Dalla parte delle bambine: società e svalutazione

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"Dalla somma degli atteggiamenti della madre verso il suo corpo (di gratifica o di ripulsa o l'uno e l'altro alternativamente) il bambino impara a considerarlo una cosa buona o no, impara ad amarsi o a detestarsi."

Dalla parte delle bambine, pag. 43.


Il vostro fanwriter91 ha letto "Dalla parte delle bambine". Sebbene contenga alcune critiche piuttosto infondate (come attribuire debolezza a figure come Biancaneve e Cenerentola) si è rivelato molto interessante.

Proverò a usare le nozioni raccolte per comprendere almeno una parte della logica di molte autrici demolite da Demoni di EFP. Quest'analisi potrebbe tornavi molto utile per tratteggiare le condizioni femminili in altre epoche, per esplorare la psicologia di personaggi femminili svalutati e tanto altro. 

Nell'educazione infantile, una bambina cresciuta con l'educazione "tipica di una volta" (passatemi il termine, sto volutamente generalizzando e lo farò per tutto il testo, visto che sto parlando di uno specifico ramo) è portata a svalutare sé stessa.

E' meno considerata, anche nell'allattamento: secondo il testo la donna può provare piacere durante le poppate, ma prova disagio se a dare tal piacere è un'altra femmina, mentre col maschio questo problema non c'è, anzi lo si incoraggia a poppare quanto vuole (e la madre dei vecchi tempi percepiva il maschio come molto più importante, e quindi a cui dedicare più tempo); l'impossibilità di nutrirsi abbondantemente e con calma, la rigidità/distensione delle braccia e altri fattori portano la neonata a svalutarsi. Ricordiamoci che i bambini piccoli sono delle spugne e si adattano all'ambiente, sviluppando la loro concezione di "naturalezza".

Cresciuta, la bambina è richiamata quando esplora e non sta ferma, deve essere obbediente, e quando il genitore dà dei comandi, sono focalizzati sulle faccende di casa e che vengono percepiti meno importanti. Il padre va a lavorare (fascino del mistero) la madre è vista pulire tutti i giorni e considerata l'addetta alle mansioni banali e di minor valore.

La bambina si adegua, come meccanismo di adattamento, all'ambiente e si identifica con la figura materna, non solo imitando, ma cambiando sé stessa. Questo processo porta a vedere come giusti/normali certi atteggiamenti, tra cui la svalutazione di sé e del sesso femminile in generale. Durante questo procedimento si possono sviluppare paranoie e ansie: più scarso è l'adeguamento, più alta è la convinzione di non venire amate.

Il maschio, invece, è colui che comanda, la figura forte, dominante, che deve essere servita e riverita. Nelle famiglie di qualche decennio fa era (purtroppo) comune che il figlio maschio fosse trattato come un principe ereditario. Un tizio con cui ho avuto a che fare non si faceva problemi a insultare sua madre in pubblico quando aveva... otto anni. E lei taceva, perché era "naturale" che il figlio la trattasse come una serva. 

L'asilo, la scuola, la società in generale contribuisce a consolidare questo modo di vedere: 
- la società impone comportamenti
- le famiglie educano secondo tali imposizioni
- i nuovi membri, educati in tal modo, formano la società.

Potrebbe spiegare perché, in molte ficcine, le autrici denigrino il sesso femminile? Esiste il modello femminile percepito come "ideale" e tutto ciò che è diverso viene disprezzato. (Si sono visti casi di bambine piccole che, schiaffeggiate dalla madre perché tenevano certi comportamenti, schiaffeggiavano altri bambini che li tenevano.)

Applichiamo questa logica alle ficcine:

- la donna formosa è "volgare"(da parte delle altre donne) ma sexy (per gli uomini) ---> denigrazione delle maggiorate ma loro ricerca per soddisfarsi da parte del maschio ---> oggettificazione e conseguente disumanizzazione. Non sono considerate delle persone, ma degli oggetti che permettano al maschio di sfogare le sue "naturali pulsioni";

- l'uomo ideale è rude e violento ---> qualsiasi maschio non rude e non violento viene considerato innaturale, bugiardo, o comunque sbagliato in quanto non tossico, perché tossicità=normalità. Non a caso, i Decklon (bravi ragazzi) di turno spesso si trasformano, d'improvviso, nei cattivi della situazione, perché il loro valorizzare le Hope di turno era una vetrina per potersi avvicinare e far loro del male; ne traspare un messaggio che permette di capire perché molte persone cadano in relazioni abusive;

- le Hope (le protagoniste, se non siete avvezze ai termini) spesso sono le uniche femmine importanti. E cosa fanno per dimostrare quanto sono grandiose?

A) Incarnano lo stereotipo della dolce e timida fanciulla, simbolo della Luce che deve redimere il maschio e servirlo (vale in quanto servitrice di chi detiene il potere)

B) diventano delle incarnazioni di mascolinità tossica: sadiche, manipolatrici, violente... (vale in quanto imitatrice di chi detiene il potere)

C) entrambe le cose e alternando a seconda delle esigenze di trama

D) sono bellissime e servizievoli (valgono in quanto oggetto degli sfoghi di chi detiene il potere, delle "donne trofeo")

Forse ci sono altre varianti, ma queste sono le principali.

Che ne pensate?

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