Capitolo 113

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Ora che il problema Benedetta è risolto devo dirlo a tutti gli altri e poi godermi gli ultimi giorni con loro.
Ora devo ricordarmi a chi l'ho detto e a chi non l'ho detto.
Allora lo sanno Manuel, Ciro, Lorenzo, Nicolò, Jorginho, Emerson, Leonardo e Francesco.
Quindi mi mancano Giorgio, Leonardo, Alex, Salvatore, Alessandro, Andrea, Marco, Domenico, Giacomo, Gigio, Giovanni, l'altro Alessandro, Rafael, Bryan, Gaetano, Matteo e Federico.
Ad un solo Federico lo devo dire.
Direi che per primo devo andare da Matteo, è uno dei ragazzi con cui ho legato di più.
Vado verso di lui, ma mi ricordo che devo ancora andare a salutare tutte le famiglie.
Mi avvio, ma prima per un attimo ammiro Matteo che insegna ad un bambino di 5 anni come si palleggia, sarà una delle scene più tenere che mi ricorderò di questo periodo.
Il resto della giornata passa tra i racconti dei genitori, ma oggi non sono attenta come gli altri giorni.
Il mio cervello continua a farmi sentire in loop le parole del mister e in fondo so che ha ragione, ma non lo voglio ammettere.
Prima me ne vado meglio è, così è una continua agonia e poi non voglio nemmeno salutarli in lacrime, già l'ultimo ricordo che avranno di me sarà quello di una persona malata, non voglio che la persona malata sia pure in preda ad una crisi di pianto, però andarmene senza salutare non mi piace.
Non posso essere egoista da andarmene lasciandoli tristi, ma nemmeno così stronza da non salutarli, devo assolutamente trovare una soluzione.
La soluzione la trovo all'inizio della mia storia a Coverciano, basta finire dall'inizio, da una mail.
Potrei mandare un messaggio a ciascuno di loro, ma voglio che siano insieme quando riceveranno la notizia che me ne sono andata, quindi devo scrivere una mail da inviare a Roberto quando sarò abbastanza distante per non essere raggiunta.
Lui la leggerà insieme a tutti i ragazzi, così almeno nessuno si sentirà solo.
Ora so come impegnare i prossimi giorni, devo capire cosa scrivere ad ognuno di loro.
Con qualcuno sarà parecchio semplice, con qualcun altro sarà più difficile e con qualcun altro ancora le parole non basteranno.
Le ore passano e io sono lì, ma è come se non fossi lì.
Reagisco solamente quando vedo Matteo venirmi incontro.

"Hey Teo"

"Ma ciao principessa"

"Devo parlarti"

"Non ce ne è bisogno, Manuel mi ha già detto tutto"

"Lo ha detto solo a te vero?"

"Si, cioè in realtà stavo ascoltando una conversazione tra lui e Nicolò, poi ho chiesto spiegazioni a Manuel. Lui mi ha raccontato tutto e mi ha detto che in poco tempo avresti avvisato tutti"

"Si"

"Quasi tutti in realtà"

"Già"

"Sei sicura di non volerglielo dire?"

"Sono sicura"

"Così ti giochi l'ultima possibilità che lui scelga te"

"Non mi gioco niente perché lui ha già scelto Benedetta da tempo, io non ho mai avuto alcuna speranza. Sono stata il suo passatempo finché lei non è arrivata"

"Non sei stata il suo passatempo, lui è realmente innamorato"

"Si, ma non di me"

"Azzurra..."

"Senti Teo, se vuoi parliamo un po', ma non voglio più sentirlo nominare"

"Va bene. Allora quando partirai?"

Ecco un'altra cose di cui non voglio assolutamente parlare.

"Ancora non lo so, settimana prossima comunque"

"Oh beh abbiamo ancora un po' di tempo insieme"

Meno di quanto tu creda caro il mio Teo, però è meglio che tu non lo sappia, sarebbe straziante.

"Perché sei così pensierosa?"

"Ripenso a tutto ciò che è successo durante l'ultimo mese. Penso sia stata la cosa più forte che io abbia mai fatto in tutta la mia vita"

"In realtà ce ne è stata una di ancora più forte"

"Cioè?"

"Sopravvivere"

Lo guardo ammirata da ciò che ha detto, forse lui mi ha capito veramente.
Se non amassi Federico probabilmente bacerei questo ragazzo che mi ha letto dentro.
Mi avvicino a lui e lo abbraccio, lui ricambia.

Un'Azzurra tra gli azzurriWhere stories live. Discover now