Le morti dei personaggi

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                                                                                  "Ci vuole equilibrio"



Se conoscete Martin anche solo di fama, conoscerete anche la sua formula:

presentare un personaggio;

renderlo piacevole;

ammazzarlo con metodica ferocia, magari dopo che tutti lo avevano dato per salvo.



Tuttavia, non sempre questa formula è vincente.

Se volete far sì che l'eroe che è stato in vantaggio per tutto il tempo perda, allora dovete trovare un modo fattibile.

Tanto per fare un esempio, se mi mettete un maestro di arti marziali che viene ucciso perché cade e in dieci secondi non riesce a rialzarsi, o mostrate che ha preso una botta sul coppino oppure niente. Questo perché se uno è agilissimo, abilissimo e tuttissimo, conoscerà almeno dieci modi diversi per mettersi in piedi/recuperare l'equilibrio in una frazione di secondo.
In un caso del genere il lettore dirà "Ma mi prendi in giro?"

Il paragone ideale è quando il malvagio si diverte a torturare l'eroe e fa l'errore stupido, oppure illustra il suo piano mentre il buono di turno progetta come liberarsi dalla classica trappola.

Una volta o due queste cose sono accettabili, ma in breve risulteranno estremamente fastidiose e il lettore non si sentirà semplicemente ingannato, ma insultato, vedrà in voi profonda pigrizia e potrebbe accusarvi di aver mal orchestrato un colpo di scena.

Lo stesso vale per le morti: è vero, la morte di un personaggio importante, in qualunque contesto, è sempre d'impatto, ma se mettete delle morti gratuite di personaggi che avevano ancora molto da dire, saranno personaggi sprecati. Al lettore rimarrà solo un senso di delusione e di fastidio, forse anche di noia.

Mettetevi nei suoi panni: se sapete che un personaggio morirà da un momento all'altro, che è carne da macello, difficilmente empatizzerete un minimo, quindi ogni tentativo di caratterizzarlo sarà uno spreco di tempo che porterà ad annoiarsi.

Quindi, prima di ammazzare qualcuno, cercate di usarlo bene. Qualche morte improvvisa ci sta, alla lunga no.

Anche qui faccio un paragone: è un classico che l'eroe, messo alle strette, scampi alla trappola. Però se dopo quattro volte di fila il buono di turno muore in tal trappola, l'effetto sorpresa verrà perduto.

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