Il falso salvatore e la pretesa di superiorità morale

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"Non tutti quelli che ti tirano fuori dalla merda lo fanno per il tuo bene" (cit)

Oggigiorno siamo abituati a vedere le persone pronte ad aiutare come i buoni, e i forti, della situazione. Ma non è detto che sia così.

Una persona non buona può compiere atti buoni per i seguenti motivi:

- speranza di essere ricambiata: aiuta perché così spera di trarne beneficio; questa è manipolazione, anche se può avere le più disparate cause (paura, desiderio di essere accettati, eccetera); o ancora, può essere un modo per incatenare gli altri attraverso la gratitudine. Se salvate la vita all'onorevole capitano delle guardie con un secondo fine, lui non dimenticherà comunque il grande favore che gli avete fatto e potrete raggirarlo e sfruttarlo. O ancora, anche se capirà che le vostre intenzioni sono malvagie, potrete dirgli "chi ti ha salvato quando eri in pericolo? E' così che mi ripaghi? Non eri onorevole?";

- vetrina: una persona malvagia può mettersi a distribuire aiuti a destra e a manca per costruirsi l'immagine di brava persona; chi mai sospetterebbe che il filantropo che ha costruito ospedali e scuole per gli orfani faccia accordi con la mafia? Chi mai crederebbe che le sue nobili spese siano sostenute dai suoi meno nobili guadagni?

- nutrire l'ego: il detto dice che le persone forti sono quelle che tirano su gli altri. E così fa chi si conforma ai canoni sociali, ma il suo è appunto un conformarsi. Non è veramente interessato a fare il bene degli altri, il suo aiutare è un modo di sentirsi importante e per guardare i dilettanti dall'alto al basso. La sua è una ricerca di grandezza e bellezza (non di rado ha gusti raffinati), si vede come una stella che fa brillare i pianeti di luce riflessa, ma al tempo stesso è capace di demolire o calpestare i sentimenti di tali persone, se queste osano remargli contro. Non con sadismo, ma con profonda indifferenza.

Questi comportamenti, non di rado, tendono alla ricerca della "superiorità morale", almeno di vetrina.

Faccio degli esempi: pensate alle fanfiction di Iacopo (se seguite Demoni di EFP) oppure ad Adrian (quello di Adriano Celentano). In tali lavori, viene ribadita più volte la grandezza morale dei protagonisti, e grazie a tale grandezza ogni loro gesto è giustificato. La loro parola negativizza tutti i loro nemici, e se da una parte abbiamo un "saggio illuminato (o anche una sorta di divinità scesa in terra)" e dall'altra "crudeli assassini", il primo è autorizzato a fare tutto. D'altronde lui è quello dal cuore purissimo che mai infliggerà pene crudeli – semmai sarà troppo buono - , gli altri invece meritano di tutto, nessun'azione sarà mai troppo crudele. Risulta quindi un modo per sfogare l'aggressività interiore e al tempo stesso sentirsi migliori delle proprie vittime.

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