Capitolo 71

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Mi sveglio sul letto con Federico che mi abbraccia.
Come ci sono arrivata qui? Io ero in bagno, non mi ricordo di essere uscita da lì.
Nel mentre Federico si sveglia ed inizia a fissarmi.

"Stai bene?"

"Come sono arrivata sul letto?"

"Ti ci ho portato io"

"Come hai fatto? Io ero stesa sul pavimento del bagno e avevo chiuso a chiave"

"Beh ci sono varie copie delle chiavi, sono andato a prenderne una. Poi ho aperto, ho visto che dormivo sul pavimento e allora ti ho portato sul letto. Volevo anche metterti il pigiama, ma Nicolò ha detto che era meglio di no altrimenti ti avrei svegliata"

"C'era anche Nicolò?"

"Si, lui, Teo e Manu erano venuti con me perché ero molto preoccupato"

"Ok..."

"Ora potresti spigarmi cos'è successo?"

"No"

"Gioia dimmi cos'è successo"

"Devi andartene, non puoi stare più in camera mia"

"No, evitare i problemi non li risolve. Per caso Benedetta ti ha detto qualcosa?"

"Certo che Benedetta mi ha detto qualcosa"

"Cosa ti ha detto?"

"Mi ha detto quanto ti ama, che farebbe di tutto per essere qui con te a sostenerti e che tu sei l'uomo della sua vita. E io mi sono sentita uno schifo"

"Perché?"

"Perché io ho cercato di portarle via la persona che ama"

"Tu non hai fatto niente"

"Sì invece, ma da adesso inizierò a comportarmi bene. Quella ragazza merita il mondo e di certo non sarò io a rovinarglielo"

"E noi?"

"Non c'è nessun noi Fede, lo sai bene"

"Si che c'è, siamo innamorati. Io sono innamorato di te"

"Tu ami Benedetta"

Mi guarda non sapendo più che dire.

"Benedetta è la persona giusta per te"

"Non puoi decidere tu chi sia la persona giusta per me"

"Benedetta è carina, simpatica, ti ama ed è sincera"

"Anche tu sei così"

"No"

"Si che lo sei"

"No, io non sono così. Io non sono una persona sincera"

"Cosa vorresti dire?"

"Che ti ho mentito"

"Non sei innamorata di me?"

"Certo che sono innamorata di te"

"Allora su cosa mi hai mentito?"

"Io sono malata"

"Non capisco..."

"Io sono come i bambini del progetto...malata di cancro"

"Non ci posso credere. Me lo stai dicendo solo per farmi andare via"

"No"

Mi vengono gli occhi lucidi.
Gli mostro la cicatrice dell'intervento.

"Ora ci credi?"

Gli scende una lacrima che gli riga tutta la guancia.

"Perché non me lo hai detto? Io credevo che tu ti fidassi di me"

"All'inizio non volevo dirlo a nessuno, ma poi è stato sempre più difficile nasconderlo. Una volta c'era Nicolò in camera e..."

"Aspetta Nicolò lo sapeva?"

"Si"

"E chi altro?"

"Matteo, Manuel e il mister"

"In pratica non lo avevi detto solo a me"

"Non volevo farti pena"

"Non me ne avresti fatta"

"L'ho scoperto dopo, ma mi sono spaventata quando hai detto che avresti fatto di tutto se fossi stata io quella malata. Io non volevo"

"Quando pensavi di dirmelo?"

"Martedì, così non avresti avuto distrazioni durante la partita"

"Io non posso credere che mi avete mentito in così tanti. Tu, i miei amici e pure il mister"

Si dirige verso la porta.

"Non andartene così"

Esce sbattendo la porta.
Io mi siedo per terra e iniziò a piangere.
Le ore passano e io sono sempre lì, seduta per terra a piangere, sembra che tutti si siano scordati di me.
Mi alzo, inizio a raccogliere tutte le cose di Federico e a metterle in un borsone, ma quando mi ritrovo tra le mani la maglietta che indossava sta mattina decido di tenerla.
Finito di raccogliere tutto vado verso la sua stanza e busso, ma nessuno mi risponde.
Provo ad aprire la porta e fortunatamente è aperta, appoggio il borsone sul letto e torno in camera mia di corsa.

Un'Azzurra tra gli azzurriKde žijí příběhy. Začni objevovat