CAPITOLO 145

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<<Ti dispiace,dici? Non è vero,Irama: vuoi solo farmi star male. Smettila. Sono esausta,sfinita,non ne posso più di litigare con te. Non hai altre persone da tormentare? Accidenti,te ne trovo qualcuna Io: una povera ragazza innocente da torturare. Purché lasci in pace me.>>
<<Non ti sto torturando. So che cambio idea ogni minuto con te,e non so perché. Ma se mi dai una possibilità,una soltanto,la smetto. Ho cercato di starti lontano,ma non ci riesco. Ho bisogno di te...>> Abbassa lo sguardo e strofina la punta di un anfibio contro l'altro. L'audacia delle sue parole mi aiuta a non piangere,stavolta. Il suo ego ha già visto abbastanza lacrime. <<Smettila! Smettila e basta. Ma non ti sei ancora stufato? Se avessi davvero bisogno di me non mi tratteresti in questo modo. Hai detto tu stesso che cercavi il brivido della conquista,no? Non puoi presentarti qui dopo tutto quello che è successo e comportarti come se niente fosse.>>
<<Non dicevo sul serio,lo sai.>>
<<Perciò ammetti di averlo detto solo per farmi star male?>> Lo fulmino con lo sguardo e cerco di tenere alta la guardia.
<<Si...>> risponde chinando il capo.
Mi confonde all'inverosimile: dice di volere di più,poi bacia Emma,poi dice che mi ama e poi se lo rimangia,e ora chiede di nuovo scusa? <<Perché dovrei perdonarti? Hai appena ammesso di aver detto quella cosa solo per avermi fatto soffrire.>>
<<Un ultima possibilità...Per favore,Carmi. Ti dirò tutto.>> Mi guarda e sono tentata di credere al dolore che leggo nei suoi occhi. <<Non posso,devo andare.>>
<<Perché non posso venire con te?>>
<<Perché...perché Fede mi aspetta lì.>>
Vedo cambiare la sua espressione,sembra che il mondo gli crolli addosso. Devo sforzarmi per non consolarlo. Ma se l'è cercata. Anche se gli importa davvero di me,ormai è troppo tardi.
<<Fede? Perciò voi due ora...state insieme?>> chiede in tono disgustato.
<<No,non ne abbiamo nemmeno parlato. Stiamo solo...non so,passando del tempo insieme.>>
<<Non ne avete parlato? Quindi se te lo chiedesse ti metteresti con lui?>>
<<Non lo so...>> gli rispondo,ed è la verità. <<È simpatico,beneducato,mi tratta bene.>> Perché mi si giustificando?
<<Carmen,non lo conosci neppure,non sai...>> La porta di casa si apre di schianto e un esuberante Einar chiede:
<<Pronta?>> Scocca un'occhiata a Irama,che per una volta pare colto alla sprovvista...e persino triste.
Mi costringi a raggiungere la macchina e seguo Einar fuori dal vialetto. Non riesco a non lanciare un'occhiata a Irama,che è ancora alla veranda e mi guarda andar via.

~MI DROGHERÓ DI TE.~  \\IRARMEN\\Where stories live. Discover now