Capitolo 5

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Mi sveglio e guardo l'ora, sono le 5 del mattino e Federico sta dormendo abbracciato a me, devo svegliarlo e farlo andare in camera sua, sta sera c'è la partita e deve dormire bene nel suo letto.

"Fede, svegliati...Fede dai"

"Benny lasciami dormire ancora"

Crede che sia la sua fidanzata, voglio piangere, lo sapevo che non avrei mai dovuto prenderci confidenza, vado in bagno ad asciugarmi le lacrime e poi esco a fare una passeggiata.
Va Quando rientro due ore dopo lo trovo sveglio che mi aspetta sul letto.

"Dov'eri finita?"

"A fare una passeggiata"

"Perché?"

"Avevo bisogno di aria"

"Qualcosa non va?"

"Già"

"Non mi pareva che qualcosa non andasse sta notte mentre ci baciavamo"

"Infatti non va da sta mattina alle 5"

"Cosa è successo?"

"Ti ho chiamato per svegliarti e tu mi hai chiamato Benny"

"Mi dispiace, lei mi manca"

"Si immagino, per questo volevo parlarti, ma adesso non vale la pena aspettare il post-partita. Quello che è successo sta notte non deve ricapitare"

"Sono d'accordo con te, quindi amici?"

"Amici"

"Sai...gli amici si abbracciano"

Ci abbracciamo, spero di restare veramente sua amica

"Però posso venire lo stesso a ficcanasare le tue cose?"

"Ma tu non puoi stare insieme a tutti gli altri?"

"Tu resteresti sola e qui nessuno sta solo"

"Allora facciamo che una sera sto con tutti e una sera tu vieni qui e lavoriamo insieme al progetto"

"Va bene, oggi chi devi seguire?"

"Meret e Sirigu, sono curiosa di sapere come aiutano Donnarumma per fare lavoro di squadra"

"Beh loro danno dei consigli durante l'allenamento e anche prima della partita o durante gli intervalli, altrimenti non sarebbe un lavoro di squadra"

"Mi piace il fatto che siete così tanto uniti"

"Si, è bello. Andiamo a fare colazione?"

"Andiamo"

Entro nella sala da pranzo e saluto tutti, mi siedo vicino a Sirigu

"Ciao, dov'è Meret?"

"Dovrebbe arrivare...eccolo"

Meret: "Buongiorno, oggi abbiamo compagnia"

Gioia Azzurra: "Si, oggi io dovrò osservarvi attentamente e farvi molte domande ahahah"

Sirigu: "Non sapevo fossi anche giornalista"

Gioia Azzurra: "Quindi che fate voi oggi?"

Sirigu: "Beh intanto ci alleniamo come Donnarumma, dobbiamo essere preparati tanto quanto lui, quindi seguiremo lo stesso programma di allenamento"

Meret: "Poi facciamo una specie di brainstorming tutti noi portieri in cui consigliamo a Gigio cosa e come fare"

Gioia Azzurra: "Seguite sempre i consigli che vi date tra di voi?"

"NO" in coro

Sirigu: "Noi diamo consigli in un ambiente ideale, ma le partite non saranno mai ideali, quindi bisogna fare un mix dei consigli ricevuti e poi adattarli alla situazione che stiamo affrontando in quel momento"

Gioia Azzurra: "Capito...voi avete figli?"

Sirigu: "Io no"

Meret: "Io nemmeno"

Gioia Azzurra: "va bene, voi come fareste capire ad un bambino che tutti i giocatori della nazionale sono importanti allo stesso modo anche se non sono titolari?"

Sirigu: "Io gli direi che quando cadi hai sempre bisogno di qualcuno che ti aiuti a rialzarti, quindi quando un giocatore cade c'è sempre bisogno di qualcuno che gli tenda la mano, di cui si fidi, che possa continuare a fare quel che stava facendo, perché essere squadra vuol dire fidarsi l'uno dell'altro"

Meret: "Io gli direi che potrebbe essere il più forte del mondo, ma il calcio è uno sport di squadra, non puoi vincere da solo, puoi provarci, ma nessuno è un fenomeno"

Gioia Azzurra: "Penso che questo potreste dirlo ai bambini che arriveranno a Coverciano"

Meret: "Quanti sono?"

Gioia Azzurra: "Parecchi, ho già organizzato due settimane di incontri, quest'anno le vacanze le farete sul posto di lavoro"

Si mettono a ridere

Sirigu: "Dobbiamo andare in sala da pranzo, oggi  si mangia prima del solito"

Meret; "Oggi pomeriggio devi assolutamente vedere il nostro brainstorming, è una cosa fantastica"

Gioia Azzurra: "Beh oggi sono tutta per voi ahahah, a fine giornata non vorrete più saperne di avermi tra i piedi"

Meret: "Ma come si fa a non volere una ragazza come te tra i piedi, bisognerebbe essere stupidi"

Ridiamo tutti e tre mentre stiamo uscendo dal campo, incontro lo sguardo di Federico, distante non abbastanza da non poter sentire, che mi pietrifica quasi avessi commesso un delitto.

Un'Azzurra tra gli azzurriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora