L'Eroe Inetto

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L'eroe inetto è una specie di sottogenere del gary stue: se un gary (o una mary) ha troppe capacità, l'Eroe Inetto è colui che dovrebbe risolvere il problema, ma pare essere il meno adatto di tutti.

Oppure ha dei difetti tali che lo rendono fastidioso agli occhi del lettore e passa in secondo piano rispetto ai comprimari. Se mettete Eroe Inetto al fianco di una spalla interessante e capace, molti diranno: "ma allora perché non invertire?"

O ancora: il protagonista è l'unico a poter uccidere il Signore Oscuro perché è stato scelto come campione del Dio della Luce. Tuttavia vediamo che, nonostante i duri addestramenti, l'Eroe ha sempre bisogno di aiuto oppure di avere una serie di vantaggi, altrimenti perde. 

A quel punto il primo pensiero sarà: "Ma perché hanno scelto lui?"

Per qualcuno, anche Eren di Attack on Titan rientra nella categoria, visto che un sacco di gente deve star lì a salvarlo oppure ha la peggio nonostante l'impegno. Su questo non mi esprimo, ma considerate che queste situazioni sono come una barzelletta, per i fan.


Da dove deriva questo problema? Qual è la grande causa della mancanza di equilibrio?
Semplice: l'autore ha paura di creare un personaggio troppo capace, e fin da subito si concentra sui suoi difetti e si focalizza sui fallimenti. Questa può essere una buona idea, ma, a causa dell'inesperienza o della paura, si sposta troppo in quella direzione, finendo per creare un Eroe che non meriterebbe quella posizione e sembra essere lì perché così ha deciso la trama. 

Per quanto questo possa portare a interessanti dilemmi morali ("Perché io? Chiunque potrebbe essere migliore di me!") dall'altra parte trovare delle risposte giuste e convincenti ("gli dèi sono saggi, fidati da loro", è come dire "fidati della trama!") è estremamente difficile. 


Purtroppo qui potete affidarvi solo alla vostra esperienza: trovare il punto di equilibrio è veramente difficile.

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