57. Nella neve

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57.

Ormai, da circa due anni e mezzo, Núha frequentava il liceo artistico. Partiva al mattino, a piedi, faceva un lungo percorso per trovare la fermata del pullman. Finiva le lezioni e arrivava a casa con il pullman delle 13.
A volte, nel pomeriggio, si fermava in città e poi andava a lezione di danza, rieprendendo un pullman di ritorno, che partiva vicino alla scuola, alle 16.

Arrivava a casa alla sera e d'inverno, faceva la sua lunga camminata nel buio totale, nel nulla.

Quella grande arteria non era illuminata, piuttosto pericolosa, per una ragazza.
Lei aveva avuto qualche brutta esperienza, a volte qualche macchina si fermava, ma lei spariva velocissima nel folto del bosco, prima ancora che la macchina fosse del tutto ferma.

Un giorno, Núha fu ricoverata in ospedale, la situazione era molto seria, ci volevano almeno due mesi di ospedale.

L'avevano trovata per strada, di ritorno dalla città, di sera. Svenuta nella neve, ferita alla testa. Era stata evidentemente aggredita.

Partirono le indagini. Si interrogarono subito i vicini. Ma nel buio totale, nessuno aveva visto.

Nin era di fianco a lei in ospedale. Núha dormiva. Quella sera non l'avevano sedata del tutto, erano in attesa del risultato di nuovi approfondimenti e delle conseguenti disposizioni definitive del primario, riguardo alla terapia.

Era immersa in un sonno leggero, un po' agitato, aveva piccoli scatti, stava sognando..........Núha, in ospedale, galleggiava fra sogni allucinati, fuori coscienza...ongni tanto sentiva parlare in camera, vicino a sè, il dottore, la zia...

>>... Núha vide degli alberi bianchi davanti a sé, e i suoi piedi che camminavano nella neve. Dov'era? Tutto dondolava.
Poi distinse qualche edificio. Li conosceva, capì che stava tornando a casa. Cercava di concentrarsi, ricordare, ma la sua mente andava e veniva.....

....Il buio la circondava, era confusa, l'istinto e l'abitudine la stavano riconducendo a casa, come un automa. Ma non sapeva esattamente cosa stava facendo, perché era lì..

......La sua mente alternava immagini confuse fra la neve..poi della scuola di danza..e ancora neve...il pullman.....

.....Oddio come stava male, perché?..Le sembrava di essere in un libro delle favole tenebrose, che odiava...

.....Forse era un sogno, un brutto sogno...Non riusciva a svegliarsi.....................

................... Come sempre stava di nuovo facendo a piedi il percorso, nella neve. Di ritorno dalla città..ma che fatica...perché la neve era così dura..le gambe funzionavano male..le mancava l'aria...era troppo stanca e quella strada era insidiosa, al buio, per una donna, ma nessuno se ne era mai preoccupato, in famiglia........

... Cercò di reagire, forse poteva arrivare qualche macchina, per fermarsi e aggredirla...'corri' le disse la sua mente' devi metterti a correre, scappare, o nasconderti, per evitare problemi'..

....Non..Non ce la faceva a correre...cercò la fila di cespugli che conosceva bene..'mi nascondo un po', qui, per riposare....
Non mi accompagnano mai, perché?....
.....Non ce la faccio stasera, ho bisogno di aiuto.... Aiuto!'..............................

................................ 'Alzati!...avanti, alzati'.... 'Chi è?...Sì adesso'...ma doleva forte la testa, ci vedeva doppio, aveva il vomito...fece uno sforzo disumano...cadde....

...'ti ho detto alzati!'.....

....Si alzò, pianse lungo il percorso...'Il vuoto regna nella mia vita. Chi mi rimane?'...

Helòr - l'Oro di Hellok Where stories live. Discover now