<<Ehi,guarda un po' chi si vede>>,dice qualcuno alle mie spalle.
Mi giro e mi ritrovo davanti Lorenzo.
<<Irama ha detto che non ti sentivi bene. Spara sempre balle,quello li.>>
Sorride e tira fuori dalla tasca un accendino. Lo fa scattare con il pollice e passa la fiamma sull'orlo del gilet di jeans per bruciare qualche filo tirato.
Decido di confermare la bugia di Irama. <<Era vero,ma adesso sto un po' meglio.>>
<<Così in fretta?>> Ride.
La stanza è diventata angusta,opprimente,e sembra più affollata di prima. Cerco Irama con gli occhi.
<<Vieni,voglio presentarti i miei amici>>,dice Lorenzo.
Ogni volta che apre bocca,un brivido corre lungo la schiena.
<<Ehm...penso che dovrei...cercare Irama>>,balbetto.
<<Ma dai! Irama è con loro,comunque.>>
Tenta di posarmi un braccio sulle spalle. Faccio un passo di lato fingendo di non essermi accorta di niente. Valuto di tornare sopra per non far sapere a Irama che sono scesa,ma ho l'impressione che Lorenzo mi verrebbe dietro oppure glielo racconterebbe. Entrambe le cose,probabilmente.
<<Okay>>,mi arrendo.
Seguo Lorenzo tra la gente e usciamo nel giardino sul retro. C'è poca luce,solo qualche lampadina sulla veranda. Inizio a sentirmi nervosa all'idea di essere con Lorenzo al buio,ma poi incontro lo sguardo di Irama. La sua espressione è sorpresa,poi arrabbiata,fa per alzarsi ma resta seduto.
<<Guardate un po' chi ho trovato gironzolare tutta sola>>,esordisce Lorenzo indicandomi.
<<Lo vedo>>,borbotta Irama. È su tutte le furie.
Un gruppo di persone che non conosco è seduto intorno a un cumulo di pietre,su cui però non è acceso il fuoco. Ci sono delle ragazze,ma in maggioranza sono maschi,e belli grossi.
<<Vieni qui>>,mi dice Irama spostandosi per farmi spazio.
Mentre mi siedo mi guarda come a dire che se non ci fossero quelle persone mi strillerebbe in faccia. Lorenzo si sporge a dire qualcosa all'orecchio di un ragazzo dai capelli neri con una maglietta bianca tutta strappata.
<<Perché sei uscita dalla mia stanza?>> chiede Irama,a voce bassa ma in tono deciso.
<<Non...non lo so. Pensavo che Emma,forse...>> Lascio la frase in sospeso perché capisco che sembro stupida.
<<Non ci posso credere>>,fa lui,esasperato. Il ragazzo dai capelli neri mi porge una bottiglia di vodka. <<Lei non beve.>>,dice Irama togliendomela dalle mani.
<<Porca puttana,Plume,lasciala parlare da sola>>,dice un altro ragazzo. Ha un bel sorriso e non mi fa paura quanto Lorenzo o quello con i capelli neri.
Irama fa una risatina falsa. <<Fatti gli affari tuoi,Sebastian.>>,risponde in tono leggero.
<<Allora,chi vuole giocare?>> chiede Lorenzo.
Guardo Irama. <<Vi prego,ditemi che non giocate anche voi a Obbligo o Verità. E comunque,perché alle feste bisogna sempre giocare?>> intervengo.
<<Ahh,questa ragazza sa il fatto suo. Già mi piace>>,commenta Sebastian. Scoppio a ridere.
<<Che male c'è a giocare ogni tanto?>> biascica Lorenzo. Sento Irama irrigidirsi accanto a me.
<<No,in realtà pensavamo allo strip poker>>,si intromette un altro ragazzo.
<<Oh,neanche morta>>,ribatto.
<<Che ne dite di Succhia e Soffia?>> chiede Lorenzo. Rabbrividisco e divento rossa. Non lo conosco,ma non credo mi vada di giocarci con questa gente.
<<Mai sentito,ma no,grazie>>,rispondo. Con la coda dell'occhio vedo Irama sorridere.
<<È divertente,sopratutto dopo che hai bevuto un po'>>,interviene una voce maschile.
Vorrei bere un sorso dalla bottiglia che Irama ha in mano,ma devo svegliarmi presto e non voglio farmi venire il mal di testa.
<<Non ci sono abbastanza ragazze per giocare a Succhia e Soffia>>,dice Sebastian.
<<Posso procurarne qualcuna>>,risponde Lorenzo,ed entra in casa.
<<Torna di sopra,per favore>>,mi bisbiglia Irama per non farsi sentire dagli altri.