Capitolo 120

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Me ne pento subito.

"Scusa, io...non volevo...ho esagerato"

"Credo di aver ferito più io te con le mie parole che tu me con questo schiaffo"

Mi volta le spalle e va verso l'uscita del campo, faccio per seguirlo, ma un dolore lancinante al ventre mi blocca.
Non posso stare male adesso e non voglio che lui mi veda così.
Mi rendo conto di non essere in grado di raggiungere Federico al passo a cui sta camminando, allora decido di lasciare perdere e di sedermi di nuovo.
Devo aspettare che le fitte siano meno forti così riuscirò a tornare in camera.
Nel giro di 10 minuti diventano meno intense ed io riesco ad alzarmi ed a tornare in camera, guardo l'ora e sono solo le 5.45, se mi avessero chiesto quanto tempo abbiamo discusso avrei detto come minimo un paio d'ore, ma a quanto pare è stato più breve di ciò che pensavo.
Mi stendo affianco a Matteo e gli dò un bacio sulla guancia, appoggio la testa tra la sua sua spalla e il suo collo e lo stringo tra le braccia.
Sento come un senso di protezione e tranquillità, ma quando abbraccio Federico mi sembra di sentirmi a casa, sembrerà stupido, però è una delle sensazioni migliori che abbia mai provato.
Mi addormento, ma mi sveglio di soprassalto a causa di un incubo, stavo sognando di precipitare nel vuoto.
Credo di essermi mossa troppo perché anche Teo si è svegliato.

"Buon giorno bellissima"

"Giorno Teo"

"Hai fatto un brutto sogno?"

Annuisco.

"Che hai sognato?"

"Di precipitare nel vuoto e poi mi sono svegliata e ho svegliato anche te, scusami"

"Ma tranquilla, piuttosto vieni qui che ti faccio un po' di coccole prima di andare a fare colazione"

"Che ore sono?"

"Le 6.30"

Ho dormito solo 45 minuti da quando sono tornata dal campo.

"Tutto bene? Mi sembri parecchio stanca"

Prova tu ad essere svegliato nel bel mezzo della notte perché Federico ha parecchi problemi.

"Ho dormito poco, mi sa che ho fatto parecchi incubi sta notte"

"Adesso stai tranquilla che ci sono qui io"

Mi abbraccia e mi accarezza i capelli, stiamo così finché non arrivano le 7.

"Iniziamo a prepararci?"

"Va bene"

"Secondo te se vado in camera mia Manuel e Federico sono svegli?"

"Sai che non lo so, non sono ancora riuscita a dormire in camera con Federico tranquillamente, succede sempre qualcosa"

"Manuel di solito si sveglia abbastanza presto"

"Al massimo se stanno dormendo torni qui"

"Vabbè dai, sto qui, così siamo sicuri"

"Va bene, vado in bagno e mi vesto"

"Ti aspetto allora"

Vado in bagno, mi metto una tuta e ripenso a ciò che é successo sta mattina.
Non può bussare in piena notte e non sapere nemmeno lui il motivo, torno in camera chiudendo la porta del bagno sperando che i miei pensieri non mi seguano.

"Sono pronta"

"A chi devi ancora dire che te vai?"

"Alex, Salvatore, Andrea, Marco, Domenico, Giacomo, Gigio, Francesco, Giovanni, Alessandro, Rafael e Bryan"

"E quando pensi di dirglielo?"

"Potrei andarne a parlare con Giovanni e Alessandro adesso, prima che escano dalla camera"

"Va bene, allora ci vediamo dopo a colazione"

"A dopo"

Esco dalla camera e vado a bussare a quella di Giovani ed Alessandro.
La porta si apre e vedo Giovanni sulla soglia e Alessandro steso sul letto.

Gioia Azzurra: "Buon giorno ragazzi"

Florenzi: "Ciao bellissima"

Di Lorenzo: "Giorno"

Florenzi: "Come mai sei qui?"

Gioia Azzurra: "Volevo parlarvi"

Di Lorenzo: "Di cosa?"

Gioia Azzurra: "Volevo avvertirvi che settimana prossima torno a fare la chemioterapia"

Di Lorenzo: "Ed è una buona notizia?"

Gioia Azzurra: "Si"

Florenzi: "Lo sanno già tutti?"

Gioia Azzurra: "Non ancora e non ditelo né a Federico né a Benedetta per favore"

Di Lorenzo: "Certo, puoi fidarti"

Florenzi: "Ci mancherai tantissimo"

Gioia Azzurra: "Prometto che tornerò spesso se non muoio prima"

Un'Azzurra tra gli azzurriWhere stories live. Discover now