146. Ostrinde

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146.

Nùha non perse tempo.
Trovò una piccola casa in legno, vicino a un lago, naturalmente. Aveva una grande nostalgia, delle acque di suo padre Wachike, della sua mamma pelosa, Hellok, che da un po' riaffiorava, con dolci ricordi, strappati dalla cassaforte, in fondo al suo inconscio.

Comprò innanzitutto un computer, e cellulare per i contatti, per il lavoro.

Andò subito in galleria, da André Robinson, a visionare insieme, i suoi quadri.

Comprò qualche mobile, per arredare casa, capi di abbigliamento. Era partita praticamente con niente. Il suo passato era rimasto tutto là, in cascina.
Voleva portarsi lì i cani. Sapeva che non doveva stare senza.

E..doveva chiamare Lànghrian, si sentì già in ansia. Anche lui, dopo la vicenda in cucina, innescava il buio crescente. Un po' meno, ma era un rischio.

Il giorno seguente, era pronta, aveva già fatto i collegamenti necessari. Accese il computer, cercò di rilassarsi e lo chiamò in video. Sfoggiando un'aria serena.

"Ciao Mamma" disse subito lui, scrutandola incerto "Dove sei? Non stai bene, hai una brutta faccia. Papà dice che sei scappata, perché?"

"Non c'è più bisogno di me"
"Ma dove sei?"
"Dunque, ora sono qui con te, e ci sarò sempre, quando vuoi parlare, se hai bisogno. Per qualunque cosa, io ho sempre il cellulare con me.
Fisicamente, preferisco stare lontana. Ma se tu ne avessi bisogno, stessi male, basta chiedermelo e vengo da te.

"Quindi non torni? Perché?"

"Ti sembra che io sia stata trattata bene ultimamente, da voi?"
"Già, papà mi ha raccontato che non era vero niente. Mi spiace, scusami"
"Non è così semplice, per me. Ma non voglio parlarne. Sono esaurita, e devo darmi uno scossone, però voglio stare da sola.
Sappiamo tutt'e tre, che le cose non funzionavano. Quindi, niente recriminazioni. Un bel po' di buon senso. Una bella puntura di ottimismo e mi rifarò il mio spazio.
Sono sicura che anche per voi, sia un cambiamento rigenerante, senza di me.

"Perché non mi dici dove sei?"

"A cosa servirebbe? Siamo sempre in contatto. Frequentandoci, riprenderebbe l'agonia.
Quello che è successo, fa capire che avete motivi di insofferenza per me.
Tu e papà, ormai, andate d'accordo, quindi va bene così.
Lasciatemi perdere, trascinarsi una carretta rotta, non porta a niente.
Starete benissimo, anzi meglio, senza di me.
Nuova vita, nuove occasioni.
Una nuova fidanzata, una nuova via per il futuro. Piena di libertà.

"Potremmo parlarne tutti insieme, però"

"No, con papà è finita. Io e te, respiriamo un po' e poi con calma, forse ci vedremo.
Ma io non tornerò più.
Non voglio più vivere come negli ultimi periodi. Capisci? Ci frequenteremo, io e te, forse, se saremo pronti. Tu hai già la tua vita, non preoccuparti di me. Io sto benone, così.

"Ma cosa fai per vivere?"

"Me la cavo bene, non preoccuparti"

"Già, sarà.. ma non mi convinci, non hai una bella cera, cos'hai?"
"Niente, stanchezza, un po' di stress"

"Perchè non torni a casa, da papà? Io ho la mia casa, la mia vita. Ma lui.."

"Tu credi che io possa voler rivivere tutto quanto?
E poi, non sottovalutare tuo padre. Bello e affascinante com'è, non starà solo.
Qualche bella donna lo metterà nel sacco subito.
Non è destinato a stare solo, un uomo così. Credimi, appena si saprà che non ci sono più io, ci sarà la fila di donne più giovani di me.
E poi, io sono troppo strana e impegativa. Ha bisogno di freschezza, allegria, non di me.
La mia persona ha generato un disastro.
Rinascerà, vedrai.

"E tu, non hai pretendenti?"

"Non ti dico né sì, né no. Perché, d'ora in poi, la mia vita personale, è solo mia, privatissima.
Sono abbastanza grande, no?" Disse, ridendo a fatica.

"E abbastanza bella e furba, da essere sparita così. Probabilmente non sei sola"

"Quindi pensi che abbia abbandonato tutto per un amante? Ma..pensa quel che vuoi.
Però, se mi stai mettendo in discussione, allora ripensa a cosa è appena successo.

Non accetto critiche. Non ne ho fatte io a voi, per quella cosa vomitevole in cucina.
Senza storie, non ho chiesto niente e me ne sono andata. Non ho disturbato nessuno. Meglio non si poteva fare.
Sono libera, sono felice. Vuoi che torni lì? Vuoi che non sia felice?"

"Non sono convinto che tu sia felice, con quell'aria malata"
"Non mi sono truccata, sono appena tornata dal lago"

"Quale lago?"
"Uno senza nome"

"Ah, bella risposta. Ma non credere che papà si accontenti di non sapere niente"

"Non siamo più sposati, per quanto mi riguarda, e chiederò il divorzio"

"Ah..Ah..che ridere, non te lo darà mai"

"Ha già divorziato, ha eseguito la sentenza là in cucina.
Non mi servono i documenti non ne ho bisogno. Ho la mia vita, ormai"

"Vuole parlarti in videochiamata. Ha detto stasera"
"........"
"Che c'è mamma? Devo dirgli qualcosa?"
"No, ci penso io"
"Non mi dispiacerebbe assistere alla battaglia. Siete sempre creativi, quando litigate."

Nùha ebbe un attimo di sconforto, tornò per un criptosecondo, alla litigata in cucina. Trattenne il fiato, gli occhi brucianti.

"Mamma, ti stai sentendo male...si vede, e non dirmi di no..Cos'hai? È per papà, vero?"
"No, comunque adesso ciao"

"Mm.. non arrabbiarti. Ma e i cani? Mi hai scritto che vuoi portare con te i cani. Vorrei tenerli io. Sono cresciuto con loro"

"Capisco. Va bene, tienili. Se hai bisogno di parlarmi, chiamami sul cellulare, mi trovi sempre. Va bene?"

"Mm...per ora sì. Quando mi chiami?"
"Chiamami tu, quando vuoi che ci sentiamo"
"Bene. Ciao."

Helòr - l'Oro di Hellok Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora