Capitolo 65

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Arriviamo a Coverciano che è già il 7 luglio, è stato un viaggio molto allegro.
Andiamo tutti in camera a riposare.
In camera Federico ed io iniziamo a parlare un po'.

"Te lo avevo detto che avresti segnato"

"Tu hai qualche potere speciale mi sa, non puoi prevedere il futuro ogni volta. Sei inquietante"

"Ahahah, comunque sei stato bravissimo. Nessuno può fermarti"

"Ho una fan accanita"

"Sono la tua fan numero uno"

Gli dò un bacio.

"Sei stanco?"

"Giusto un po', però ho voglia di stare un po' con te. Oggi non ci siamo quasi parlati"

"Sta mattina ti sei perso le mie prese in giro contro Leo, Giorgio, Salvatore e Francesco"

"Cosa gli hai detto?"

"Che sono dei vecchietti e che li avete lasciati soli a colazione per questo"

"Ahahah sei tremenda"

"Lo so, ma mi amate proprio per questo"

"Già...ti amiamo, almeno io ti amo"

Ci guardiamo dritti negli occhi e scatta qualcosa tra di noi.

"Fede io..."

"Shh, non devi dirlo se non sei pronta"

Gli sorrido, a volte sembra che mi legga nel pensiero, come faccia non lo so proprio.
Ci avviciniamo e iniziamo a baciarci, poi ci stendiamo sul letto uno di fronte all'altro e continuiamo.
Gli metto le braccia intorno al collo e con le mani vado a toccargli i capelli.

"Così mi spettini"

"Ah perché prima eri pettinato?"

Mi prende e mi metto sotto di lui, con il viso a pochi centimetri dal mio.

"Si, sei proprio tremenda"

"Non credo ti dispiaccia"

"No"

Lo bacio, mentre lo faccio afferro il bordo della maglietta ed inizio a sfilargliela.
Interrompiamo il bacio quando gliela sfilo dalla testa.

"Ecco il mio pigiama"

Me la metta addosso.

"E mi lasci così?"

"Si ahahah, buona notte Federico"

"Buona notte peste"

Ci mettiamo abbracciati e gli accarezzo gli addominali finché non ci addormentiamo.
Alla mattina scendiamo a fare colazione.

Mancini: "Prima di pomeriggio niente allenamenti, farete solo recupero in piscina"

Sono tutti contenti della notizia perché iniziano a sentire la stanchezza.
Manuel, Matteo e Nicolò si avvicinano.

Barella: "Vieni che ti dobbiamo parlare"

Mi alzo e li seguo in giardino.

Gioia Azzurra: "Ditemi tutto"

Pessina: "Abbiamo vinto, quindi deduciamo che tu non abbia detto la verità a Fede"

Gioia Azzurra: "Deducete bene, come vi ho già detto, non ho intenzione di distrarlo prima della finale"

Locatelli: "Ora, sappiamo che non sono affari nostri ma vorremmo dirti che..."

Barella: "É una pessima idea dirglielo dopo la finale"

Locatelli: "Nicolò stavo parlando io"

Barella: "Ci stavi mettendo troppo"

Pessina: "Zitti voi due. Ti stava dicendo che è una pessima idea dirglielo dopo la finale perché nel caso in cui perdessimo avrà il morale a terra e questa notizia lo distruggerebbe, nel caso in cui vincessimo gli rovineresti il momento"

Gioia Azzurra: "Effettivamente non ci avevo pensato"

Locatelli: "Ecco perché dovresti dirglielo subito"

Gioia Azzurra: "No, è ancora peggio come idea. Se glielo dico adesso non ci sarà con la testa durante la finale, non posso correre questo rischio"

Barella: "Quindi non glielo dirai"

Gioia Azzurra: "Allora, dato che voi lunedì dovete andare dal presidente della repubblica, io non dico niente né domenica né lunedì così si gode le due giornate, nel caso in cui vada tutto bene. Martedì gli dico tutta la verità"

Pessina: "Nel caso in cui perdessimo gli farai passare una pessima giornata anche martedì"

Barella: "Credo che questo sia il male minore"

Gioia Azzurra: "Esattamente"

Locatelli: "Sono ancora dell'idea che dovresti dirglielo subito, ma la decisione è tua"

Rientrano tutti in sala da pranzo.
Non so più se sia un bene o un male continuare a non dirgli la verità, vorrei solo non ferirlo.

Un'Azzurra tra gli azzurriWhere stories live. Discover now