Capitolo 48

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Scendiamo le scale e camminiamo ancora per un po'.

"Stenditi qui"

Mi toglie la benda e mi ritrovo stesa sul campo a guardare un bellissimo cielo stellato.

"Quindi il tuo modo per farti perdonare è farmi guardare un cielo stellato?"

"Beh dai è un bel modo per farsi perdonare"

"Si, hai ragione. Stenditi anche tu"

"Eccomi"

"Fede guarda, una stella cadente"

"Esprimi un desiderio"

"Fatto"

"Cosa hai desiderato?"

"Non posso dirtelo, altrimenti non si avvera"

"Ok, tieniti pure i tuoi segreti"

Si gira verso di me e inizia a fissarmi.

"Mi sento osservata"

"Girati"

Mi giro di lato anche io.

"E ora che facciamo?"

"Questo"

Ci baciamo. Federico mi stringe, si gira e io finisco sopra di lui.

"Ho tutta la schiena bagnata ahahah"

"Il campo è umido"

"Andiamo in camera principessa?"

"Va bene"

Mi prende per mano e arriviamo in camera. Mi abbraccia e mi bacia di nuovo. Si stacca per togliersi la maglietta e torniamo a baciarci. Ci stendiamo sul letto.

"Hai degli occhi stupendi"

"E tu hai un sorriso stupendo"

Mi accarezza la guancia.

"Mi dai la maglietta"

Me la passa e io la indosso.

"Dormiamo?"

"No"

"E cosa vuoi fare?"

"Avrei un'idea"

"Cioè?"

"Inizierei togliendoti la maglietta"

"Dai Fede ho sonno"

"Va bene, dormiamo"

Passano 10 minuti.

"Stai dormendo?"

"No Fede"

Inizio a fargli i grattini sulla pancia.

"Così potrei prendere sonno ahahah"

"Tu certe volte parli troppo"

"E tu troppo poco"

"Zitto e baciami"

Ci baciamo per così tanto tempo che ad un tratto mi sembrava di essermi addormentata così, finché Federico non si stacca.

"Credo che questo sia da record"

"Hai un'abilità speciale nel rovinare i momenti romantici"

"Ops"

"Notte Federico Chiesa"

"Mi sembri arrabbiata"

"Hai solo rovinato un bel bacio"

"A questo rimedio subito"

Mi bacia di nuovo, ma questa volta non si stacca finché ci addormentiamo.
I giorni passano e arriva il 26 giugno, alle 21 inizia la partita contro l'Austria. I ragazzi sono tutti molto impegnati ad allenarsi e io sono seduta sulla panchina a guardarli.

Mancini: "Forza ragazzi, vi voglio più reattivi. Sta sera ci sono gli ottavi, se fate così torniamo a casa. Forzaaaaa"

Mi metto a ridere. Una cosa che ho imparato stando qui é che il mister è la tranquillità in persona, ma quando si arrabbia è meglio scappare.

Mancini: "Stop, andatevi a sistemare. Tra poco si parte"

Nicolò e Matteo vengono verso di me.

Pessina: "Vieni con noi vero?"

Gioia Azzurra: "Certo"

Barella: "Non è che fai come l'ultima volta che vai in ospedale e noi dobbiamo giocare senza il tuo tifo?"

Gioia Azzurra: "No, se Federico non mi spiaccica di nuovo"

Pessina: "Non lo sapeva povero"

Gioia Azzurra: "Infatti non ho detto che colpa sua"

Barella: "Va bene, andiamo a prepararci"

Andiamo nelle camere.

"Oh Fede sei già qui"

"Si, ho visto che stavi parlando con gli altri, non volevo interrompervi"

"Sei nervoso per sta sera?"

"Leggermente, ma non so nemmeno se giocherò, non sono titolare"

"Capito"

"Secondo te come andrà?"

"Ho la sensazione che si andrà ai supplementari così potrai giocare"

"Invece speriamo che finisca prima"

Federico si va a fare la doccia, mentre io mi preparo per il viaggio. Bussano alla porta.

Chiellini: "Tra poco partiamo, muoviti"

Gioia Azzurra: "Arriviamo"

Bonucci: "Come mai usi il plurale?"

Gioia Azzurra: "Perché c'è Federico in doccia"

Chiellini: "Quale?"

Bernardeschi: "Io direi di no dato che sono qui"

Bonucci: "Perché fa la doccia da te?"

Bernardeschi: "Perché dice che sono troppo lento a lavarmi"

Gioia Azzurra: "Voi andate pure, noi arriviamo tra qualche minuto"

Vanno tutti via.

"Fede datti una mossa"

"Un attimo"

"Dobbiamo andare"

"Eccomi, sono pronto"

Scendiamo giù dagli altri e partiamo.

Un'Azzurra tra gli azzurriOnde histórias criam vida. Descubra agora