Capitolo 88

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Mi fanno qualche altra domanda e poi intervistano gli altri ragazzi.
Io me ne vado in spogliatoio a festeggiare.
Appena entro Nicolò viene ad abbracciarmi.

"Lasciami che puzzi"

"Allora vado a farmi la doccia"

"Bravo"

Mi prende di peso e si dirige verso le docce.

"Non ci provare, lo ha già fatto Federico una volta"

"Io non voglio essere da meno di Federico"

Apre l'acqua della doccia e mi ci butta sotto, sta per andarsene di corsa, ma lo blocco e lo butto sotto il getto.

"Pensavi di uscirtene asciutto e invece"

"Che stronza"

"Sei tu che mi hai buttato sotto l'acqua"

"Tu mi hai detto che puzzo"

Iniziamo a ridere e non riusciamo più a smettere, ci abbracciamo.
Spengo il getto della doccia, alzo il viso verso di Nicolò e mi accerto di averlo bagnato tutto.

"Ti è piaciuta la doccia papà Nico?"

"Faccio più volentieri il bagnetto con le mie bimbe, soprattutto perché loro non tentano di farmi annegare"

"Non tentavo di annegarti"

"Certo, come no"

Vedo una goccia d'acqua che gli scende dal naso così gliela asciugo e lui starnutisce.

"Salute"

"Grazie"

Manuel entra e ci vede, si porta una mano alla faccia.

Locatelli: "Ora cosa avete combinato voi due?"

Gioia Azzurra: "Gli ho detto che puzzava, quindi mi ha buttato sotto la doccia per vendicarsi"

Barella: "E dopo mi ha buttato sotto l'acqua insieme a lei"

Locatelli: "Statemi distante"

Gioia Azzurra: "Nico stai pensando a quello che sto pensando io?"

Barella: "Certo"

Spingiamo Manuel sotto la doccia e apriamo il getto, nel mentre arriva Teo che fa un video.

Locatelli: "Io vi detesto"

Lo abbraccio.

Gioia Azzurra: "So che in fondo ci vuoi bene"

Locatelli: "Forse a te un pochino"

Barella: "E a me no?"

Pessina: "A te non vuole bene, ti ama proprio"

Barella: "Hai ragione"

Locatelli: "No"

Un po' alla volta si fanno tutti la doccia e ormai è già lunedì, tra qualche ora devono incontrare il presidente della repubblica e sembrano in hangover.
Salgono tutti in pullman, chi come Nicolò ballando, chi come Lorenzo cantando, chi come Federico sognando e chi come me sorridendo.
Mi siedo da sola, appoggio la testa al finestrino, stendo le gambe sull'altro sedile e cerco di dormire un po'.
Non riesco ad addormentarmi con tutta la confusione che fanno, inoltre ho molto freddo e tremo come una foglia.
Non vedo l'ora di ritornare in Italia così non avrò più freddo.

Toloi: "Guardate com'è carina mentre dorme"

Apro gli occhi.

Gioia Azzurra: "Oltre al fatto che io sono sempre carina, non sto dormendo perché voi fate casino e perché sto morendo di freddo"

Chiesa: "Tieni la mia felpa"

Gioia Azzurra: "Grazie"

Me la metto sul busto e sulle braccia come se fosse una coperta.
Sento un po' meno freddo, ma ho ancora tutte le gambe scoperte che mi fanno rabbrividire.

Barnardeschi: "Prendi anche la mia, che hai le gambe che tremano"

Barella: "Le gambe le tremano per un altro motivo"

Non faccio nemmeno in tempo ad insultarlo che Federico gli dà una pacca sulla schiena.

Barella: "Ahia"

Chiesa: "La smetterai di dire stupidaggini"

Gioia Azzurra: "Grazie Berna per la felpa"

Bernardeschi: "Di niente"

Gioia Azzurra: "E grazie Fede per picchiare Nicolò"

Chiesa: "È un piacere"

Barella: "Non so se ve lo ricordate, ma sono qui"

Ci mettiamo a ridere.
Prendo la seconda felpa e me la appoggio sulle gambe, così va molto meglio.

Chiesa: "Posso sedermi con te?"

Annuisco e sposto le gambe dal sedile, lui si siede e mi fa mettere le gambe sopra le sue.

"Così starai scomodo"

"Fidati che starò benissimo"

"Come vuoi"

Appoggio di nuovo la testa sul finestrino e questa volta riesco ad addormentarmi.

Un'Azzurra tra gli azzurriWaar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu