Capitolo 77

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Mi toglie la maglietta e io gli sorrido.

"Questa me la tengo io"

"La devi smettere di fregarmi le magliette"

"Assolutamente no ahahah"

Mi bacia un'altra volta.

"Posso vedere la cicatrice?"

Annuisco.
Abbasso il bordo dei pantaloni per fargliela vedere.
Ci passa sopra le dita.

"Ti fa male?"

"A volte, ma è sopportabile"

Si abbassa e mi bacia la cicatrice, sembrerà strano, ma è una cosa tenerissima.

"Perché mi guardi così?"

"Perché sei dolce"

"Ah si?"

"Si"

Tona a baciarmi la cicatrice, poi sale baciandomi tutto il corpo, si ferma sul collo e inizia a darmi dei piccoli morsi.

"Adesso mi mordi pure?"

"Non voglio parlarti"

"Perché?"

"Perché non posso baciarti se devo parlarti"

Ci baciamo finché qualcuno non bussa alla porta.

Pessina: "Dovete venirvi a sedere che tra un po' atterriamo"

Chiesa: "Arriviamo"

Sentiamo Matteo che torna al suo posto.

"Mi sa che sono finiti i nostri 5 minuti senza problemi"

"Mi sa che sono stati più di 5 minuti"

Ci vestiamo e Federico sta per uscire, lo fermo tirandolo per un braccio.

"Ora che succede?"

"Scendiamo e andiamo in albergo"

"Non in quel senso. Come ci comportiamo?"

"Io sono ancora arrabbiato con te"

"E io voglio ancora tenerti distante da me"

"Allora direi che sta sera possiamo prenderci un'altra pausa di 5 minuti in camera tua"

"Mi sembra un ottimo progetto"

Gli dò un bacio, lui mi sorride scuotendo la testa.
Vado a sedermi vicino a Matteo e Federico mi si siede affianco.

Pessina: "Che è successo in quel bagno?"

Io e Federico ci guardiamo.

Gioia Azzurra: "Stavamo litigando di nuovo"

Pessina: "Ma non vi sentivo urlare"

Chiesa: "Oltre al fatto che fino a poco fa stavi dormendo, siamo andati in bagno proprio per non farci sentire"

Pessina: "Credo che mi stiate mentendo"

Gioia Azzurra: "No, lui è arrabbiato con me e io non voglio che mi si avvicini"

Arriviamo in hotel e ci sistemiamo nelle camere, io sono in una camera singola.
Quando scendo giù per ora di cena vedo che i ragazzi sono già tutti lì, ognuno guardando il telefono si emoziona.
Vedo che Salvatore sta guardando la scena e mi avvicino a lui.

"Che succede?"

"Mi sono fatto mandare dei video da tutti i famigliari dei ragazzi, così saranno carichi per domani sera"

"Che carino che sei stato. Guarda come si sono emozionati"

"Sono proprio contento, era proprio quello che speravo"

"Quando finisci la tua carriera da calciatore potresti diventare un motivatore"

"Potrebbe essere una buona idea, perché no"

Ceniamo, poi i ragazzi stanno per un po' tutti insieme, sembra di essere nella notte prima degli esami.
All'inizio sto con loro, ma quando inizio a sentirmi di troppo me ne vado, hanno bisogno del loro momento da soli.
Dopo più di un'ora sento bussare alla porta e vado ad aprire.
È Nicolò però.

"Come mai quella faccia delusa?"

"Stavo aspettando un'altra persona"

"Cioè?"

Gli sorrido.

"Non mi dire che stai aspettando Fede"

Annuisco sorridendo.

"Avete fatto pace?"

"No, ma va bene così"

"Allora ti lascio così ti trova pronta"

"Ahahah"

Esce dalla camera e lo sento dire "Oh ciao Fede"

"Ciao Nico"

Federico entra in camera.

"Ho appena incontrato Nicolò"

"L'ho appena cacciato da qui"

"Perché?"

"Perché stavo aspettando te"

"Ahahah povero Nicolò"

"Chi c'era nel video di incoraggiamento?"

"Tutta la mia famiglia, comprese Benedetta e le mie
cagnoline"

"Ti sei emozionato?"

"Uno po', credo che sta notte non dormirò molto. Sono troppo ansioso per riuscire a chiudere occhio"

"Se vuoi puoi rimanere qui con me, hai detto che dormire con qualcuno ti fa stare meglio"

"Si è così, ma non so se sia il caso"

"Si lo so che sei arrabbiato e deluso, ma non per questo domani devi essere sfinito per la partita"

Un'Azzurra tra gli azzurriWhere stories live. Discover now