Godzilla vs Kong: simbologia e ambientalismo

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Note:
- articolo pubblicato anche su altre raccolte perché l'ho trovato troppo interessante.
- questo articolo è ispirato a una serie di commenti che ho letto su reddit, Youtube e altro.



Il vostro fanwriter91 ha visto il film Godzilla vs. Kong, che si è rivelato ben più che una semplice tamarrata.

D'accordo, se volete potete fermarvi alla superficie, ma io intendo scavare a fondo... venite con me?

Per prima cosa, presentiamo King Kong: questa versione del personaggio non ha letteralmente nulla a che spartire con quella classica. Non è un rozzo incel ossessionato da una donna solo perché bella e che uccide chiunque altro si pari sul suo cammino (un vero bad boy ficcinaro!) ma un guardiano dell'isola, che si lega a una bambina umana da cui apprende il linguaggio dei segni. Kong è l'unico superstite della sua specie, dopo che i genitori e il resto della tribù vennero uccisi da dei mostri con cui erano in competizione.

Kong si evolve per tutto il film: aiutato dagli umani (alcuni onesti, altri vogliono solo sfruttarlo), Kong compie un viaggio alla ricerca delle sue origini verso la Terra Cava. Questo ha un duplice significato: non sta solo viaggiando per ritrovare sé stesso, ma sta accedendo alle profondità del pianeta, così come, per capire cosa cerchiamo, dobbiamo scavare nelle profondità del nostro essere.

Si dimostra un curioso osservatore: raggiunta la Terra Cava tocca delle rocce levitanti solo con un dito, poi si aggrappa a una roccia sporgente che ricorda una mano, come l'Uomo tocca il dito di Dio. Giunto in una stanza costruita dai suoi antenati. In un omaggio a re Artù, estrae un'ascia, ricavata dai resti di un progenitore di Godzilla, e si siede su un trono di pietra. Da notare che l'ascia in questione è un'arma piuttosto "rozza", che può ricordare i primi strumenti dei cavernicoli.

Kong quindi è l'Uomo: esploratore, ambizioso, tenace, sempre pronto a rinnovarsi.

Godzilla, invece, è la Natura, spietata con chi non china il capo al suo cospetto. La Natura può distruggere attraverso normali cambiamenti o assestamenti (le estinzioni avvenivano anche prima dell'Uomo, sebbene questi abbia fatto delle stragi), ma quand'è che spesso si scatena? Quando costruisci su terreni inadeguati, quando causi cambiamenti climatici, quando trasferisci una specie da un posto all'altro senza valutare le conseguenze. La forza di questo titano è tale che Kong, nel primo scontro, viene completamente soverchiato.

Munito dell'ascia, Kong è l'Uomo Tecnologico: l'arma assorbe il potere stesso di Godzilla (come l'Uomo sfrutta le risorse ambientali) e lo rivolta contro il drago, ma la vittoria si rivela effimera. Godzilla si rialza dopo pochi istanti e Kong, di fronte alla sua ferocia e potenza, può solo soccombere. Perché l'Uomo non può sconfiggere la Natura. Sebbene sconfitto, dopo l'iniziale terrore, rifiuta di sottomettersi. Non è un comune titano o animale che deve arrendersi e/o essere spazzato via, è un re.

Poco dopo, subentra Mechagodzilla, creato dal classico capitalista che crede di poter superare i titani. Il mostro di metallo si ribella quasi subito, è la Tecnologia Incontrollata, figlia della presunzione e dell'avidità.

Godzilla, anche per le ferite, non è in grado di opporsi a questo nuovo avversario, che non si fermerà fino a quando non avrà ridotto tutto in cenere.

La bambina amica di Kong gli dice "Godzilla no nemico", e il gorilla mette da parte il suo astio per fermare un male maggiore. Insieme, i due titani trionfano.

Il vincitore dello scontro che dà il titolo è innegabilmente Godzilla (due a zero), perché la Natura trionfa sull'Uomo. Ma Kong, agendo saggiamente, ha ottenuto il rispetto del vero Re dei Mostri che, nella sua magnanimità, non pretende nemmeno che s'inginocchi al suo cospetto (Kong è l'unico titano che non si è inginocchiato a sopravvivere!). A sua volta, Kong getta l'ascia, non per paura ma per comprensione.

L'Uomo dovrebbe fare lo stesso: se affronta la Natura verrà distrutto, se saprà porsi dei limiti e agire per salvaguardarla, superando la sua condizione di semplice animale ed elevandosi a guardiano, riuscirà a sopravvivere e a svilupparsi. Se, per esempio, arrivasse davvero un grosso asteroide e lo deviassimo, staremmo contrastando un ciclo naturale. La nostra (possibile) superiorità intellettiva potrebbe permetterci di salvare noi stessi e tante altre specie.

Spero che questo viaggio vi sia piaciuto e vi spinga e riflettere!

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