Capitolo 70

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I ragazzi si allenano fino a poco prima di cena, poi ognuno si va a fare la doccia.
Io vado con Federico nella nostra camera.

"Ti devi fare la doccia anche tu?"

"Si, ma la faccio dopo cena che siamo già in ritardo"

"Va bene, vado"

Finché lo aspetto stesa sul letto il suo telefono inizia a suonare, Benedetta lo sto chiamando.
Rispondo io al posto suo.

"Pronto"

"Amo-...no direi che tu non sei Fede"

"Ahahah no"

"Azzurra giusto?"

"Si, é giusto"

"Come mai hai il telefono di Federico?"

"Federico si sta facendo la doccia. Io ho sentito suonare il telefono e quindi ho risposto"

"Va bene, allora lo chiamerò più tardi"

"Ha detto che non ci avrebbe messo tanto, quindi se vuoi aspettarlo appena esce dal bagno te lo passo"

"Ho 10 minuti prima che arrivi la cena"

"Ok, perfetto"

"Come ti trovi lì?"

"Benissimo, i ragazzi sono fantastici, li amo. Sono una grande famiglia"

"Sai...in molti vorrebbero essere al tuo posto, me compresa. Farei di tutto per potergli stare vicino adesso"

"Immagino, la distanza è una brutta bestia"

"Sono contenta che tra poco finisca tutto così potrò riabbracciarlo. Mi manca, lui è il mio ossigeno"

Mi vengono gli occhi lucidi.

"È fortunato ad avere una ragazza come te che lo ama così tanto"

"Sono io fortunata ad avere lui, credo proprio sia l'uomo della mia vita"

"Oh eccolo, è appena uscito dalla doccia. È stato un piacere Benedetta"

"Grazie di avermi ascoltato"

Gli passò il cellulare.
Prima di rispondere mi guarda per una frazione di secondo, non so se abbia visto le mie lacrime, poi risponde.
Io mi chiudo dentro in bagno, appoggio la schiena alla porta e resto lì.
Riesco a sentire alcuni frammenti della conversazione e mi convinco sempre di più che loro due siano fatti l'uno per l'altra.
Io non posso mettermi fra quei due, si amano e le persone che si amano devono stare insieme:
Il mondo è un posto già abbastanza brutto anche senza qualcuno che rovini una coppia felice.
Forse Federico non è il ragazzo giusto per me perché è già quello giusto per Benedetta, forse mi sono fatta trascinare troppo.
Sicuramente Federico non è la persona giusta, altrimenti non avere i avuto nessun tipo di problema a raccontargli tutta la verità su di me.
Ma allora perché fa così tanto male lasciarlo andare?
Non è giusto che io nella vita non possa mai affrontare una situazione semplice, mi capitano solo quelle complicate.
Bussa alla porta.

"Gioia dobbiamo andare a cena"

"Io non vengo"

"Perché?"

"Non ho fame"

"Stai bene?"

"No"

"Cosa succede?"

"Non voglio parlarne"

"Lo sai che a me puoi dire tutto"

"Non voglio"

"Gioia apri la porta"

Non mi muovo di un centimetro.

"Gioia apri questa stupida porta"

"Federico vattene, ho bisogno di stare da sola"

Sento sbattere contro la porta, poi i suoi passi che si allontanano e la porta della camera chiudersi.
Adesso sono di nuovo sola.
Chissà cosa mi è passato per la mente quando ho pensato di venire qui, io non appartengo a questo posto, io sono una persona sola, loro sono una grande famiglia, come posso aver pensato di poter essere una persona normale fra di loro.
Sono stata una vera e propria sciocca, stavo per rovinare una relazione bellissima tra due persone che si amano e sto facendo soffrire una persona che non se lo merita.
Senza contare il fatto che sto mentendo a dei ragazzi che mi hanno incluso nel gruppo fidandosi ciecamente di me.
Mi sento una persona orribile, non dovrei uscire per un po' da questo bagno.
Mi stendo sul pavimento e mi addormento in lacrime.

Un'Azzurra tra gli azzurriWhere stories live. Discover now