CAPITOLO 159

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Si toglie la maglietta e si sporge dietro di me per aprire l'acqua della doccia.
<<Non possiamo fare la doccia insieme! Siamo a casa di tuo padre, e Einar e Valentina potrebbero tornare da un momento all'altro>>,protesto. L'idea di avere Irama completamente nudo sotto la doccia mi dà i brividi,ma così è troppo.
<<Bè allora io mi faccio una bella doccia calda mentre tu te ne stai lì a farti le paranoie.>> Lascia cadere a terra i pantaloni,insieme ai boxer,e mi oltrepassa per entrare nella doccia. La pelle della schiena si tende sui muscoli. Si gira verso di me,guarda il mio corpo vestito come io guardo il suo,nudo. Sotto l'acqua,i tatuaggi scintillano. Non mi rendo conto che lo sto fissando finché lui chiude la tenda di colpo,nascondendo il suo corpo perfetto.
<<Cosa c'è di meglio di una doccia calda dopo una lunga giornata?>> Il rumore dell'acqua smorza la sua voce,ma sentì ancora il tono compiaciuto con cui lo dice.
<<Non saprei; un tizio maleducato e nudo mi ha sottratto la doccia>>,sbuffo.
Sghignazza. <<Un tizio maleducato,nudo e sexy? Vieni dentro,prima che finisca l'acqua calda.>>
<<Io...>> Lo voglio,ma fare la doccia con un'altra persona è così intimo,troppo intimo.
<<Coraggio,vivi un po'. È solo una doccia.>>, mi invita aprendo la tenda. <<Per favore.>> Tira fuori la mano. Guardo il suo torace lucente per l'acqua.
<<Okay>>,bisbiglio. Mi spoglio sotto il suo sguardo indagatore. <<Smettila di fissarmi>>,lo rimprovero. Lui si finge offeso,si posa le mani sul cuore.
<<Metti in questione la mia nobiltà?>> domanda ridendo,e io annuisco cercando di non sorridere. <<È un oltraggio!>>
Non ci credo ancora: sto per fare la doccia insieme a un'altra persona. Cerco di coprirmi con le braccia mentre aspetto che lui si sposti per lasciarmi passare.
<<È strano che mi piaccia questa tua timidezza?>> dice,e mi scioglie le braccia,mi toglie lo scudo. Non gli rispondo. Mi tira verso il getto dell'acqua e china la testa,bagnandomi la spalla.
<<Credo che mi piaccia così tanto perché sei timida e innocente,però ti lasci fare cose sporche.>> Il suo respiro sul mio orecchio è più caldo dell'acqua. Mi accarezza lentamente le braccia. <<E so per certo che ti piace sentirti dire cose sporche.>> Rabbrividisco.
<<Senti come ti accelera il battito del cuore? Mi sembra di vederlo pulsare sotto la pelle.>> Mi posa l'indice sulla giugulare. Non so proprio come faccio a stare ancora in piedi: ho le gambe in poltiglia,oltre al cervello. Le sue carezze bastano a farmi dimenticare che non siamo soli in casa: mi fanno venire voglia di fregarmene della cautela e lasciare che mi faccia tutto quello che vuole. Quando le sue dita mi stringono i fianchi, d'istinto mi appoggio a lui.
<<Ti amo,Carmen. Mi credi,vero?>>
Mi domanda perché me lo chieda proprio adesso,dopo che ce lo siamo detti così tante volte nelle ultime ventiquattr'ore.
<<Si,ti credo.>> Ho la voce roca,e tossisco per schiarirmela.

~MI DROGHERÓ DI TE.~  \\IRARMEN\\Where stories live. Discover now