Ispirazione o plagio?

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Oggi vi parlo di un libro.
Si tratta di una storia ambientata in un medioevo fantasy coi draghi, dove uno dei protagonisti è un ragazzino che ama le scalate e i racconti, dove la morte del re causa conflitti e viene seguita da una cometa rossa che attraversa il cielo (identificata come un messaggio divino), mentre un sovrano, pretendente al potere assoluto, viene affiancato e manipolato da una misteriosa figura capace di usare un'insolita arte magica, il tutto sfoggiando un vestito rosso fuoco. C'è anche un principe che perde la mano. 

Avete capito di cosa sto parlando?

Indizi: contiene "trono" nel titolo.







Ebbene sì: sto parlando de "Il trono del drago", opera alla quale George Martin si è dichiaratamente ispirato, e quello che vi ho detto sopra si vede nei primi otto capitoli.

Il segreto è proprio questo: prendere la stessa idea, ma sfruttarla in modo diverso. 


Ci sono però casi in cui l'ispirazione va troppo oltre? Personalmente ritengo che La spada di Shannara per un buon 80% del libro plagi il Signore degli Anelli, arrivando, a momenti, a fare dei veri e propri ricalchi che balzano all'occhio. Una volta conosciuta l'opera di Tolkien, quasi ogni evento è previsto. C'è perfino una scena in cui il mago buono affronta un potente nemico, entrambi cadono nell'abisso, ma il mago si salva. Oppure i giovani eroi che viaggiano per una palude ma sono attaccati da una creatura tentacolare. La Spada di Shannara straborda di queste somiglianze, e per me si è spinta troppo oltre. Comunque quel 20% inventato impedisce di parlare di plagio, ma solo di "profondissima ispirazione". 

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