Capitolo 76

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Dopo un po' scendiamo dal pullman e saliamo in aereo.

Pessina: "Ti va di sederti vicino a me?"

Gioia Azzurra: "Si certo"

Barella: "Ma come? Pensavo ti sedessi con me"

Gioia Azzurra: "Possiamo sederci tutti insieme, tanto le file sono da tre"

Barella: "Nono, stai pure con Teo. Io vado a disturbare Loca"

Locatelli: "Nooooo"

Barella: "Siiiii"

Pessina: "Siamo alle solite"

Barella: "Dai Manu, so che non puoi stare senza di me"

Locatelli: "Da quando ti conoscono mi chiedo cosa abbia fatto di male nella mia vita per meritarti"

Gioia Azzurra: "Ahahah che scemi"

Nicolò mi si avvicina.

"Sei bella quando ridi" mi sussurra all'orecchio

Gli sorrido, poi mi siedo affianco a Teo.

"Nicolò ha ragione"

"Eh?"

"Sei bella quando ridi"

"Lo hai sentito?"

"Si. Penso che tu abbia bisogno di svagarti un po' e di non pensare a lui"

"Lo so, hai qualche idea?"

"Ti va di guardare un film insieme?"

"Che ne dici di guardare qualche partita dell'Inghilterra? Così ti sarà utile per domani"

"Buona idea"

Poco dopo Federico mi si siede affianco.

Chiesa: "Cosa state facendo voi due?"

Pessina: "Guardiamo come gioca l'Inghilterra per domani, è stata una fantastica idea di Azzurra"

Chiesa: "Lei ha sempre buone idee"

Accenno un sorriso.

Chiesa: "Posso aggiungermi?"

Matteo mi guarda per chiedermi il permesso, io annuisco.
Guardiamo un paio di partite di seguito, dopo Matteo si addormenta, gli prendo il tablet dalle mani e Fede ed io continuiamo a guardare l'Inghilterra.

"Vieni un attimo in bagno"

"Perché?"

"Ti devo parlare"

"Non possiamo parlare qui?"

"No, non voglio che qualcuno senta"

"Tanto Teo sta dormendo"

"Ma gli altri no"

"Come vuoi"

Mi prende per un braccio e andiamo in bagno.

"Dimmi tutto"

"Vedo che hai ancora addosso la mia maglietta"

"Si, quindi?"

"Potresti dirmi perché? Perché io non ci sto più capendo niente"

"Allora perché hai ancora addosso la mia maglietta?"

"Perché non voglio togliermela"

"Per quale motivo?"

"Perché io..."

"Tu..."

"Io vorrei tenerti distante, ma allo stesso tempo non riesco a lasciarti andare"

"Io sono ancora arrabbiato"

"Lo so, infatti non capisco perché tu mi abbia chiesto di venire qui"

"Non ti ho nemmeno chiesto di raccontarmi tutto"

"Vuoi sentire la mia storia?"

Annuisce.
Gli racconto tutto, da maggio fino ad oggi.
Gli spiego perché sono sparita il giorno della partita contro il Galles e come mai mi rimangono gli ematomi sulla pelle.

"Ogni volta che ti parlo è un colpo al cuore"

"Mi dispiace"

"Almeno la prossima volta che ti parlerò non avrò altre sorprese, vero?"

"No, ormai ti ho detto tutto"

"Avresti dovuto farlo prima, molto prima"

"Lo so"

"Vorrei solo avere cinque minuti in cui va tutto bene, in cui mi dimentico di dover giocare una finale, in cui mi dimentico tutto ciò che è successo negli ultimi 3 giorni"

"Anche io vorrei dimenticarmi di tutto per un po'"

"E se per 5 minuti tu smettessi di volermi tenere distante?"

"E se tu per 5 minuti smettessi di essere arrabbiato con me?"

"Potrebbe succedere qualsiasi cosa"

"E lasciamo che succeda"

Mette una mano sul mio viso e con il pollice segue i contorni della mia bocca, mi avvicino sempre di più a lui.
C'è una piccola turbolenza e gli finisco addosso.

"Scusa"

"Shhh"

Mi prende il viso con entrambe le mani e mi bacia, io lo stringo forte perché forse questa volta è l'ultima in cui potrò farlo.
Mi prende in braccio e mi appoggia al lavandino.

"Almeno così siamo alla stessa altezza"

"Ahahah"

"Mi mancava vederti ridere"

"Anche a me"

"E adesso cosa facciamo?"

"Che ne dici di passare altri 5 minuti senza pensieri?"

Annuisce.
Gli tolgo la maglietta e lo inizio a baciare.

Un'Azzurra tra gli azzurriWhere stories live. Discover now