. Se vuoi tenerti un pò di cavalli, ma pochi, decidi tu. Adesso potremmo finalmente stare tranquilli a casa nostra, guadagnando, comunque.

Mi sono già informata di tutto. In poco tempo saremo già operativi. Cosa ne dici?

"Che sembra una follia. Non sai nemmeno la differenza fra zucchero e sale, come puoi pensare di avviare un ristorante?"

"Tutto si impara. C'è gente molto semplice che gestisce ristoranti di gran successo. Posso imparare anch'io. Ci sono corsi professionali, rapidi, ma molto efficaci. E giornali libri, con le ricette che vuoi.

Ho già visto tutto e scelto dove andare. Poi ho trovato un cuoco molto bravo, che mi seguirà nei primi tre mesi, per insegnarmi i metodi di gestione della cucina."

"Ma non ti piace cucinare, come farai?"

"Sono adulta, me lo farò piacere e lo farò al meglio. Se si deve proprio fare una cosa, tanto vale farla bene e trarne delle soddisfazioni.

È un'attività che mi offre dei vantaggi importanti. Stare a casa, prima di tutto. Pensaci, ma alla svelta, potremmo stare molto insieme."
Lui sorrise.

"Suona pazzesco, ma anche interessante.
Sì, mi piacerebbe molto, se fossimo a casa entrambi, mi rilassa molto l'idea. Se quel che cucini avrà un certo livello, si può fare."

"Vi farò fare da cavie. Tu e Lànghrian mi farete il test."

Núha fece filare le cose a mille all'ora. Il ristorante aprì e nonostante i timori dei suoi due uomini, diventò una cuoca discreta. La clientela non mancò.

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