Capitolo 62

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Appena finisco la doccia è già ora di partire, ci attendono delle lunghe ore di viaggio.
Chiedo a Nicolò, Matteo e Manuel di sedersi vicino a me perché devo parlare con tutti loro.

Barella: "Ora che ci siamo tutti cosa devi dirci?"

Gioia Azzurra: "Abbassa la voce ti prego"

Barella: "Dicci" sussurra

Gioia Azzurra: "Ho deciso di dirlo a Federico, dite che è la cosa giusta da fare?"

Pessina: "Si, io e Nico te lo diciamo dall'inizio che glielo dovresti dire"

Locatelli: "Concordo pienamente con loro"

Gioia Azzurra: "Poi ovviamente lo dirò anche agli altri, anche se qui i segreti vengono mantenuti gran poco"

Barella: "Siamo una grande famiglia, cosa ti aspettavi? Che stessimo tutti zitti?"

Locatelli: "Comunque dirlo agli altri é meno importante. La cosa fondamentale è dirlo a Federico, per gli altri cambierà gran poco, cioè qualcosa cambierà, ma non sarà un cambiamento di cui dovrai preoccuparti"

Pessina: "Ha ragione Loca. È a Fede che devi pensare"

Gioia Azzurra: "Si, avete ragione"

Barella: "Quando pensavi di dirglielo?"

Gioia Azzurra: "Quando finirete l'ultima partita, quindi domani se perdete o l'11 se domani vincete"

Pessina: "Non puoi dirglielo ora?"

Gioia Azzurra: "No, preferisco rimanga concentrato fino alla fine di questo europeo. Di sicuro questa notizia lo farebbe distrarre troppo e io non voglio questo, nemmeno il mister e nemmeno voi"

Locatelli: "Va bene, ma appena finisce la fatidica partita tu dovrai dirgli tutto, hai già aspettato troppo"

Gioia Azzurra: "Lo so"

Barella: "Ora scaccia quell'espressione triste dal volto e ritorna ad essere una ragazza felice che stiamo andando a giocare la semifinale"

Gioia Azzurra: "Woooooww"

Pessina: "Ti vogliamo così"

Locatelli: "Comunque volevo farvi notare come Federico ci stia fulminando con lo sguardo ahahah"

Ci giriamo verso Federico e notiamo la sua espressione arrabbiata.

Pessina: "É proprio pazzo di te"

Barella: "E anche geloso"

Gioia Azzurra: "Ahahah che stupidi"

Dopo qualche ora arriviamo e andiamo in hotel.
Federico ed io ci sistemiamo nella stessa stanza, sono stanchissima e continuo a sbadigliare.

"Stanca principessa?"

"Si e non chiamarmi principessa, ti ho detto che sono una regina"

"Mi scusi sua maestà"

"Ti ricordi della scommessa? Alla fine non ne abbiamo più parlato"

"Si me la ricordo"

"Ho vinto io, ti ha messo titolare"

"Si, quindi ora dovrò fare tutto ciò che vuoi tu"

"La prima cosa da farti fare ce l'ho già in mente"

"Ovvero?"

"Mi fai un massaggio alla schiena?"

"Certo"

Mi stendo sul letto e Federico inizia a massaggiarmi.

"Come mai sei così bravo?"

"Essendo un calciatore è capitato spesso che mi abbiano fatto dei massaggi e ho imparato come si fanno"

"Sei bravissimo"

"Secondo te domani come va?"

"Secondo me fai goal"

"Sei così ottimista?"

"Certo, io credo in te e dovresti farlo anche te"

"Va bene"

Sento le sue mani tremare sulla mia schiena.
Mi alzo e lo abbraccio, mi stringe forte e rimaniamo così per un bel po'.

"Sei più tranquillo adesso?"

"Come hai fatto a capire che ero nervoso?"

"Sentivo le tue mani tremare"

Si avvicina e mi bacia.

"Grazie, andiamo a dormire?"

"Certo piccolo"

"Piccolo?"

"Anche io ho dei soprannomi da darti"

"Ahahah va bene"

Mi passa la maglietta e come sempre la indosso.
Gli dò un bacio veloce.

"Notte piccolo mio"

"Notte bella"

Ci addormentiamo.
Mi sveglio un paio di ore dopo e non riesco più a prendere sonno, allora mi metto a guardare Federico che dorme.
Dopo un po' mi alzo e vado verso la finestra, la apro ed entra aria fresca.

"Tutto bene?"

"Si"

"Cosa stai facendo?"

"Prendo un po' di aria, ti ho svegliato?"

"Ho sentito uno spiffero"

"Scusami"

"Non ti preoccupare"

Si alza, mi abbraccia da dietro e mi bacia il collo.

Un'Azzurra tra gli azzurriWhere stories live. Discover now