Capitolo 102

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Ci avviamo tutti e quattro verso l'entrata, ma io continuo a pensare a quello che ha appena detto Federico.
Siamo così amici solo perché ho avuto il tumore, oltre al fatto che io e lui non siamo amici e non saremo mai solo amici, ma come ha fatto a dirle che siamo amici perché sono malata?

Gioia Azzurra: "Manu puoi un attimo venire con me?"

Locatelli: "Si certo"

Chiesa: "Stanno per arrivare, muovetevi"

Locatelli: "Tranquillo, ci mettiamo un attimo"

Porto Manuel fino in camera mia e lo faccio entrare.

"Che succede?"

"Oggi arriva una bambina che ha fatto la chemioterapia con me, lei ha la leucemia e io ero felicissima di rivederla perché le avrei mostrato quanto é bello vivere, ma non credo di riuscire a farcela"

"Perché?"

"Perché Federico mi ha appena detto che noi siamo così amici solo perché ho avuto il tumore, ti pare possibile?"

"Voi non siete solo amici, lo sai anche tu"

"Non sono ferita tanto per quello, ma per la motivazione che ha dato"

"E questo cosa c'entra con la bambina che conosci?"

"Diciamo che in questo momento la mia voglia di morire e smetterla di soffrire supera quella di vivere e lottare. Sicuramente non le farà bene vedere una persona messa così"

"Allora, tu adesso fai un bel sorriso, vai lì fuori ad accogliere quella bambina, le mostri quanto bello é vivere e fai vedere a Federico Chiesa che ha fatto un grosso errore a parlarti così"

"Non é così facile"

"Lo so, ma sei la persona più forte che io conosca. Sono sicuro che ce la farai"

"Prima, quando stavo parlando con Nicolò, volevo dirgli che ho preso una decisione importante..."

"E?"

"Credo che ora la dirò a te"

"Dimmi tutto"

"Penso di andarmene"

"Cioè?"

"Torno a casa"

"Cosa? Perché?"

"Perché qui continuo a rimanerci male per quello che fa e che dice Federico e non ce la faccio proprio più, inoltre fisicamente non sto bene, credo che dovrei ricominciare la chemio"

"Mi dispiace"

Mi abbraccia stringendomi talmente forte da togliermi il fiato.

"Ti prego, dimmi che sto facendo la cosa giusta"

"Si Azzurra, é la cosa giusta. Devi pensare a te stessa e vincere la tua battaglia, il resto si sistemerà con il tempo"

"Grazie Manu, nei prossimi giorni ne parlerò con tutti. Questa volta voglio essere completamente sincera perché siete miei amici e degli amici bisogna fidarsi"

"Lo dirai anche a Federico?"

"Non lo so, io e Federico non siamo amici, quindi no, non lo dirò a Fede"

"Mi piaci quando sei così decisa"

"Ahahah, adesso scendiamo che arriva Mariasole"

"Chi é Mariasole?"

"La bambina di cui ti parlavo"

"Quanti anni ha?"

"8"

"E da quanto tempo ha la leucemia?"

"Circa un anno"

"Povera creatura"

"Non fare così"

"Così come?"

"In questo modo. Pensa che sia una bambina come tutte le altre, altrimenti tutto ciò che stiamo facendo é inutile"

"Scusami, hai ragione. Allora andiamo a prendere questa bella principessa"

"Bravo"

Arriviamo all'entrata, Manuel raggiugne gli altri ragazzi in campo, mentre io vado da Benedetta e dal mister.

Mancini: "Azzurra, ti stavamo aspettando"

Gioia Azzurra: "Sono qui"

Benedetta: "Volevo scusarmi con te per prima...non avrei dovuto reagire in quel modo, sono stata eccessiva"

Gioia Azzurra: "Non ti preoccupare, ognuno reagisce a modo suo"

Benedetta: "Si, ma non avrei dovuto nemmeno pensare quelle cose di te e Federico, sono stata proprio sciocca"

Il mister mi guarda con aria confusa.

Mancini: "Che mi sono perso?"

Non faccio in tempo a rispondere che arrivano i bambini con le loro famiglie e una piccola bimba con una bandana in testa mi corre incontro. Io mi abbasso, la prendo tra le braccia e la abbraccio.

Un'Azzurra tra gli azzurriWhere stories live. Discover now