Fantasy europei e razzismo

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In proporzione i fantasy europei sono di gran lunga i più diffusi.

Come mai, secondo voi? 

Rispondete qui (così faccio commenti).


A mio modesto parere, in primo luogo c'è l'influenza di Tolkien, Martin e tanti altri.
Ma non è solo questione di familiarità.

Ormai è assodato che "L'uomo bianco" ha compiuto incredibili nefandezze. Non ci sono problemi a mostrare una chiesa corrotta e abusi verso le minoranze etniche. 

Queste azioni sono state compiute anche da altri popoli. Ma provate a scrivere una storia di uno che nasce albino in un paese chiaramente ispirato all'Africa e dite che viene perseguitato. Vi daranno dei razzisti.

Da Wikipedia:

"Gli albini africani sono oggetto di derisione, aggressione verbale e discriminazione sociale e sono considerati dalla famiglia come una punizione divina. Spesso il padre abbandona la moglie quando questa abbia partorito un bambino affetto da albinismo; altre volte è la madre stessa che, spinta dalla paura di portare disonore e disgrazia alla famiglia, abbandona o uccide il proprio figlio. Ulteriori credenze portano il padre a sospettare che il figlio albino sia nato dall'unione della madre con un uomo bianco. Come conseguenza, in alcuni villaggi si pensa che per curare un bambino affetto da albinismo sia opportuno lasciarlo al sole il più a lungo possibile fino a che non avrà assunto il colore adeguato.[3]

In altri casi le donne albine possono subire violenza sessuale, violenza causata dalla convinzione che un rapporto sessuale con una donna affetta da albinismo possa curare malattie sessualmente trasmissibili come l'AIDS.[4].

Anche quando un bambino affetto da albinismo venga accettato e cresciuto dalla famiglia, subisce spesso isolamento dalla vita sociale, povertà e mancato diritto all'istruzione. Gli albini africani adulti inoltre trovano molte difficoltà a essere assunti e trovare lavoro, faticando così a vivere una vita autonoma e indipendente.[2]"


E sicuramente molti di voi avranno sentito parlare del massacro del Ruanda. 

"Il genocidio del Ruanda fu uno dei più sanguinosi episodi della storia dell'umanità del XX secolo. Secondo le stime di Human Rights Watch, dal 7 aprile alla metà di luglio del 1994, per circa 100 giorni, in Ruanda vennero massacrate sistematicamente (a colpi di armi da fuoco, machete pangas e bastoni chiodati) almeno 500.000 persone[2]; le stime sul numero delle vittime sono tuttavia cresciute fino a raggiungere cifre dell'ordine di circa 800.000 o 1.000.000 di persone[3]. Il genocidio, ufficialmente, viene considerato concluso verso la fine di luglio, con la vittoria dell'RPF nel suo scontro con le forze governative, dopo il fallimento dell'Opération Turquoise."


Come potete vedere, nessun popolo, o pochissimi popoli, possono definirsi immacolati. Ma questo è un terreno che scotta ed è pericoloso muoversi in quel campo, perché si rischia di essere tacciati di razzismo.


Ugualmente spesso si cerca di rendere i personaggi più complessi, ma si rischia di dare il via a rappresentazioni alquanto inaccurate. Pocahontas fu aspramente criticato per il mostrare gli indiani come pronti a combattere, quando erano pacifici. Tuttavia, siamo d'accordo nel dire che, se fosse stato storicamente accurato, avremmo avuto solo dei cattivi, magari pure incompetenti, che depredavano una terra per arricchirsi. Un concetto piatto, stereotipato, sebbene fedele alla realtà. A tal proposito, pare che l'idea che Pocahontas fosse adulta deriva da un falso racconto che John Smith scrisse per autoelogiarsi, raccontando perfino che decine di native tentarono di sedurlo. 
Se non vi sembra abbastanza caricaturale, ricordate che Cristoforo Colombo non solo si era perso, ma aveva sbagliato tutti i calcoli e fu talmente brutale che sovrani che appoggiavano l'inquisizione furono inorriditi dalle sue nefandezze. Sì, l'inquisizione spagnola era moderata, a suo confronto. 


Quindi si cerca spesso di abbellire la realtà, di renderla più complessa, ma a volte fu tutto guidato da pura e semplice avidità. 

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