Capitolo 19

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Pessina: "Potresti spiegarmi meglio come fai ad avere un tumore?"

Gioia Azzurra: "La cosa non ti riguarda e spero che tu non lo vada a dire a nessuno"

Barella: "Fagli vedere la cicatrice"

Gioia Azzurra: "Nicolò potresti farti gli affari tuoi?"

Barella: "No, tu ti sei confidata con me"

Gioia Azzurra: "Appunto, solo con te, non anche con Matteo"

Matteo: "Puoi fidarti di me"

Gioia Azzurra: "E va bene, basta che la smettiate di importunarmi" gli mostro la cicatrice abbassando il bordo dei pantaloncini "Siete contenti?"

Pessina: "Scusami"

Barella: "No Teo, lei si dovrebbe fidare di noi"

Gioia Azzurra: "Io mi fido di voi, però non voglio parlarne"

Barella: "Devi accattarlo"

Gioia Azzurra: "Sai che ti dico Nicolò, non ho più fame. Me ne vado in camera"

Barella: "Dai torna indietro"

Matteo mi insegue.

"E tu cosa vuoi?"

"Vengo in camera con te se non ti dispiace. Ti prometto che non farò domande sul tumore"

"Va bene"

Entriamo in camera, mi stendo sul letto e abbraccio il cuscino.

"Scusa, ti sembrerò infantile, ma non voglio che qualcuno mi costringa a parlare del tumore. Mi sono fidata di Nicolò, ma lui vorrebbe che lo dicessi"

"Lo fa solo perché pensa che dopo starai meglio"

"Ammettere di essere fragile non vedo come possa aiutarmi"

"Beh ti togli un peso e non dovresti più nascondere chi sei veramente"

"Io non so chi sono veramente, non più almeno"

"Io posso dirti che sei una ragazza simpatica, carina e con una forte personalità"

"Grazie, ma non so comunque chi sono"

"Prima o poi lo capirai e quando lo capirai sarai pronta"

"Pronta per cosa?"

"Pronta per aprirti con lui. Tu sei innamorata?"

"Mi sa che mi sto innamorando, ma non voglio. È fidanzato e la sua ragazza non merita di essere messa in secondo piano da una bambina malata di cancro, perché alla fine io sono questo, una bambina con un tumore"

"Beh guarda l'aspetto positivo, hai capito chi sei"

Federico entra in camera mentre io e Matteo stiamo parlando.

Chiesa: "Perché non sei in sala pranzo?"

Gioia Azzurra: "Non mi andava più di mangiare"

Chiesa: "Potevi almeno dirmelo, comunque vedo che sei in buona compagnia"

Pessina: "Io in realtà stavo andando"

Matteo esce dalla stanza e Federico mi sta guardando storto.

"Fede dimmi"

"No, niente"

"Dai, so che qualcosa non va"

"Pensavo che mi dicessi quando le cose non vanno. Cos'è successo con Nicolò?"

"Niente"

"Allora perché dopo che vi siete parlati ti sono girate le palle?"

"Penso sia per la brutta nottata, mi sento un po' lunatica"

"So che mi stai mentendo, ma non ho voglia di continuare a discutere, volevo fare qualcosa di più bello"

"Tipo cosa?"

"Chiudi gli occhi"

"Va bene"

Chiudo gli occhi, sento Federico che mi prende per una mano e mi fa camminare fino al letto.

"Ora puoi aprire gli occhi"

"Siamo davanti al mio letto"

Si stende appoggiandomi sopra di lui e mi bacia, poi mi bacia appena sotto l'orecchio e scende per tutto il collo, mi scappa un leggero sospiro.

"Ti piace?"

"Si molto"

Si toglie la maglietta ed io inizio a tracciare i contorni dei suoi addominali. Mi prende per i fianchi e mi avvicina di più a sé. In quel momento bussano alla porta.

"Vestiti"

"Perché?"

"Perché ti devi vestire"

"Uffa"

Vado ad aprire la porta e mi ritrovo Domenico e Giacomo di fronte.

Gioia Azzurra: "Ciao ragazzi"

"Ciao"

Berardi: "Fede non sapevo ci fossi anche tu"

Gioia Azzurra: "Lui stava giusto andando, vero Federico?"

Chiesa: "Sisi"

Chiesa: "Poi riprendiamo da dove ci hanno interrotto" mi sussurra all'orecchio

Raspadori: "Pensavamo di stare un po' qui con te, ti dispiace?"

Gioia Azzurra: "Certo che no"

Berardi: "Potremo giocare a carte"

Bussano alla porta, vado ad aprire e trovo Manuel.

Berardi: "Scusami, mi ero dimenticato di dirti che avevo chiesto anche a lui di venire"

Gioia Azzurra: "Nessun problema, così facciamo una partita a 4 di briscola"

Locatelli: "Ottima idea"

Un'Azzurra tra gli azzurriWhere stories live. Discover now