Capitolo 119

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Sento qualcuno sbattere e mi alzo di soprassalto, sono le 5 del mattino.
Guardo nella direzione di Matteo perché penso sia caduto dal letto, ma è ancora lì che dorme profondamente.
Mi metto a sorridere guardandolo, ma sento di nuovo sbattere, ascolto meglio e il rumore viene dalla porta.
Non sarà mica Federico che tenta di scappare da Manuel alle 5 di mattina, vero?
Apro la porta ed effettivamente davanti mi trovo Federico, ma quello sbagliato.
Lo guardo, lui mi guarda incredulo che fossi lì davanti a lui.

"Ti serve qualcosa?"

Guarda dentro in camera e vede Matteo che dorme sul mio letto, scuote la testa, fa per andarsene, ma poi torna indietro e mi si piazza di fronte.
Non ci sto più capendo niente.
Apre la bocca come se volesse dire qualcosa, ma poi la richiude e inizia a pensare.
Mi prende la mano e cerca di spostarmi, ma io non mi muovo non capendo cosa vuole fare, lo capisce e mi fa cenno di seguirlo.
Stacco la mano dalla sua e lo seguo, scendiamo le scale, usciamo in giardino e andiamo verso il campo.
Non voglio andare in campo, ci sono troppi ricordi di noi lì, allora mi blocco, ma Federico non se ne accorge finché non arriva al centro del campo, allora si gira e mi vede ferma sulla soglia.
Io lo guardo a distanza aspettando che dica qualcosa, ma lui continua ad essere muto, si siede sull'erba e guarda verso la mia direzione.
Così non si può continuare altrimenti facciamo mattina, tanto vale andare lì da lui e farlo parlare, almeno ci togliamo il problema subito.
Lo raggiungo al centro del campo e mi ci siedo davanti, ma ancora non mi dice nulla.
Vediamo se assecondarlo funziona.
Mi stendo e mi metto a guardare le stelle, lui segue il mio esempio e mi si stende affianco.

"Sei felice con lui?"

"Si, tu sei felice con lei?"

"Si"

"Allora perché siamo qui?"

"Non lo so"

Si alza e si mette a sedere di nuovo, mentre io rimango stesa a guardare il cielo.
Non è vero che sono felice, mi sono divertita oggi con Matteo, ma non posso essere felice senza di te, lo vuoi capire?
Sei tu quello felice senza di me, tu hai scelto lei e ne sei felice, lasciami stare.

"A cosa pensi?"

"A perché appena io sono di nuovo tranquilla tu irrompi di nuovo nella mia vita a incasinarmi le cose. Non sei durato nemmeno un giorno a comportarti come un estraneo"

"Non posso essere un estraneo per te"

"Ma non puoi essere nemmeno un amico"

"Cosa posso essere allora?"

"Lo sai benissimo"

"Già"

"Tu stai bene in questa situazione?"

"Che domanda è? Certo che no"

"E allora perché stai ancora con lei?"

"Perché io la amo e voglio sapere di averci provato fino in fondo prima che le cose finiscano"

"Allora stai distante da me, sono stanca di starci male"

"Oh tu ci stai male, dopo che ieri mi hai detto che per te sarò un estraneo e ti sei subito buttata tra le braccia di Matteo, non ti pare eccessivo?"

"Oh, adesso la colpa è mia perché io sono stata con Matteo. Tu hai scelto lei e vieni a giudicare me"

"In che senso sei stata con Matteo?"

"Nell'unico senso che le persone conoscono"

Mi guarda con espressione stupita e disgustata allo stesso tempo.

"Credevo fossi diversa"

"Cosa credevi? Che io mi sarei rinchiusa in camera per il resto del tempo solo perché l'affascinante Federico Chiesa ha preferito la sua fidanzata a me? Sai, nella vita normale quando la persona che ami ti rifiuta stringi i denti e vai avanti"

"Andare avanti non significa andare a letto con qualcun altro immediatamente"

Gli tiro uno schiaffo.

Un'Azzurra tra gli azzurriWhere stories live. Discover now