Come creare l'antagonista

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Partiamo da una premessa: chi è l'antagonista?


"è colui che si contrappone al protagonista".

Esatto, e dato che a lui si contrappone, deve avere delle caratteristiche sia di contrasto che di somiglianza.

Il caso migliore è il Joker (della saga del cavaliere oscuro) nei film di Batman.


Per spiegare il tutto in modo semplicistico, per me il grande nemico della storia deve avere dei lati che lo rendano simile all'eroe, ma altri che creino contrasto.
Esempio:
Immaginiamoci una città piena di criminali. Il buono di turno è un magistrato/agente che sta dando la caccia a un pericoloso vigilante. Entrambi vogliono ripulire la città dal crimine, ma lo fanno con vie opposte, e questo porta al conflitto tra i due.



Ricordate anche che il rivale può dare all'eroe la possibilità di crescere: non solo grazie al "divento più forte", ma anche crescere come persona, proponendo un dibattito ideologico. Un eroe che è convinto di ciò che fa può essere messo in crisi, ma grazie alle sue convinzioni può risalire, o ancor meglio può ammettere degli errori e grazie a questo spronarsi a fare di meglio.


Potreste però chiedermi: e se il villain fosse cattivo e basta?
Beh, in generale il cattivo che è tale perché sì annoia. Un movente, anche banalissimo (il sadismo, la mancanza di educazione) ci serve sempre. Non di rado, in molte storie estremamente semplici, alla brava protagonista si contrappone la bulla più popolare della scuola. Anche lei può diventare un personaggio interessante: l'esempio classico è che sia così perché oppressa dai genitori che la vogliono sempre perfettissima. 

Al contrario potete fare che è così perché trattata troppo buono: ricordate che non punire mai un figlio, nemmeno con un richiamo, alla lunga è deleterio.

Eventualmente potreste anche mettere che il cattivo è tale perché sì (es: un ricco nobile che vessa il popolo per sadismo) ma cercate d'inserire nella storia qualche cattivo più umano (magari un sottoposto che agisce così per vivere o paura delle conseguenze).


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