Emozioni e coinvolgimento

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Questo è un argomento che mi è molto caro. 
Quando mostriamo il mondo che abbiamo creato, o quando leggiamo, il lettore proverà le emozioni dei personaggi.

Io una volta ho cercato di leggere un libro in cui erano presenti vari strumenti non ordinari. Però non ho provato nulla, perché i personaggi ne parlavano come se fossero cose ordinarie. Se da un punto di vista logico è giusto, se si vuole coinvolgere il lettore, ciò è controproducente.


In un altro caso, invece, dei personaggi degli anni '50 vedevano degli strumenti attuali, e restavano meravigliati: gli elicotteri erano definiti degli "aerei libellula" e i jet sembravano dei mostri sputafuoco. Ovviamente capivano che si trattava di mezzi tecnologici, ma questo loro essere non ordinari suscitava un senso di meraviglia e, se vi piacciono i paragoni, i personaggi, nella loro testa, tentavano di definire qualcosa che non conoscevano coi termini a loro noti.



Ci sono vari sistemi per applicare queste scelte narrative:

- il personaggio non conosce la magia/tecnologia perché deve ancora imparare, come in Eragon o in Harry Potter. Questo però può portare a spiegoni e infodump; (potete aggirare mettendo il personaggio che scopre gradualmente le cose, come un cavaliere che si addentra in un mondo sconosciuto);

- mostrate la magia dal punto di vista dei non maghi: darà l'idea di essere vera magia. Se i maghi sono i nemici, potete creare un'atmosfera piena di preoccupazioni: come faranno i non maghi ad affrontarli? 

- il personaggio conosce perfettamente la magia, ma si trova in una situazione di pericolo. Il drago è una creatura ordinaria in un momento tranquillo, ma se ti sta dando la caccia allora la tua attenzione si concentrerà sugli elementi che lo rendono terribile, esattamente come una tigre può lasciare indifferenti se è in una foto o se dormicchia tranquilla, ma se vi volesse mangiare si trasformerebbe in un demone.
Lo stesso vale per gli strumenti o la magia: se il personaggio osserva di sfuggita un'esercitazione col tiro a segno dirà solo che i soldati sparano e colpiscono i bersagli, se è sotto il fuoco nemico striscerà nel fango, gli spari diverranno una cacofonia insopportabile, la paura lo divorerà e anche quando i colpi cesseranno, si sentirà sottotiro. Sarebbe anche normale osservare con terrore i danni provati dai proiettili. 

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