Il sociopatico narcisista: il demone travestito da angelo

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Su questo argomento mi sento discretamente competente, visto che ne ho incontrati almeno due.

Il sociopatico narcisista, in quanto tale, è incapace di provare empatia. Può farvi finire all'ospedale e provare indifferenza, o perfino piacere. E' guidato solo dalla sua ambizione di elevarsi al di sopra degli altri, vede gli "amici" come oggetti da usare e buttare e può provare qualche vaga forma di affetto solo in base all'utilità. Nel senso che perdere un "utile amico" per lui è come aver smarrito il fidato cacciavite proprio quando serviva.

Il suo atteggiamento è estremamente mellifluo (tipo la Umbridge di Harry Potter), ipocrita e falso. Passerà intere giornate a fare discorsi su giustizia, lealtà e onestà, per poi sparlare dei soggetti su cui ha deciso di accanirsi (magari istigandoli gli uni contro gli altri, per indebolirli), compiere atti di sabotaggio e altre nefandezze, il tutto con fierezza interiore. Questo atteggiamento è volto a costruirsi un'immagine di persona onesta, per coprire i propri intrighi.

A differenza di altri soggetti, il sociopatico narcisista è pronto a rinnegare se stesso, se lo avvantaggia.

Il suo cavallo di battaglia è "morte agli impuri"? Una mazzetta e diventerà un loro sostenitore.

Dichiara a gran voce che farà di tutto per "scacciare gli impuri"? Basta che gli impuri gli mostrino una pistola, e che sono pronti a usarla, e implorerà pietà, magari tra finte lacrime.
Attenzione, però: deve davvero capire che siete pronti a usarla e non sarà facile. Questo perché i sociopatici hanno una scarsa percezione del pericolo, e questo si manifesta con una certa calma in situazioni potenzialmente pericolose. Questo dettaglio appare come "autocontrollo", ma in realtà è una mancata percezione.

Nonostante la mente subdola, il sociopatico narcisista non è necessariamente un genio tattico, anzi è molto impulsivo, e davanti agli insulti può perdere il controllo. I suoi punti forti sono la mancanza di scrupoli, la grande sicurezza, l'impegno che ci mette e l'ipocrisia.

I motivi che portano alla sociopatia non sono ancora chiari: possono aver vissuto dei traumi infantili, oppure avere avuto delle figure di riferimento che incoraggiavano tali atteggiamenti.

Il probabile sociopatico con cui ho avuto a che fare era servito e riverito dai genitori (c'era perfino un suo quadro in salotto, al posto d'onore). Tuttavia, non si faceva problemi a umiliare la madre: "muovi le chiappine e vai a rispondere", le disse una volta, oppure le rispondeva degli annoiatissimi "sì, mamma!" quando lei cercava di rimproverarlo. Col padre non faceva mai l'arrogante. Inoltre, in un'occasione, io tenni un presunto comportamento sbagliato, e fu lui (aveva 8-9 anni, come me) a farmi la ramanzina, mentre sua madre stava zitta a lavare i piatti. 
A confermare gli evidenti disturbi, quando subii un pestaggio di fronte a casa loro (il sociopatico era un mio "amico" e si accordò con un bullo che avevo picchiato per tendermi una trappola) la madre fu attirata fuori dalle urla, ma una volta accertato che ero stato picchiato solo io, mi disse due parole annoiate e tornò dentro nonostante non riuscissi più a muovere un braccio. Ugualmente nessuno dei genitori telefonò per sapere le mie condizioni. 
Il figlio arrivò perfino a mentire spudoratamente di fronte alla mia famiglia, simulando alla meno peggio stupore, paura e altro. Sembrava davvero un attore alle prime armi che prende il copione in mano per la prima volta e fa delle goffe prove. Questo perché la faccenda non lo turbava per nulla.  
Tutto questo a 12-13 anni.

Probabilmente si è sviluppato in quel modo per tali requisiti:
- padre abusivo verso la madre
- identificazione col padre
- altamente servito e riverito come una divinità
- ambiente anche esterno alla famiglia che incoraggia le manipolazioni e gli abusi.

Potenzialmente (perdonatemi, ma non me la sento di essere sicuro al 100%) questo ha portato a un mancato sviluppo dell'empatia. Proprio sviluppo cerebrale!


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