148. Vincerò

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148.

Rúnhr se lo aspettava, lo aveva fatto apposta ad alzare la voce, aggressivo.

Qualcosa aveva già capito, e la reazione di lei diceva che era sulla strada giusta.
Ma doveva arrivare al cuore di quella verità, o non si sarebbe mai risolto niente.

Le scrisse subito 'Gioia mia, hai un problema, quindi...
Lo so, ti ho fatto male adesso. E sì, l'ho fatto apposta, come allora.

Adesso riprenditi, se vuoi richiamami, ti consolerò.
Ma rifletti, se non mi dici cosa hai, non riesco ad aiutarti.
Se non ti fai aiutare, come faremo? Io non ce la faccio senza te.

So che mi ami ancora, non credere di potermi imbrogliare. Ma non ti dirò più ti amo, finchè non parlerai."

La crisi che era sopravvenuta a Núha era forte. Ma Sven le aveva fatto acquistare un preparato, da inalare, almeno per respirare.

Non voleva chiedere aiuto. Migliorò lentissimamente, poteva almeno resistere, però con ostinazione. Ma era a letto e non riusciva a dormire.

Perché una piccola farfallina, le frullava in cuore.
'Allora, forse Rúnhr non mi ha odiato veramente, ma era preda, un'ennesima volta, dei danni fatti da Lyoss. Mi consola un po' questo.

Ma l'emicrania mi sta già mangiando, non si fermerà mai. Sono condannata.
E la mia suscettibilità emotiva, non mi permette di sopportare, con equilibrio, un minimo dispiacere. Sono sempre più sensibile, a rischio.
Ti sento già, sirena malefica, che mi chiami dal pozzo.

Era forse questo che faceva impazzire mia madre?

Non posso andare da Rúnhr, perché uno sgarbo mi potrebbe far fare un colpo di testa, come da sonnambula. Nello stesso tempo, soffro troppo senza di lui.
Un cane che si morde la coda. Un ciclo diabolico. Se voglio tentare di vivere, per il tempo che mi resta, forse non posso innamorarmi......'

Gli occhi dorati di Hellok la ipnotizzarono...Sentì il pelo, profumato e morbido di lei sul viso...insieme alla mano di Rùnhr che la accarezzava...e il brusio sommesso della mente di Hellock le parlava...chiuse gli occhi, si addormentò.

Ma si svegliò di soprassalto poco dopo. Doveva assolutamente fare una cosa.
Cercò in Internet.
Si era fatta dire apposta il nome dello Psicologo di Rúnhr. Trovò il suo link di contatto. Bene, si conoscevano fin da piccoli, sarebbe stato più semplice.

Gli mandò una email.
--...Caro Don, sono Núha, ci conosciamo bene.. in strada da piccoli, nella banda..io credo che ti ricordi.
Mio marito Rúnhr Kyn, mi ha detto di essere in cura da te ed è molto contento. Sono venuta a sapere cose molto particolari sulla storia di sua madre, appena morta. Ritengo che sia meglio tu sia al corrente. Sono cose di parecchio peso psicologico.

Ti allego trascrizione di ciò che è successo alla morte della madre e quanto mi ha raccontato la cugina.
Ciò riguarda direttamente la vita di Rúnhr.
Le credo informazioni molto importanti, che però lui non conosce.

Amo moltissimo mio marito Rúnhr, spero tu riesca a riportarlo ad essere sereno.
E che queste informazioni sommerse, siano di aiuto.
Grazie.

PS. Rimpiango i tempi quando giocavamo in banda.
Ciao Gufo - da Guerriero...--

Rúnhr intanto si dava da fare.
'Sto studiando strategia' si disse 'e psicologia applicata di una mente criminale..quel pesciolino con gli occhioni grandi, che sguscia via sempre.

Mi ha infestato il cuore, il piccolo parassita.
Incredibile.
Bisognerebbe carcerarla, quante volte è già scappata?
Ormai ho un retino professionale, finora ce l'ho fatta a riprenderla, ma stavolta, la furba, si nasconde bene.

Helòr - l'Oro di Hellok Where stories live. Discover now