Capitolo 36

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In campo Toloi e Spinazzola mi raggiungono.

Gioia Azzurra: "Con calma mi raccomando che dopo non avete una partita"

Spinazzola: "Manco la dovessi giocare tu"

Toloi: "Non vieni nemmeno, quindi possiamo andare con tutta la calma del mondo"

Gioia Azzurra: "Che permalosi che siete"

Toloi: "Non siamo permalosi, diciamo solo che non c'è nessun motivo per avere fretta"

Spinazzola: "Basta discutere, sono curioso di sentire le tue domande"

Toloi: "Ah già, i ragazzi dicono che ti fai i fatti degli altri"

Gioia Azzurra: "Io non mi faccio i fatti degli altri, domando solo ciò che è lecito chiedere"

Spinazzola: "Va bene, inizia"

Gioia Azzurra: "Domanda facile, avete figli?"

Spinazzola: "Io ho due figli, uno si chiama Mattia e la piccola si chiama Sofia"

Toloi: "Anche io ho due figli, la grande si chiama Maria Raffaella e il piccolino Leonardo"

Gioia Azzurra: "In pratica avete i figli invertiti, interessante"

Toloi: "In che senso?"

Gioia Azzurra: "Che la tua primogenita é una femmina, mentre il suo è un maschio. Al contrario il tuo figlio minore è un maschio, la sua è una femmina"

Spinazzola: "Non ci avevo fatto caso"

Toloi: "Prossima domanda?"

Gioia Azzurra: "Come reagite di fronte ad un bambino con un tumore?"

Spinazzola: "Perché questa domanda?"

Gioia Azzurra: "Perché da metà luglio incontrerete bambini malati e vorremo evitare che siate più spaventati voi dei bambini"

Toloi: "Io mi chiederei perché il mondo è così crudele, cosa può aver fatto di male un bambino per avere un tumore?"

Spinazzola: "Penso che la tua sia una domanda a cui nessuno di noi può fare una risposta"

Gioia Azzurra: "Tu Leo come reagiresti?"

Spinazzola: "Sarei molto triste e avrei paura che il mondo possa fargli ancora più male"

Gioia Azzurra: "Credete che loro siano spaventati di ciò che può succedere dopo?"

Toloi: "Intendi dopo che si muore?"

Annuisco.

Toloi: "Non credo, non so nemmeno se sappiano cosa significa morire, come tutti del resto. Nessuno di noi sa com'è e cosa c'è dopo"

La mattinata prosegue tra il loro allenamento e le mie domande finché non veniamo chiamati per pranzo. I ragazzi si fanno la doccia, io li aspetto direttamente in sala. Mangiamo e poi Roberto prende parola.

Mancini: "Forza ragazzi, ne abbiamo già vinte due, dobbiamo vincere anche la terza"

I ragazzi si alzano e si vanno a preparare, Nicolò mi si avvicina.

"Hey"

"Ciao"

"Appena sai qualcosa scrivimi, anche se stiamo facendo la partita, tu scrivimi"

"Va bene, te lo prometto"

"Vorrei poterti essere vicino"

"Ma no, hai cose ben più importanti da fare direi"

"Una partita non vale la tua vita"

"Non sto morendo, almeno credo. In ogni caso vincete per me"

Pessina: "Prometto che quando segnerò dedicherò il goal a te"

Gioia Azzurra: "Tu origli sempre?"

Pessina: "Si, ma Nicolò mi ha spiegato cosa succede veramente"

Gioia Azzurra: "Nico!"

Barella: "Ormai lui lo sa, almeno ho qualcuno con cui parlarne"

Gioia Azzurra: "Va bene, andate a prepararvi"

Scendono tutti e salgono in pullman.

Gioia Azzurra: "Buona fortuna ragazzi"

Tutti: "Grazie"

Appena se ne vanno chiamo un taxi e mi faccio portare nell'ospedale più vicino. Aspetto qualche ora al pronto soccorso, finché un dottore non mi visita. Decide di farmi un'ecografia.

Dottore: "Non è niente di grave, è normale perdere sangue con la sua situazione. Solo che la prossima volta venga alla prima perdita, che potrebbe rischiare un'emorragia la prossima volta"

Gioia Azzurra: "Posso prendere qualcosa per evitarlo?"

Dottore: "Si, basta che prenda la pillola che le prescrivo prima di andare a dormire tutte le sere"

In poco tempo mi dimettono, sono le 17.30. La partita inizia fra mezz'ora, faccio in tempo a tornare in albergo in taxi e poi guardarla da lì. Chiamo il taxi e accendo la televisione nel momento in cui inizia l'inno italiano. Lo canto insieme ai ragazzi e poi sto lì a guardarmi la partita.

Un'Azzurra tra gli azzurriWhere stories live. Discover now