Capitolo 181

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Ceniamo tutti insieme e come al solito cantano come se non ci fosse un domani.
Dopo cena i ragazzi rimangono a fare casino, mentre io vado in camera e mi stendo sul letto, domani sera parto, spero che lui venga con me.
Decido di scrivergli.

Chat con Federico:

"Hey, come va?"

"Benedetta ha preso sonno, era stanchissima"

"E tu come stai?"

"Io sto bene"

"Ne sei sicuro?"

"Io...sono solo preoccupato per lei, spero che domani  stia meglio"

"Ti va se ti faccio un po' di compagnia?"

"Si, ne ho proprio bisogno. Posso chiamarti?"

Non gli rispondo e lo chiamo direttamente.

"Ti chiamavo io"

"Sono stata più veloce di te"

"Lì come va?"

"I ragazzi sono giù che stanno facendo confusione come al solito"

"Tu dove sei?"

"In camera"

"Tutta sola?"

"Si"

"Come mai?"

"Avevo voglia di parlare con te, mi mancavi"

"Ma se mi hai visto qualche ora fa"

"Mi manchi lo stesso"

"Anche tu mi manchi. Non sai quanto mi sei mancata in queste due settimane, avrei voluto averti tra le mie braccia talmente tante volte che non so nemmeno io come non sia diventato pazzo"

"Semplicemente lo eri già"

"Mi mancava pure il tuo sarcasmo"

"Tuo fratello ha detto qualcosa quando sono andata via?"

"Credo di avergli ripetuto che è stato un idiota almeno una ventina di volte"

"Povero, non volevo conoscerlo così"

"Beh, non importa in che modo conosci una persona, l'importante è il rapporto che ci crei"

"Dubito che Lorenzo voglia vedermi una seconda volta, ha detto che non ho il diritto di rovinare la sua famiglia e ha ragione"

"Tu non hai rovinato nessuna famiglia, lo sa anche lui che prima o poi le cose finiscono"

"Anche noi finiremo?"

"Non lo so, spero di no, ma non prevedo il futuro"

"Sai..."

"Dimmi"

"Troppa gente dice che soli si sta meglio e che gli amori danno solo preoccupazioni e problemi. Forse è pur vero che di problemi ce ne sono a centinaia, che bisogna avere una grande fiducia con la consapevolezza che prima o poi si perderà, che la gelosia potrebbe prendere il sopravvento, ma nei lati positivi c'è di tutto. Che poi tu ti svegli al mattino, guardi il cellulare da assonato e leggi quel messaggio del buongiorno che ti scalda il cuore. Che poi sei incazzata o triste per motivi tuoi e hai qualcuno che ti chiede se può fare qualcosa per te. Che poi sai chi abbracciare e da chi farti abbracciare, sai con chi condividere il letto, le patatine, la cioccolata, con chi passare le tue giornate e con chi dimenticare i brutti pensieri sostituendoli con cose belle. Vedi? Non si sta meglio da soli, abbiamo tutti bisogno di questo. Abbiamo tutti bisogno di qualcuno che si prenda cura di noi perché in realtà di noi non sappiamo prenderci cura da soli. E io ho bisogno di te, ho bisogno di te perché mi basta vedere il tuo magnifico sorriso per essere felice di nuovo, ho bisogno di te perché sei la parte migliore di me"

"Gioia, ora ti racconto di quando ho avuto paura. Ho avuto paura quando ti ho conosciuto perché sapevo che saresti stata una di quelle persone che avrei sempre avuto paura di perdere. Ho avuto paura quando ho capito che con te ero pronto a rischiare, a reinventarmi, a mettere in gioco tutte le mie sicurezze, perché ho capito che avrei rischiato un giorno. Ho avuto paura quando ho cominciato a notare che eri in tutte le cose che facevo, che dicevo, che vedevo, che ascoltavo, perché ho pensato che un giorno se te ne fossi andata non avrei avuto più nulla da fare, da dire, da vedere, da ascoltare. Ho avuto paura tante altre volte perché le cose belle fanno paura, si ha paura della loro fine. Ora ti racconto di come ho avuto paura e di come, guardandoti negli occhi, ho smesso di farlo"

"Non mi avevi mai detto nulla del genere, sono senza parole"

"Io ne ho due: ti amo"

"Ti amo anche io"

Un'Azzurra tra gli azzurriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora