Consigli, non regole

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Ho già parlato di questo argomento in varie occasioni, ma mi sta particolarmente a cuore in questo periodo.

Per anni (ho iniziato a fare seriamente il fanwriter verso i sedici, ora ne ho quasi trentadue) sono stato uno scrittore mediocre, che però aveva un grande pregio: scrivevo quasi ogni giorno. Molte idee erano da sistemare, ma le ho scritte con affetto e passione. Ho anche spedito un racconto, "La bestia interiore", per un concorso e sono arrivato terzo su oltre duecento candidati.

Dopo aver concluso L'Avvento dell'Imperatrice avevo intenzione di revisionarlo (idea abbandonata per motivi vari), non prima di aver studiato meglio le regole di scrittura.

Alcune sono state facili da imparare e non imponevano grandi cambiamenti: per esempio non ci vuole molto a capire che è meglio rimuovere i verbi percettivi. Altre nozioni però mi hanno portato a meccanizzare il processo creativo; privato dall'istinto ho tolto ai racconti la componente emotiva e sono quasi due anni che non riesco a scrivere qualcosa che mi soddisfi.

Posso tranquillamente presentare questa situazione come un vero avvelenamento del processo creativo. Credevo di aver bisogno di quelle regole per saper scrivere bene, invece dopo averle apprese sono diventato incapace di scrivere e perfezionista al punto da portarmi all'immobilità.

Quindi prendete questa raccolta per dei CONSIGLI, e, grammatica/stile a parte, non fatevi dire da nessuno come dovete scrivere, neanche se lo fa con buone intenzioni. Valutate, sia ben chiaro, ma se sentite che non fa per voi... tiratevi indietro.

Perché non solo non diventerete scrittori professionisti o popolari: perderete tutto il divertimento, vi riempirete di frustrazione e andrete incontro a estenuanti blocchi!

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